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alf

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  1. A circa 2:39 di questo video si vede il marchingegno per fare le riprese durante il movimento del treno, snodabile in altezza e ruotabile "intorno". L'action cam usata è una vecchia Insta360 Go 2, che pesa solo 24 grammi (il modello più recente, la Go 3, ne pesa 35). Salvo rari casi, come la Mobius Maxi, che pesa 50 grammi, è molto improbabile trovare una action cam leggera che abbia una buona qualità e la stabilizzazione video (che assorbe buona parte delle piccole vibrazioni e che perciò in uno scenario come quello è da considerare una feature indispensabile). Il formato delle Go è "verticale", quello della Mobius è "orizzontale" (a scatola di fiammiferi). Le action cam di qualità decente (Gopro, Insta360, DJI) sono solitamente 120-150 grammi e con un formato inutilmente largo. Se si tratta di un treno solo per riprese (motrice e carrello con telecamera), ci possiamo far viaggiare anche una telecamera da un kg, ma se si tratta di appesantire un vagone di un treno più lungo, il peso della telecamera/action cam (e le sue dimensioni) potrebbe diventare un problema.
  2. alf

    LEGO Fun Stuff

    In campo informatico la domanda fondamentale per capire le potenzialità di un computer è: sì, ma ci gira Doom?
  3. Segnalo anche le cassettiere in offerta da Leroy Merlin. I cassetti del modello indicato non hanno i separatori (sebbene siano presenti le guide per inserirli) e sono piuttosto piccoli ma ci vanno comodamente 6x16 stud di area e 3 brick di altezza.
  4. All'Eurospin oggi si trovavano simpatiche cassettiere portaminuterie da 33 cassetti (32 + 1 grande in basso) a 19,99€. Sorpresa molto gradita: ci sono già i separatori per cui in ogni cassetto ci sono tre scomparti da 4x8 stud di area e 3 bricks di altezza.
  5. Secondo Brickfanatics (notizia del 26-10-2022, che però non cita una fonte) LEGO avrebbe annunciato che dopo il 2022 non proseguirà più la linea Mindstorms.
  6. alf

    Scempio! un topo

    Ho avuto la sgraditissima sorpresa di un topo in casa, entrato probabilmente dalla porta d'ingresso lasciata socchiusa di notte per il caldo. Ma quel ch'è peggio, la sorpresaccia ancor più sgradita che il soggetto ha cercato di accasarsi tra i miei mattoncini e le scatoline che li contengono. Erano le 3:53 del mattino. I rumori di qualcosa che passeggiava sulle scatoline mi ha svegliato. Ho acceso la lampada più forte che avevo, temendo un geco o una lucertola. E invece era peggio: un topolino. Che mi guardava stupito, di fronte all'inattesa illuminazione. Ho avuto il tempo di scattare una foto (chi avesse uno stomaco d'acciaio e fosse lontano dalle ore pasti può cliccare qui). Ho piazzato carta topicida e esche per topo. Le esche non hanno sortito effetto, ma la cartacolla sì. Il criminale roditore è stato presto beccato e giustiziato e i mattoncini sanificati. Ma lo shock e il disgusto ci metteranno più tempo a sparire.
  7. 499,99 euro per il Colosseo 10276 sono tanti ma non mi sembra un prezzo davvero esagerato (ve lo ricordate quanto costava un Millennium Falcon serio?), stiamo parlando di un set ottimamente disegnato e stracarico di dettagli, e con novemila pezzi (sia pure minuterie: una volta montato, stanno tutti in 27x52x57cm). Approvo anche la scelta dei colori. Per un paio di anni passavo davanti al Colosseo in tram ogni giorno (o in metro e autobus in direzione piazza Venezia) e quindi l'ho visto sia nelle giornate di sole che in quelle di pioggia, ed è sempre apparso piuttosto cupo. Una colorazione sul bianco, come quella della MOC dell'australiano, mi sarebbe sembrata troppo "giocosa"; non riesco ad immaginarlo con un colore di quelli moderni (nougat, ecc.) nemmeno usandone due o tre diversi. Quegli scarni alberelli all'esterno ci stanno bene. (Quando la presentazione dice che è da esporre in salotto, mi è venuto il magone perché da tempo non ho più un centimetro utile per "esporre". )
  8. Non passa settimana senza che qualcuno s'inventi un nuovo brick programmabile alternativo a ciò che propone LEGO. Questa settimana è il turno di Evlōno One (su kickstarter), che promette cose "inaudite": wifi, bluetooth, LED RGB, audio, open source, Arduino IDE, alimentazione 9V da USB-C, porte GPIO, trasmettitore infrarossi, e naturalmente controllo motori. Il tutto al costo di... crimpare () i cavi dei motori LEGO.
  9. alf

    LEGO Fun Stuff

    C'è un interessante articolo sulla User Experience (UX) dei pannelli di controllo LEGO. Ecco un parziale grafico secondo quanto viene privilegiata l'assenza di uno schermo (asse X) e quanto viene privilegiato l'ordine delle cose (asse Y): La UX è fondamentale nei pannelli comandi/controllo, perché un design che distrae è un invito a commettere involontari pasticci.
  10. alf

    LEGO Fun Stuff

    Nei primi 30 secondi si vedono diversi mezzi all'opera...
  11. alf

    Novità 2020

    Correva voce che volessero fargliela pagare in natura (un TIR di set City e Technic ogni mese)...
  12. alf

    Novità 2020: Super Heroes

    "(Francamente, la torretta pare ricordare il recente employee Christmas gift dopo avergli tolto l'X-Wing...)"
  13. Per la mia MOC più grossa ho imparato (purtroppo) che: purtroppo le spese di spedizione influirono parecchio (nel mio caso il 20% del costo totale dei pezzi che mi mancavano); paradossalmente certi pezzi era più economico ordinarli in Germania che in Italia a causa delle minori spese di spedizione; per le minuterie o i pezzi difficili da sostituire, è sempre meglio ordinarne qualcuno in più (quando ti cade un pezzo e ti rotola sotto l'armadio e imprechi per un quarto d'ora senza trovarlo, capisci cosa significa ); talvolta è meglio spendere di più sui pezzi e meno sulla spedizione (ma c'è pure chi ci specula, come un costoso negozio portoghese purtroppo fornitissimo); il controllo va fatto "a mano" (sia perché l'algoritmo di BrickLink è un banale "minimax" che non prevede situazioni come quella dell'essere disposti a spendere un euro in più sul totale pur di totalizzare cinque spedizioni in meno, sia perché un determinato venditore potrebbe avere altri pezzi interessanti - ad esempio: qui le minifig non ti bastano mai); ci sono purtroppo pezzi che hanno più codici diversi, con quello "antico" o "generico" che costa un botto, e quello "recente" o col codice preciso che costa poco e si trova a fiotti. Esempio: la tile 1x1 è 3070 ma su BrickLink viene indicizzata in tre modi: come 3070 ("undetermined": il venditore non sa se c'è la groove o no), 3070a ("without groove", senza la "scanalatura" sul bordo, in produzione fino al 1976, immagino la forza titanica che ci vorrà per smontarla) e 3070b ("with groove", la versione prodotta dal 1972 ad oggi). Stesso discorso per la tile 2x2 3068, per la griglia 1x2 2412, e altri. Un altro esempio notevole sono i pezzi che hanno avuto storicamente più codici ma sono la stessa cosa (come la slope 1x1 chiamata 50746 in LDD, 54200 su Bricklink, e 35338 altrove.
  14. Forse qualcuno dei negozi italiani prevede che per un certo pezzo occorra un lotto minimo (tipo a multipli di "x50") per poter completare l'ordine?
  15. Curiosando nello sgabuzzino "Oggi metterò ordine nello sgabuzzino. Anzi, diciamo che darò solo una rapida ripulita. Anzi, facciamo che do giusto uno sguardino. Anzi..." Poi ravanando qua e là riemergono robe vecchie e scassate che non avevi mai avuto il coraggio di buttar via... Numero di pezzi / Number of parts 116 Foto frontale / Front photo Foto di tre quarti a sinistra / Three quarters left photo Foto di tre quarti a destra / Three quarters right photo Foto del retro / Photo from behind Foto dall'alto / Photo from the top
  16. alf

    LEGO Fun Stuff

    Oh, no, no, no! Eh sì, un axle d'acciaio può essere stressato a sufficienza fino a spezzarlo. Articolo completo sul solito Hackaday.
  17. Può darsi che sia tutta gente che quando vede "AFOL" prima clicca istintivamente e poi non si preoccupa nemmeno di verificare di cosa si trattava... Ad avere un paio d'ore libere, gli fai trovare un negozio online già pronto per l'uso, però col tuo nick infilato in ogni riga e ogni tag, cosicché se lo vuole riciclare aùmm aùmm per il suo progetto dovrà lavorarci giorno e notte per ripulirlo...
  18. Attento, che dà più dipendenza della droga...!
  19. Ci sono solo due motivi validi per allestire un marketplace italiano: avere dei referenti italiani per le pastoie legali (e chi, oggi, non vorrebbe doversi districare con dispute e commercialisti e fiscalisti e magari perfino denunce da parte di chi sentendosi truffato querela la piattaforma o innesca uno scandalo sui giornali?); avere un inquadramento su misura del fisco italiano (e chi, oggi, non è pronto a far meglio di fiscalisti, commercialisti e CAF, superandoli in efficienza e chiarezza ed economia?). Io ci aggiungerei volentieri un punto 3: "commissioni basse", perché la concorrenza si è adeguata troppo in fretta agli standard di Bricklink, e bisogna pur sottrar loro un po' di clientela. Per evitare speculazioni occorrerà magari aggiungere delle condizioni in più, come ad esempio l'esigere che venditore e cliente siano sul territorio italiano (altrimenti toccherà aver conoscenze di lingue straniere e leggi/fisco stranieri), ma a questo punto il bacino di utenza si restringe drammaticamente, perché nonostante il boom della legomania in Italia di questi ultimi dieci anni i venditori/compratori sono ancora troppo pochi (non per niente lo hanno chiamato "G-Brick" anziché "G-Mattoncino"). E in tutto questo non abbiamo menzionato il Problema dei Problemi: l'inesistenza di un sistema di "microtransazioni" che non sia farraginoso come carte di credito, paypal e bonifici bancari. Infine, come già osservato, quanto più è grossa la novità tanto più tardi va annunciata. Prendete lezioni dalla Apple, che a spennare i suoi polli ci sa fare: un nuovo iPhone diventa ordinabile un minuto dopo che è stato annunciato, anzi, era arrivato negli scaffali il giorno prima dell'annuncio. Non vorremmo che la filosofia degli autori fosse qualcosa tipo: "lanciamo un CMS per i mattoncini, e poi ci possiamo sedere e campare di rendita con le commissioni". Un po' come aveva fatto un certo coreano (che però aveva trovato il sito già pronto, collaudato e pieno di utenti) che ora sta passando dalla LEGO a incassare.
  20. alf

    E656-590 Caimano

    In linea di principio, come puoi vedere in qualsiasi treno PowerFunctions, è sufficiente: un "carrello motore" un pacco batterie e un ricevitore a infrarossi, ed eventualmente luci (esempi qui) In linea di massima, tutta la "difficoltà" sta nell'assicurarsi che il baricentro sia basso (altrimenti in curva cappotta) e che il carrello non abbia ostacoli per girare. Realizzare un E656 snodato è un'impresa piuttosto ardua, magari si può cominciare con una Tartaruga E444...
  21. Purtroppo l'87513 è per le batterie AAA, che oltre a dare meno corrente a regime, hanno minor durata (800-1000mAh quelle più comuni). Il vantaggio è che è davvero piccolo (4x8 stud, ci puoi fare una locomotrice lunga quanto il carrello motore).
  22. Penso che l'unico motivo per avere 3 carrelli motorizzati è un locomotore da un paio di chili (10-wide? 12-wide?! ). Quanto riesci a muovere e trainare dipende da come sono disposti i pesi. Idealmente le vetture trainate dovrebbero essere leggere, e il locomotore dovrebbe avere baricentro basso e peso sulle ruote motrici (per questo ho messo il pacco batterie da 6 pile AA proprio sulla verticale del carrello motore: qui per esempio il treno ha un solo carrello motore in testa e uno in coda). I connettori PF sono impilabili a patto di lasciare sufficiente spazio sopra e a lato - conviene provare più volte prima di ritrovarsi a dover cambiare l'altezza verticale in corso d'opera o comprare una prolunga...
  23. I prezzi delle spedizioni purtroppo sono quasi imprevedibili sia per la varietà delle tariffe, sia perché certi pezzi potrebbero far sforare le dimensioni del pacchetto "piccolo" e farti ritrovare a pagare la tariffa per quello "grande", ecc. Certi negozi BL (come un fornitissimo portoghese) hanno dei prezzi assurdi sui pezzi ma una varietà tale nel catalogo che a volte può capitare che la spesa in più sui pezzi copra la spesa di spedizioni multiple. Comunque un'indicazione di massima per farsi un'idea può venire dal peso in grammi dell'ordine (qualora il venditore abbia indicato limiti e tariffe). In un caso avevo un limite di 300 grammi e, arrivato a circa 220 nel carrello, scrissi al proprietario del negozio BL "aggiungi pezzi di tipo X colore Y fino a raggiungere il limite del peso di 400".
  24. Il problema non è né TLG né BL, ma la rogna della "proprietà intellettuale" e lo stuolo di avvcoati assoldati per difenderla, specialmente quando qualcuno pensa: "TLG può mollare un sacco di soldi, se insistiamo abbastanza". Insomma, se BL è stata promossa a "piattaforma ufficiale", certe prese di posizione contro l'abuso della "proprietà intellettuale" sono del tutto ovvie (perfino se fatte adesso, cioè prima che l'acquisizione sia completata), e al più inducono a creare una "piattaforma alternativa" (che però dovrà gestirsi il problema del "fino a che punto si può concedere che gli utenti facciano X Y e Z ?"). A noi certe norme fanno istintivamente orrore perché pensiamo sempre con la mente da AFOL, ma mettetevi nei panni di un cinesino random che non ha mai sentito nominare LEGO, si sveglia al mattino e capita accidentalmente su BL e subito dichiara a sé stesso davanti allo specchio: "ma come sei intelligente, hai appena trovato il sistema per arricchirti". Ricordiamoci di quegli AFOL che a loro insaputa hanno visto commercializzare le opere di cui gratuitamente avevano pubblicato le istruzioni (immaginate il sorriso forzato dell'AFOL che tenta di dire in modo credibile "sono lusingato")... e pure di quegli AFOL che sentendo odore di fiumi di denaro (problemi seri con l'olfatto, eh?) sono passati al lato oscuro della forza, cioè il lato che confida nelle immense onestà, generosità e serietà dell'imprenditoria cinese (cinese per mentalità, non necessariamente per geografia o etnia). L'implicazione - un po' fastidiosa da accettare - è che l'AFOL che vorrebbe condividere le proprie creazioni dovrà pensarci due volte prima di mollare su internet (cioè anzitutto agli approfittatori) istruzioni e lista pezzi. A titolo di curiosità, un paio di notizie off-topic: Oculus Rift fu sviluppato coi soldi del crowdfunding e infine se l'è comprato Facebook prima che diventasse un prodotto decente (praticamente i backers hanno fatto un regalo a Facebook senza saperlo: meno male che per tirchieria mi tirai indietro all'ultimo momento); gli autori di Nginx hanno dovuto subire un raid dalla polizia perché non è legalmente chiaro se decenni fa svilupparono il prodotto nel loro tempo libero o durante l'orario di lavoro. È il bello del mercato, ragazzi.
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