MOC: TEE – Rheingold

Un po’ di storia.

Il Rheingold Express è stato uno dei più famosi treni di lusso europei. In servizio tra il 1928 e il 1987, prendeva il nome dall’omonima opera di Wagner (“L’oro del Reno”) e collegava la Svizzera con l’Olanda passando per la Germania.

Gestito da Mitropa e DR (Deutsche Reichsbahn), è esistito in tre livree: la prima (1928) con carrozze di color viola e crema, la seconda (1962) con carrozze totalmente nuove in tonalità blu e avorio e la terza (1965) con le stesse carrozze ma in livrea TEE (rosso e crema). In questa serie era trainato dalla locomotiva del gruppo 03 (poi rinominata 103).

In mattoncini

La LEGO nel 1980 ha introdotto il set 7740, versione in mattoncini dell’ultima serie del Rheingold, ovvero quella in livrea TEE rosso e crema. La locomotiva, per via del motore 12V a tre assi era persino fedele all’originale nel rodiggio a due carrelli da tre assi ciascuno; tuttavia a causa dei pochi tipi di pezzi disponibili all’epoca la realizzazione LEGO risultava un po’ squadrata rispetto alla forma arrotondata dell’originale.

L’intero treno era realizzato nei due colori LEGO più simili alla livrea originale, ovvero il giallo e il rosso, dato che all’epoca tan e dark red non esistevano (nei set LEGO in vendita al pubblico, perlomeno). Nonostante queste semplificazioni, all’epoca molti di noi hanno fortemente desiderato (e quasi mai ottenuto…) questo set.

La versione di helos

intero

Il nostro membro helos (Stefano Masetti) ci ha già presentato mesi addietro la sua realizzazione della locomotiva di questo treno in standard 7-wide (ovvero il modello è largo 7 studs), la gruppo 103 delle ferrovie federali tedesche (DB), anticipandoci che avrebbe completato il treno nei mesi successivi.

Come promesso, Stefano ha completato il convoglio con i suoi vagoni e ce lo presenta in questa intervista.

carrozza

Ciao Stefano, ci eravamo già visti in occasione della presentazione della locomotiva di questo treno; nel frattempo lo hai completato come ci avevi promesso e devo dire che il risultato ci lascia tutti piacevolmente a bocca aperta. Ci puoi descrivere un po’ la realizzazione di queste carrozze?

Sono 5 carrozze tutte diverse tra loro, nonostante lo stesso schema di colore. Spiccano quella ristorante con il pantografo e la panoramica.
Costruite in larghezza 7-wide, la lunghezza è di 48 stud e 50 per la panoramica. Qui ho trovato la difficoltà maggiore per riprodurre il caratteristico belvedere (dome) con l’obiettivo di inserirci i viaggiatori e gli arredi visibili. Per il resto la costruzione è intuitiva senza particolari difficoltà oltre la base dispari. Ho fatto alcune prove nella ricerca delle proporzioni per un risultato credibile, ma, comunque, ho dovuto accettare un compromesso. Non mi soddisfa la copertura delle carrozze con gli slopes curved 3×1, ma non sono neppure convinto che i brick arch 1×3×2 curved siano più appropriati. Ho abbandonato l’idea di utilizzare le costosissime e rare finestre da treno 1×4×3 tTan, quelle dell’Emerald.
Sono infine arredate con doppie file di sedili in “velluto” (ABS) blu o rosso.

Una delle carrozze aperte, per mostrarne i dettagli interni.

Una delle carrozze aperte, per mostrarne i dettagli interni.

Quindi queste carrozze sono larghe 7 studs: i pezzi LEGO sono quasi tutti modulati su dimensioni pari, dunque in che maniera realizzi la base, ovvero il telaio?

È una struttura di plates, ma è il modello finito che crea la solidità della costruzione. Un doppio o triplo sandwich di plates difficilmente può creare un telaio sufficientemente rigido: in queste carrozze è più l’orditura del tetto a fare da elemento di irrigidimento.
La locomotiva ha un telaio realizzato con una struttura di brackets e plates in modo da supportare tiles decorativi sui fianchi e rovesciati sul fondo per permettere lo scorrimento dei carrelli.

Ecco il telaio “nudo” che mostra la costruzione in larghezza dispari.

Ecco il telaio “nudo” che mostra la costruzione in larghezza dispari.

La lunghezza generosa ti avrà dato sicuramente dei problemi in curva: come li hai risolti?

Occorrono almeno due motori per muovere tutto il peso e vincere gli attriti. Un terzo motore in spinta in fondo al treno sarebbe l’ideale.
Avendo utilizzato per la costruzione dei carrelli il supporto standard, bisogna verificare bene lo scorrimento di tutte le ruote comprimendole per simulare il peso. Un lieve miglioramento l’ho ottenuto passando sui tiles dei carrelli dove appoggia la carrozza uno straccio spruzzato con spray per cruscotti auto.

I carrelli del TEE (in basso a sinistra) e del Railjet OBB dove sono utilizzate le ruote per treni del 1° tipo supportate da pin technic: con questa soluzione la scorrevolezza dei carrelli aumenta considerevolmente.

I carrelli del TEE (in basso a sinistra) e del Railjet OBB dove sono utilizzate le ruote per treni del 1° tipo supportate da pin technic: con questa soluzione la scorrevolezza dei carrelli aumenta considerevolmente.

I tuoi treni sembrano essere abbastanza pesanti: la loro mole ti genera qualche problema “tecnico”? (usura delle ruote, i ganci che non tengono, il motore non tira a sufficienza etc…)

I treni pesanti e/o lunghi mettono sotto sforzo la motorizzazione e spesso, appunto, i magneti non tengono. I ganci sono quelli standard di tipo nuovo (91968) integrati con 2 tiles per bloccarli tra loro. Al Wien LKF, dopo pochi giri, nel TEE ha ceduto un accoppiamento. L’improvvisa diminuzione di sforzo ha provocato l’accelerazione della locomotiva e conseguente volo dal tavolo: motrice e primo vagone fracassati al suolo.
Per ottenere tutta la potenza possibile dai motori alimentati in contemporanea, ho potenziato alcuni regolatori LEGO 9V e costruito dei regolatori di tensione per arrivare fino a 15V, naturalmente utilizzando trasformatori più potenti.

Hai già esposto questo convoglio a Vienna: quando potremo ammirarlo dal vero qui in Italia?

Sicuramente ci sono tre appuntamenti nell’immediato ai quali non mancherò. L’8 e 9 febbraio sarò a Reggio Emilia: il calendario ItLUG 2014 comincia con un grande evento nazionale proprio nella mia città dove sono coinvolto in prima linea nell’organizzazione. Ci è stata concessa a sorpresa una location d’eccezione e ce la metteremo tutta per organizzare un’esposizione adeguata, grazie sopratutto ai tanti afol che già hanno dato la loro adesione.
Poi sarò a Ferrara il 22/23 febbraio. Un evento più contenuto, sostenuto prevalentemente dai soci della zona.
L’8 e 9 marzo sarò al Model Expo di Verona, importante salone internazionale del modellismo dove, nel marzo di quest’anno, hanno debuttato i LEGO grazie al gruppo locale CLV.
Notevole l’apprezzamento dei visitatori e della Direzione della Fiera. Cercheremo di proporre una mostra ancor più bella visto che ci saranno molti più espositori.
Ci sono altri appuntamenti in calendario dove andrei volentieri a trascorrere un bel week-end in ottima compagnia, ma al momento non posso fare programmi.

Hai già costruito tanti treni ma nessuna stazione… È una cosa che ti riproponi di fare oppure gli edifici non ti interessano?

Mi interessano molto. Ne ho cominciati almeno una decina e un paio erano arrivati a buon punto. A parte il fatto di impiegarci troppo tempo, attraverso sempre una fase di autocritica e conseguente demolizione per essere ancora lontano dal (buon) livello medio degli altri AFOL italiani. Work in progress.

Parliamo adesso delle tue realizzazioni in generale: la LEGO ultimamente sta spesso modificando gli stampi dei pezzi e da un anno all’altro anche leggermente le tonalità dei colori: quando tu costruisci badi a questi dettagli o “mischi tutto”?

Dal mio punto di vista non li definisco dettagli. Non sono però in grado di dare una dimensione al fenomeno per contestualizzarlo correttamente e ho una vaga idea delle logiche commerciali e tecniche da cui potrebbe uscire una spiegazione. La qualità più assoluta possibile è uno dei requisiti dei nostri tempi dove si crea la differenza tra un prodotto e un altro. Sono a contatto con industrie di eccellenza dove parte delle risorse sono investite per ottimizzare la qualità. Sul lato pratico, una creazione per esempio a base di dark red di varie tonalità e con dei singoli pezzi addirittura marezzati, è un aspetto positivo per un palazzo ma un disastro per la riproduzione di un treno moderno. Un vagone retrò invece ci guadagna con una bel mix di vari reddish brown.
Mentre in testa ti girano parole come inaccettabile, inaudito, anacronistico e altre più genuine, divido i pezzi di varia provenienza per tonalità sperando di non ottenerne più di due, raddrizzo i plates imbananati, raggruppo i pezzi curvi in base al diverso stampo d’origine, ruoto i plates 1×1 finchè sono il meno scalinato possibile quando usati impilati. Ci si adegua.

Per finire, quali consigli daresti agli appassionati che vogliano cimentarsi nella realizzazione di treni? Ovvero, come partire, in che dimensione costruire (larghi 6, 7, 8 etc…) e infine, consigli di realizzare treni di “fantasia” oppure riprodurre treni esistenti al vero?

Come regola generale ritengo che ognuno deve seguire il proprio istinto facendo quel che più lo soddisfa, sia per scelta dei soggetti, sia per dimensioni.
Il City LEGO inteso come modulari, mezzi, accessori, treni ecc. ha un suo standard. Se si vuole riferirsi a questo occorre non discostarsi troppo per quanto riguarda le dimensioni. Io generalmente costruisco treni larghi 7 in quanto ancora proponibili accostati a quelli regolari larghi 6. Il dispari ha vantaggi perchè permette più dettaglio, maggior flessibilità con le tecniche SNOT, lascia più spazio per gli interni, c’è maggior proporzione con altezza e lunghezza. Per contro aumentano le difficoltà costruttive, la necessità di pezzi a palate quali jumper e plates/bricks/tiles 3×, aumenta il numero totale dei pezzi e il peso. Ho sperimentato varie volte l’8-wide. È improponibile con il 6, i modelli risultano ancor più sproporzionati sulle curve e pesano (e costano) di più per le quantità ragguardevoli di pezzi occorrenti.
Si complicano tutti i problemi di motorizzazione, accoppiamenti e masse in gioco. È comunque uno standard diffusissimo e ritenuto normale, specialmente negli States. Inoltre, ad esempio, le vaporiere con pretese di dettaglio sono pressoché impossibili con il 6-wide e con tanti auguri nel 7-wide. Nelle locomotive a vapore si vedono infatti molti ibridi. Questo per introdurre il concetto che la larghezza non è una barriera fissa: il 10016 è una cisterna 8-wide su base 6-wide. Non bisogna ingabbiare la fantasia, ossessionare la creatività. Quest’hobby per me è quello che per altri può essere una vasca idromassaggio calda e piena di bolle. Io ho ricominciato con i LEGO costruendo i set originali, poi ho iniziato a creare MOCs anche prendendo serenamente spunti e idee dagli altri. Ho sviluppato delle soluzioni personali ma talvolta copio di sana pianta come si faceva a scuola da chi era più bravo :-))) Il mondo LEGO è pieno di gente geniale.

Potete trovare ulteriori foto qui su YouBrick.