Architetto con i LEGO®

Architetto con i LEGO®
di Tom Alphin
Edizioni LSWR
Traduzione di Alessandra Favazzo
186 pagine, € 24,90, volume cartonato

È appena uscita l’edizione italiana di questo volume pubblicato in USA dalla No Starch Press nel 2015. A suo tempo non l’avevo comprato in versione originale perché era un periodo che ne stavano uscendo troppi e non riuscivo più a seguire tutto.

Inizio subito dicendo che tra i libri dedicati alla costruzione di opere realizzate con i mattoncini LEGO questo è sicuramente il migliore che mi sia mai capitato di leggere.

Il libro offre una parte testuale non secondaria né ignorabile, dedicata in buona parte alla descrizione degli stili architettonici degli ultimi 500 anni. Per ogni stile trattato viene raccontata la sua storia, vengono spiegate le sue caratteristiche e mostrati diversi esempi sia di edifici reali che delle loro controparti realizzate con i mattoncini LEGO.

Per ogni stile viene inoltre presentata una piccola costruzione in microscale ispirata a un edificio reale realizzato con quello stile. Per costruire questi modelli, come spiegato nella prefazione, può tornare comodo il bellissimo set Architecture Studio, visto che la costruzione viene presentata usando esclusivamente mattoncini bianchi e trasparenti. Ma ovviamente non è necessario possedere questo set, si possono usare pezzi di qualsiasi colore. L’uso del bianco e del trasparente richiama molti dei set Architecture (e, aggiungo, anche molti degli edifici LEGO di fine anni 50 che venivano realizzati principalmente proprio con questi due “colori”).

Gli stili esaminati sono: Neoclassicismo, Prairie School, Art Déco, Modernismo, Brutalismo, Postmodernismo e Architettura High-Tech.

Per il Neoclassicisimo alcuni esempi illustrati sono la Casa Bianca e la Porta di Brandeburgo (di cui naturalmente esistono i set), l’Arco di Trionfo e le nostrane opere del Palladio. Come modello da costruire viene proposta la residenza di Monticello di Thomas Jefferson.

Lo stile Prairie School viene generalmente associato a Frank Lloyd Wright, di cui vediamo per esempio la Robie House e l’Imperial Hotel, anche questi edifici che noi AFOL conosciamo benissimo essendo stati entrambi set Architecture. Il modello proposto è la Willits House, sempre di FLW.

Per quanto riguarda l’Art Déco l’esempio più classico presentato è forse l’Empire State Building, ma anche il tipico cinema americano (che fa da base per il modello proposto, le cui istruzioni si possono trovare online sul sito dell’editore).

Passando al Modernismo due esempi che saltano subito all’occhio sono la Farnsworth House e la Willis Tower (ancora una volta due set Architecture). Come modello abbiamo la Lever House, grattacielo di New York. Vengono inoltre proposte le istruzioni per alcune strutture particolari di grattacieli modernisti: struttura portante, edificio con facciata continua e edificio alla Sullivan).

Per il Brutalismo (che non prende il suo nome da quello che potrebbe sembrare) l’esempio più interessante è l’Habitat 67. Interessante perché l’architetto Moshe Safdie ha dichiarato di aver comprato, a suo tempo, tutti i mattoncini LEGO su cui era riuscito a mettere mano perché li trovava molto adatti alla progettazione. Soprattutto i mattoncini 1×2. Due i modelli proposti per questo stile: una torre di controllo traffico aereo e la Geisel Library di San Diego.

Ci si avvicina alla fine con il Postmodernismo di cui vediamo per esempio la Sony Tower di New York. Due modelli anche qui: un edificio amministrativo ispirato all’edificio di Lugano Ransila I e l’Engineering Research Center di Cincinnati.

Infine l’Architettura High-Tech con la Sydney Opera House (di cui esistono addirittura due set ufficiali), il Walt Disney Concert Hall e… la “nostra” Stazione AV Mediopadana di Reggio Emilia, di Santiago Calatrava, che fa anche da vaga ispirazione per il modello suggerito. Con una tecnica decisamente interessante per i particolari incroci delle travi.

A chiusura del volume troviamo una breve guida al costruttore che illustra Idee (cosa costruire), scala (minifig, microscale), forme, dettagli, colori e mattoncini (come comprarli, come organizzarli…)

Presente anche una serie di brevi schede su alcuni di costruttori le cui opere sono state mostrate nel volume: Jared Chan, Rocco Buttliere, Adam Reed Tucker, J. Spencer Rezkalla e Jameson Gagnepain.

Fisicamente il volume si presenta con una solida rilegatura e un’ottima carta patinata. Anche le dimensioni sono ottime: un quadrato con lato 22,8 cm.

Pur non avendo avuto una supervisione “AFOL”, il volume è stato tradotto molto bene e buona parte dei termini tecnici viene utilizzata correttamente. A stonare rimane solo qualche colore tradotto con fantasia (“tan” diventa “marrone chiaro”) e ovviamente la parola “LEGO” usata come sostantivo nel titolo, non presente nel titolo originale “The LEGO Architect”. Ma niente di problematico.

Sebbene il volume non si concentri a livello teorico sulla microscale (e le varie MOC presentate siano realizzate in scale varie), a livello pratico, i modelli proposti con le istruzioni sono tutti in microscale. Le tecniche utilizzate per alcuni di questi modelli sono anche abbastanza avanzate (SNOT, offset) e quindi realizzare questi modelli potrebbe essere d’aiuto per familiarizzare con queste tecniche e/o con questa scala.

Concludo aggiungendo qualche nota nostrana al volume. Prima di tutto l’intervista a Tom Alphin in occasione dell’uscita del volume in USA realizzata da Domenico Franco un paio di anni fa e pubblicata sul sito di RomaBrick. E poi due immagini di un paio di MOC di due nostri abili costruttori, ispirate a due degli edifici trattati nel volume… La Robie House realizzata da Federico Cardu (a cui abbiamo dedicato anche un articolo sul sito) e la Sony Tower realizzata da Marco Cancellieri (entrambe le foto sono state scattate in occasione di ItLUG Latina 2015).

Infine, qualche extra dal sito dell’autore, la lista dei pezzi necessari sempre dal sito dell’autore, la bibliografia completa e un estratto dell’edizione italiana sul sito dell’editore.

Non vi rimane che acquistarlo sul sito dell’editore, su Amazon… o magari vincerlo (o almeno vincere uno sconto) partecipando a questo concorso aperto fino al 12 giugno!

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