Intervista al Powered Up Team

Durante gli RLFM Days a Billund, abbiamo avuto modo di parlare e sentir parlare di Powered Up in due occasioni. Il primo giorno c’è stata una presentazione generale con tutti i partecipanti di cui avrete sicuramente già visto report e immagini (per esempio su Brickset). Il secondo giorno abbiamo potuto intervistare direttamente due componenti del team Powered Up, Oliver Wallington (Robotic Concept Lead) e Gaute Munch (in LEGO dal 1997, è uno degli inventori del MINDSTORMS); mentre parlavamo avevamo sul tavolo davanti a noi tutti i componenti della piattaforma attualmente prodotti (incluso il Control+) e quindi alcune domande avevano anche un risvolto “pratico” che abbiamo cercato di spiegare con delle note. Premettiamo anche che il sistema SPIKE permette già di copiare i programmi sull’hub, che è anche ricaricabile. Nell’intervista abbiamo anche cercato di tornare ad alcuni punti visti il giorno precedente per approfondirli e poterli esporre più chiaramente.

Mettendo insieme le due giornate possiamo rispondere innanzitutto alla domanda che molti si fanno: i treni, Boost, Control+, SPIKE, DUPLO… sono tutte cose diverse? La risposta è no, fanno tutti parte dello stesso sistema, ma hanno nomi diversi perché ogni nome descrive una diversa esperienza e una diversa modalità di utilizzo. Ma sono tutti interoperabili tra di loro.

Una seconda questione importante da stabilire era se, ora che sono stati annunciati i diversi componenti, il sistema sia da considerarsi completo e concluso. E anche a questa domanda la risposta è no, siamo solo all’inizio e ci sono ancora tante cose che potrebbero cambiare, alcune cose sono già sulla roadmap, altre sono in valutazione e chissà quali altre ancora ci saranno.

L’impressione è di un sistema ancora in evoluzione con delle ottime potenzialità e che potrebbe permettere degli sviluppi interessanti anche agli AFOL più esigenti.

Intervista a Oliver Wallington e Gaute Munch

ItLUG: La nostra prima domanda è abbastanza leggera: come si scrive “Powered Up”? Con il punto esclamativo (è comparso così anche sul sito web ufficiale) o senza?

Gaute Munch: Il nome ufficiale è solo “Powered Up”, qualche volta è stato messo il punto esclamativo per dare un effetto più “wow”. In questo momento sul sito web ufficiale non c’è il punto esclamativo.

ItLUG: Forse era più una cosa da lancio iniziale. Si è sempre chiamato “Powered Up”? Alcuni lo chiamavano “Power Functions 2”, all’inizio.

GM: No, non si è sempre chiamato “Powered Up”. Quando abbiamo sviluppato la nuova piattaforma ci serviva un nome interno e lo chiamavamo “secondo rilascio del Power Functions”, quindi era PF2. Ma era solo un nome interno. Ovviamente quando ci siamo avvicinati alla commercializzazione, dal marketing ci hanno chiesto “Come lo chiamiamo?”. Dovevamo essere sicuri di non confondere i consumatori, perché questa piattaforma ha un connettore, mentre il Power Functions ne ha un altro e non sono compatibili tra loro, quindi è importante che il nome sia chiaro. La comunicazione ufficiale ha denominato la piattaforma “Powered Up” e non si tratta solo dell’app Powered Up, vengono inclusi tutti i componenti che hanno il connettore Powered Up e usano la connessione wireless Powered Up.

ItLUG: Quindi è comune a tutto.

GM: Fa tutto parte della piattaforma Powered Up. Poi nella piattaforma Powered Up abbiamo già, e avremo in futuro, prodotti che sono più distinti, che rappresentano anche un’intera linea di prodotti. Prodotti come il Boost, il Control+ Technic e app che faranno cose differenti. Si tratta più che altro di una questione comunicativa, la piattaforma è trasversale.

Oliver Wallington: Talvolta il nome riflette più un’esperienza, quando si compra un set Technic c’è un’esperienza di gioco abbastanza diversa.

ItLUG: Qualcuno si chiedeva se i vari sistemi saranno interoperabili.

OW: L’hardware è sostanzialmente lo stesso.

GM: Ed è davvero importante iniziare a comunicare più chiaramente che questa è una piattaforma che lavora insieme. Quindi anche se adesso ho questo motore preso dal mio set Technic, posso metterlo insieme al mio treno. [Nota: a questo punto ci hanno fatto vedere come i componenti delle diverse “linee” possano comunicare, per esempio usando il telecomando del treno si può controllare il Control+.] Lavorano insieme, perché è un’unica piattaforma. Avevamo bisogno di comunicazione che lo rendesse chiaro.

ItLUG: Quando il Power Functions è stato rilasciato, una decina di anni fa, all’inizio tutti lo odiavano perché erano abituati al sistema precedente, il 9 V, mentre adesso molti ritengono che il Power Functions sia stato il sistema migliore in assoluto. Adesso voi rilasciate il nuovo sistema e molte persone lo odiano, forse solo perché è nuovo. Credete che questa sia la normale evoluzione della percezione e che tra dieci anni, quando magari si cambierà di nuovo – speriamo di no! – le persone avranno iniziato ad amarlo e diranno: no, non vogliamo qualcosa di nuovo, vogliamo il Powered Up?

OW: Penso che siamo tutti uguali. Io ho comprato un trapano elettrico e poi hanno cambiato il tipo di batteria e ho pensato “Grrr”… e lo stesso ha fatto la Apple con il connettore grande prima e il connettore piccolo poi. Penso che sia assolutamente normale, si investe in un sistema e poi il sistema cambia. Penso che sarà sempre così, quando ci sono questi tipo di cose, sono cose che cambiano.

ItLUG: Succede ogni 10-15 anni, era successo anche prima.

OW: Sì, ma non cambiamo le cose perché sono passati dieci anni, le cambiamo a causa del mercato.

ItLUG: Probabilmente è un’evoluzione naturale.

OW: Penso che molti fan dei treni siano abbastanza restii davanti ai cambiamenti, ma stiamo facendo così tante cose per loro. Ci siamo assicurati che le dimensioni fossero compatibili con i vecchi treni, ci siamo assicurati che il motore potesse stare nel telaio del treno; di fatto non c’è più bisogno di avere un ulteriore pezzo che spunta dalla parte superiore del treno. [Nota: il ricevitore IR del Power Function.]

Per cui abbiamo ritenuto che fosse molto importante pensare ai fan dei treni il più possibile, perché avevamo una nuova piattaforma, avevamo prodotti come il Boost e tutte le altre cose.

ItLUG: Ieri, durante la presentazione, avete parlato del fatto che il cavo di conversione costerebbe troppo.

OW: Il problema è che un sacco di persone stanno chiedendo cavi di conversione e ognuno chiede di convertire cose differenti. Alcune persone vogliono convertire da questo a quello e altri vogliono convertire da quello a quell’altro. Potremmo realizzare un cavo di conversione relativamente semplice, ma che faccia una cosa sola, ma poi dovremmo chiedere che faccia anche quest’altra e così diventerebbe più costoso.
Non è una singola cosa. Se creiamo una soluzione che faccia tutto il prezzo diventerà molto più alto.

ItLUG: Quindi sarebbe fattibile, ma includere tutto sarebbe difficile…

OW: Sì e inoltre, dal punto di vista di LEGO, noi vorremmo fare tutto. Se è un prodotto ufficiale LEGO, deve promettere qualcosa a chi lo sta comprando. In pratica non stiamo dicendo di no, considerando il punto in cui siamo.

ItLUG: Anche col Power Functions, ricordo di aver letto che il cavo di conversione non fosse uscito subito, ma un paio di anni dopo.

GM: Sì, c’era voluto un anno e mezzo per avere un cavo di conversione verso il 9 V. Penso anche che adesso siamo in un punto in cui possiamo dire che vogliamo iniziare a dialogare su cosa dovrebbe essere fatto per poter avere un cavo di conversione. E capendo meglio quali sono i bisogni reali, allora potremmo essere in grado di trovare una soluzione che potrebbe coprire il 70% dei casi che gli AFOL ci stanno chiedendo di risolvere. E forse non sarà fatto da LEGO, potrebbe essere fatto da terze parti, non lo sappiamo ancora. Ma di sicuro vogliamo iniziare a dialogare per comprendere meglio.

ItLUG: Il connettore è proprietario, è brevettato, vero?

GM: Sì, è proprietario. LEGO vuole proteggerlo perché se le persone iniziano a fare versioni modificate del connettore potrebbero esserci errori, ci sono delle tolleranze…

OW: Noi amiamo l’interoperabilità, amiamo le persone che modificano i sistemi, ma dobbiamo farlo per proteggere i nostri elementi.

GM: Un buon esempio è questo sensore a ultrasuoni che viene dal set SPIKE. Voi potete togliere il sensore frontale e vi rimane questo blocco. Questo è il connettore standard, che potete modificare, farvi il vostro… forse questa può essere la prima strada, magari non è bello avere questo pezzo così grande, ma è un modo aperto che in pratica vi permette di realizzare un vostro sensore, magari facendo qualcosa che possa avere una compatibilità con sistemi precedenti.

Quindi, noi supportiamo l’apertura dei sistemi, per la piattaforma, perché espande le molteplici possibilità, ma al tempo stesso vogliamo, ovviamente, produrre qualcosa che sia affidabile dal punto di vista della qualità e della sicurezza.

ItLUG: La documentazione sul protocollo wired verrà resa pubblica?

GM: Questo è molto probabile, perché siamo a un punto dove la piattaforma esiste da un po’. Adesso possiamo iniziare a comunicare di più, è stato fatto il sito web, che al momento non ha ancora molte informazioni, ma è sensato che vengano aggiunte più specifiche tecniche sui singoli componenti e anche le specifiche dei cavi. Penso che ci piacerebbe condividere anche questo. È una cosa che non posso promettere, ma quello che posso dire è che la nostra intenzione è di avere la piattaforma aperta agli utilizzatori quanto più possibile.

ItLUG: Come la condivisione del protocollo bluetooth.

GM: Esattamente.

ItLUG: Qualcuno si chiedeva, relativamente al software Powered Up, se verrà rilasciata una versione per PC.

OW: Ottima domanda. Ma dovremmo chiederlo al team che si occupa dell’app. Il software LEGO Education funziona anche su PC e Mac.

ItLUG: I componenti dello SPIKE saranno disponibili per l’acquisto sullo Shop@Home? Si potranno acquistare singolarmente i sensori, come quello a ultrasuoni che potrebbe rendere facilmente utilizzabile il connettore o saranno disponibili solo nei set?

GM: Al momento sono disponibili attraverso i canali LEGO Education e i sensori sono disponibili solo nei set. Non so quali possano essere le differenze di costo tra i vari paesi e come verranno resi disponibili per l’acquisto. Penso che anche i componenti che adesso sono nei set saranno gestiti dai canali Education.

ItLUG: Forse non è di vostra competenza, ma come è possibile che queste parti costino così tanto sul sito LEGO? Perché confrontate con il vecchio Power Functions, costano decisamente di più.

GM: Non è un aspetto sotto il nostro controllo. Per quanto riguarda i componenti Power Functions i prezzi non sono cambiati per alcuni anni, sono gli stessi. Non so esattamente come siano definiti i prezzi, probabilmente lo decide il marketing.

ItLUG: È possibile o pensate che sarà possibile copiare i programmi predefiniti sulla memoria degli hub di modo da lanciarli senza bisogno dell’app?

OW: Ottima domanda. Nell’ultimo update dell’app del Boost, il software copia una piccola parte del programma sull’hub e vogliamo proseguire su questa strada, decisamente, ed è anche una delle ragioni per cui stiamo interagendo con la comunità sulla LAN. Perché stiamo notando questa richiesta sui forum e forse possiamo fare di più. Ma questa è una delle cose molto specifiche che vogliamo esplorare con la comunità.

GM: In pratica tutti i firmware di tutti questi componenti possono essere aggiornati, il che ci dà la flessibilità di aggiungere funzionalità in futuro. Per permettere il lancio del prodotto questo era un aspetto molto utile, ma immaginate che ora abbiamo questo oggetto, che è come avere una specie di macchina virtuale che gira su questo brick, l’hub del treno, che è il meno capace di tutti; Bene, l’idea è che posso pensare di avere delle funzionalità di default che si attivano anche quando non è connesso con l’app. E questo comportamento di default da “non connesso” è una funzionalità che può essere configurata dall’utente.

Quindi immaginate che io sul mio treno voglia mettere un sensore di colore e far fare al mio treno qualcosa. Sarò in grado di configurare una sequenza molto semplice di azioni, tipo se è verde vai avanti, qualcosa di questo tipo e poi, quando mi disconnetto, vado sull’interfaccia dei bottoni e metto l’hub in modalità non-connesso e lo faccio girare. Questo è probabilmente il modo in cui vogliamo portare avanti il dialogo.

OW: Dallo stesso punto di vista, magari si può cambiare anche il modo in cui lavora e quindi il modo in cui il treno va più veloce o più lento, magari dicendogli invece di fare una frenata d’emergenza o un comportamento causale, siamo molto interessati a fare cose di questo genere. Fa parte del dialogo che stiamo portando avanti sulla LAN.

ItLUG: Un’altra questione tecnica, quando lo smartphone va in stand-by l’app smette di funzionare.

OW: Questa sarebbe una domanda per il nostro digital team…

GM: Quindi perde la connessione?

ItLUG: Si, quindi la domanda sarebbe: sarebbe possibile mantenere l’app funzionante?

GM: Sì, e penso che possiamo rispondere anche noi, perché anche è direttamente collegato alla possibilità di funzionare in modalità standalone, con la modalità standalone questo problema non ci sarebbe. Il problema è che quello che voi vorreste è, per esempio, di impostare il vostro treno per girare e quando si perde la connessione voi vorreste che il treno continui a girare, ma al momento il treno si ferma perché deve essere sicuro di non fare qualcosa che non dovrebbe fare. Ma se ci fosse la modalità standalone, la modalità non connessa, allora non ci sarebbe questo problema.

ItLUG: Sì, risolverebbe anche questo aspetto.

OW: Penso che potrebbe aiutare a evitare molti problemi specifici, come ad esempio quelli dovuti a smartphone con tecnologie diverse. Non ci sarebbe bisogno di mantenere la connessione bluetooth aperta. Anche se il comportamento del mio telefono in stand-by è una questione di impostazioni del software.

GM: Ma se siete dei fan di treni e volete far girare un treno tutto il pomeriggio questo vi permetterebbe di farlo senza bisogno di avere il vostro telefono sempre collegato.

OW: Funziona così anche con altre app, se il mio telefono va in standby le app continuano a funzionare. Credo che sia normale, abbiamo la possibilità di scegliere se farle continuare a funzionare o no. Comunque prendiamo nota e lo segnaliamo, perché il fatto che perda la connessione quando va in stand-by non è il comportamento corretto. Magari alcuni telefoni hanno regole specifiche sulla tecnologia bluetooth.

ItLUG: In questo caso parliamo di iPhone.

OW: Sì, ho visto questo problema anche sui forum, il nostro digital team dovrebbe esserne già a conoscenza.

ItLUG: Parliamo invece di un cavo di estensione, una prolunga.

OW: Come abbiamo detto ieri durante la presentazione, è qualcosa che stiamo esplorando. Quindi non stiamo dicendo che verrà sicuramente fatta, ma è qualcosa che che stiamo valutando seriamente.

ItLUG: Per esempio per i treni, ci sono problemi quando si vogliono mettere due motori.

GM: Dentro lo stesso treno? O intendete un motore sul vagone davanti e uno su quello in fondo?

ItLUG: I treni a volte sono pesanti e devono avere due motori ed è difficile mettere il secondo motore perché il cavo è troppo corto. Perché altrimenti la direzione del motore è diversa [Nota: parlando di due motori nella locomotiva, collegati allo stesso hub. Intanto posizionavamo un motore sul lato opposto ai connettori dell’hub dei treni]

OW: Ah sì, su questo siamo d’accordo, servirebbe decisamente una prolunga.

ItLUG: State valutando di lasciare la possibilità di cambiare il firmware LEGO con qualcos’altro? O è qualcosa che preferireste che le persone non facciano?

GM: Penso che sia qualcosa che alla fine non possiamo limitare. È qualcosa che abbiamo già visto con i prodotti MINDSTORMS, dove alcune persone hanno creato il loro sottosistema, con la loro documentazione e tutto quanto. Non possiamo appoggiarli direttamente, ma è una cosa che apprezziamo, perché in realtà espandono le possibilità e la creatività legate alla piattaforma e abbiamo visto soluzioni davvero ingegnose! Uno dei primi hacker del MINDSTORMS adesso è un dipendente LEGO.

ItLUG: State considerando la possibilità di permettere di controllare più hub allo stesso tempo?

OW: Sì, è tra le cose previste, è nella nostra roadmap. La possibilità di controllare più hub da un’app sola sembra dipendere dal dispositivo smartphone o tablet che si usa. Abbiamo dei prototipi basati su iPad e iPhone dove connettiamo fino a 10 hub… dipende dal chip e dal software nel singolo dispositivo mobile. L’ambiente di sviluppo al momento ne supporta fino a tre.

Si possono fare cose fantastiche, come ad esempio un hub del treno che viene controllato da un altro hub messo da un’altra parte e al quale viene collegato un sensore.

ItLUG: Qualcuno chiede se i prodotti non sono stati rilasciati forse un po’ troppo presto; abbiamo visto molte persone che quando è stato rilasciato un grosso update, circa un mese fa, hanno iniziato a dire che adesso sono molto felici delle modifiche apportate da questo aggiornamento. Si chiedono perché non abbiate aspettato almeno questo update per rilasciare il tutto.

OW: La situazione è che stiamo sviluppando sì una piattaforma, ma lo stiamo facendo progetto per progetto. Quindi quando siamo sul progetto dei treni City dobbiamo essere sicuri che questi treni siano meravigliosi. A volte il fatto che questo elemento possa lavorare anche con il modello Boost non è prioritario.

GM: Ancora prima di iniziare lo sviluppo della piattaforma, eravamo immersi in WeDo e abbiamo scoperto che avevamo davvero bisogno di una nuova piattaforma. In realtà la prima versione di WeDo era stata sviluppata all’interno del Power Functions e aveva una presa USB per collegarsi a un computer. Ma poi si sono resi conto che le scuole non hanno più computer, spesso hanno solo dei tablet che non hanno le prese USB.

Quindi c’è stata la necessità di passare a una connessione wireless che fosse ampiamente utilizzata da tutti i dispositivi mobile. Hanno iniziato sulla piattaforma Power Functions e poi hanno capito che per trasformare questo in qualcosa di più grande in effetti ci serviva anche una nuova piattaforma. Quindi in pratica in questa piattaforma abbiamo due connettori: il connettore fisico e la connessione wireless. Questo è quello che collega tutto insieme. Abbiamo iniziato tutto partendo da qui.

OW: Avevamo bisogno di una connessione wireless come prima cosa. O meglio, era LEGO Education che ne aveva bisogno per le scuole e quindi ci siamo detti “facciamo la connessione wireless subito e poi tra un paio di anni…? No, dai, facciamo tutto subito e basta”.

GM: E in effetti abbiamo preso una decisione consapevolmente, abbiamo tirato una riga netta. Il Power Functions è stato ottimo per noi per molti anni, adesso dobbiamo spostarci su questa nuova piattaforma. E dobbiamo fare in modo che in nessun caso la compatibilità verso la vecchia piattaforma diventi un costo per quella nuova, perché verrebbe ribaltato sul costo del prodotto e quindi sui clienti.

OW: Certo, sappiamo che ora ci sono elementi un po’ di un tipo e un po’ dell’altro e sappiamo che la transizione sarà dolorosa…

GM: Ne siamo consapevoli e cercheremo di renderla meno dolorosa possibile.

ItLUG: Parlando invece di batterie ricaricabili…

GM: Anche questa è un’ottima domanda. E la risposta è che LEGO si preoccupa molto per l’ambiente e per la salvaguardia del pianeta e sappiamo che le batterie ricaricabili sono in molti casi meglio di quelle non ricaricabili dal punto di vista ecologico. Quindi… entrambi questi hub, treno e Boost, sono progettati per ospitare una batteria ricaricabile. Si svitano le viti, si leva il portabatterie e si mettono le batterie ricaricabili, con una mini USB per ricaricarlo e a quel punto si possono usare per esempio anche per il GBC.

ItLUG: La ricaricabile sarebbe utile anche per le esposizioni che spesso facciamo sempre con i 9 V proprio per non dover cambiare batterie continuamente… le batterie vanno bene per i bambini, meno per le esigenze degli AFOL..

GM: Sì, è sicuramente qualcosa a cui stiamo pensando, non possiamo dirvi esattamente quando verrà resa disponibile, al momento possiamo solo consigliarvi di usare batterie ricaricabili al posto di quelle normali.

ItLUG: Sì, ma le ricaricabili sono meno potenti…

GM: Il pacco batterie ricaricabile fornirà un’ottima soluzione anche da questo punto di vista, perché con quello si potrà avere a disposizione più potenza, anche in termini di corrente, quindi sarà un’ottima soluzione anche per i treni.

ItLUG: Magari è una domanda sciocca… ma avete idea di quanto sia difficile togliere le batterie?

GM: Il problema è che volevamo ottenere un hub che avesse le stesse identiche dimensioni del pacco batterie Power Functions… perché sappiamo che doveva essere così per essere accettabile per i treni. Largo quattro stud e non di più.

Ci siamo seduti al tavolo con gli ingegneri e gli abbiamo detto “Okay! Fateci stare tutta l’elettronica, la logica programmabile, i connettori… se aprite il pacco batterie vedrete quanto vicina sia la scheda del circuito stampato… non è stato facile, non c’è molto spazio libero lì dentro.

OW: Ovviamente, con il Power Functions il connettore era sopra, sul coperchio, mentre adesso è dentro… solo per quello perdiamo almeno 3 millimetri!

GM: Un aspetto importante del nuovo connettore è che avendolo progettato “LEGO”, è perfettamente in sistema, può essere integrato facilmente, ed è alto solo uno stud, è veramente meraviglioso.

OW: Abbiamo fatto un sacco di lavoro sui treni, quando vediamo che i fan sono un po’ arrabbiati, siamo dispiaciuti perché abbiamo fatto uno sforzo considerevole, ma siamo consapevoli che mancano ancora delle cose che sono critiche per i fan dei treni.

GM: Sappiamo di aver bisogno delle batterie ricaricabili, sappiamo che serve la modalità standalone… le faremo, solo non possiamo dirvi esattamente quando.

ItLUG: Alla fine sarà una piattaforma molto potente…

OW: Sì, iniziamo a vedere sistemi di treni che non avevamo mai visto prima…

ItLUG: Sappiamo che avete organizzato dei workshop Powered Up per gli AFOL e che hanno luogo online per raggiungere più persone possibile… avete pensato che essendo in orario lavorativo potrebbe non essere facile seguirli? E ovviamente per molti anche l’inglese è un problema. Avete in programma cose in altri orari?

OW: Dobbiamo vedere direttamente con la comunità. LEGO ha un AFOL Engagement Team, quindi lavoriamo con loro per capire quale sia il modo migliore per coinvolgere gli utenti. Anche per noi è la prima volta, stiamo provando a percorrere una strada e stiamo cercando di coinvolgere sempre più persone nel modo corretto… inoltre siamo un’azienda globale, l’orario fissato non è sempre comodo neanche per noi!
So che ci sono alcune particolari persone che sono molto attive. Siamo perfettamente consapevoli del lavoro fatto da loro, ne sto parlando con Kim e penso di nuovo che questo sia il modo per relazionarci con loro, visto che appunto credo siano un poco arrabbiati!

GM: Credo che una cosa che potrebbe essere utile è che se ricevete domande o vedete che qualcosa non funziona come dovrebbe, per favore riportatecele attraverso la LAN, perché sono informazioni davvero utili per noi, quindi fatecelo sapere attraverso la LAN, in questo modo siamo sicuri di raccogliere tutti i feedback. Mi raccomando, fate però in modo che la LAN l’unico punto di raccolta…

ItLUG: Nessun problema!

OW: C’è una storia divertente a proposito di questi pallini [Nota: sul Control+ ci sono due “pallini” adesivi, si vedono nelle foto sopra]. Ci sono perché l’ho preso in prestito dal tavolo di un ingegnere. E lui ha attaccato i pallini di modo da sapere che l’avessi preso da lì. Qualcosa tipo “non spostatelo dal mio tavolo”, quindi fate pure delle foto! 🙂

Intervista a cura di Irene Goia e Francesco Spreafico. Si ringrazia TLG per la disponibilità e Ivan Porro e Gianluca Cannalire per la revisione.

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