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Valore di un SET sigillato


Medieval-Italy

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Leggo, tra le curiosità online, che alcuni set, sigillati, diventano culto nel tempo ed aumentano molto di valore (ad es. il Taj Mahal)

Mi sono domandato però per curiosità se, per la vostra lunga esperienza, qualsiasi set, sigillato, mantenga almeno il valore di uscita in negozio, o se ci sono alcuni flop che proprio poi non piacciono.

grazie!

 

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Il valore di un set, è legato al desiderio e alla quantità di afols che lo vogliono contemporaneamente.

In questo momento siamo in un periodo di grande espansione nel numero di AFOLS nel mondo e di grande momento per LEGO, perciò c'è questa insana idea, che ogni cosa fatta, una volta uscita di produzione possa avere un valore.

In realtà in altri periodi, una volta uscito di produzione un set scendeva di valore per anni, a volte decenni rispetto al valore di listino stesso.

Tantoevero che gli AFols spesso aspettavano che un set uscisse di produzione per poterselo permettere.

 

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Ciao Mauro, grazie del parere, vista la tua grande esperienza è molto gradito. 

Ti chiedo, se puoi, un'altra riflessione: a tuo avviso, superata la generazione di chi aveva 10/20 anni negli anni 80, che quindi è cresciuto con un grande amore verso LEGO, riuscirà questa passione a passare alle prossime generazioni? E se sì, sarà a tuo avviso legata al nuovo o sarà mantenuta la sacra passione per il vecchio?

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8 minuti fa, Medieval-Italy ha scritto:

Ciao Mauro, grazie del parere, vista la tua grande esperienza è molto gradito. 

Ti chiedo, se puoi, un'altra riflessione: a tuo avviso, superata la generazione di chi aveva 10/20 anni negli anni 80, che quindi è cresciuto con un grande amore verso LEGO, riuscirà questa passione a passare alle prossime generazioni? E se sì, sarà a tuo avviso legata al nuovo o sarà mantenuta la sacra passione per il vecchio?

E' un quesito molto difficile a cui rispondere.

Io credo che devi valutare alcune differenze in funzione della presenza nei set dei minifigs.

Già oggi chi colleziona LEGO pre anni 80 è molto meno numeroso e spesso non ha "desiderio" forte, ma semplicemente voglia di completare la collezione ecc.

Allo stesso modo credo in parte succederà con il LEGO anni 80, anche se, il LEGO essendo compatibile, e con i minifigs, risulterà meno distante dei giocattoli LEGO in legno, piuttosto che delle scatole senza minifigs.

Più che altro bisognerà poi valutare l'impatto numerico dell'attuale produzione LEGO.

Oggi un collezionista LEGO che si rispetti, all'ultimo quinquennio ha almeno un centinaio di scatole MUST-HAVE, e per averle ci vuole un esborso di denari (e parlo di listino) davvero importante, nonché spazio in casa notevole.

Tra un set Space con cui non si ha per età un legame emozionale, e un set nuovo e desiderato che si brama tu cosa sceglieresti?

 

PS: c'è il rovescio della medaglia mano a mano che la gente si disinteresserà al classic space, i prezzi calando faranno si che tutte le 928 sulla terra si concentreranno in un unico luogo. Questo accumulo di masa legoso creerà una singolarità. La materia collasserà per pressione e si creerà un buco nero. Ci sarà un nuovo big-bang e tutto ripartirà.

Il famoso GREAT RESET. Che può essere fermato solo dalla rimessa in produzione della 928, che de facto ne impedirebbe l'accumulo in una parte del mondo. Il destino dell'universo è nelle mani di KKK.

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25 minuti fa, Medieval-Italy ha scritto:

A parte il perdermi nel buco nero (ma essendo nero credo sia comprensibile), la tua lettura è molto chiara. Certo che a comprare 100 scatole di quelle importanti devi quasi permutare un monolocale. pensavo di essere un collezionista più serio 🙂

Lascia un attimo da parte il serio/non serio, che sono disquisizioni da vecchi collezionisti con la puzza sotto il naso.. rifletti su quanti set dell'ultimo quinquennio, senza limitazioni di spazio e di denaro, compreresti.

Io se lo faccio arrivo ad un numero assurdo (per soli 5 anni). Da qui la mia convinzione che tra un pò, giocoforza la bellezza e complessità dei set, la maggior parte dell'attenzione collezionista sarà su set della nuova età dell'oro.

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Te quindi dici che siccome stanno uscendo set molto belli, tra 10 anni l'attenzione sarà sui set che gli appassionati di oggi, magari perché troppo giovani o comunque impossibilitati a comprare tutto, vorranno avere mossi da quel sentimento di pochi post fa.

Io sono in effetti atipico, sono solo i Castle che mi smuovono, tutto il resto mi pare solo simpatico 🙂 Certo che se qualche set diventa un buon investimento, per me poi diventa permuta per comprare altri castle - che alla fine non varrà più niente perchè la voglio solo io 🙂

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La questione collezionistica è piuttosto controversa e ricca di casi particolari.
In linea di massima un set che è tendenzialmente "bello" o meglio "piaciuto dalla massa" sarà sicuramente acquistato dalla maggior parte della gente, ma quando uscirà di produzione ci sarà sempre qualcuno che sarà disposto a spendere più del prezzo originale per poterlo riavere.
Casi come questi poi vengono amplificati non solo dalla popolarità ma anche dal prezzo: un esempio classico è il Millennium Falcon del 2017 (second version) che con i suoi 800 euro di partenza è stata dura da acquistare per molti e nonostante questo probabilmente negli anni aumenterà di prezzo come è successo per la versione 1. Ci sono molti altri casi per cui il valore collezionistico cresce. Alcune volte può essere dovuto dal fatto che la casa madre non ripropone un set di quel tipo per molti anni. Un caso di esempio è il treno Emerald Night, un treno molto ben fatto, con colori rari per quei tempi (il dark green) e che non essendo più prodotto negli anni dopo ha iniziato a maturare un certo interesse. Se pensi che 10 anni fa lo si poteva trovare con soli 70 euro e invece adesso ha una quotazione dai 500 ai 700 euro. Dieci volte tanto... ma questo è un caso. Non tutti i set subiscono questo successo.
Altri casi invece sono più "intuibili". La presenza di una minifig rara, mai prodotta prima in altri set e non riproposta in altri set dello stesso tema potrebbe essere un segnale warning per indicare che potrebbe essere un buon investimento. Sempre per fare un esempio c'è il set 9499 Gungan Sub di SW, un set niente di particolare se non per la presenza della Principessa Amidala, una minifig molto rara presente in solo quel set, ormai del 2012... quindi il set ha raddoppiato se non triplicato il suo valore semplicemente per la presenza di questa minifg che da sola costa di più del set stesso. Di casi come questi ce ne sono a decine...
Nell'acquisto e valutazione del valore collezionistico di un set quindi bisogna valutare molte cose e capire dove investire. Non è così semplice e spesso ci vuole della fortuna perchè dipende dalla "vita" che segue ogni set. Sempre per fare un esempio banale posso immagine che il recente treno del "coccodrillo" 10277 avrà quasi sicuramente un buon successo a livello collezionistico. E' un set che non ha un grande prezzo di partenza e quindi facilmente reperibile, al tempo stesso è un set molto apprezzato da molti afols, anche per quelli non necessariamente fan di treni. E' un set bello che può essere giocabile ma anche lasciarlo in esposizione con la sua base. Quindi potrebbe essere un buon investimento per il futuro.
Detto questi esempi (spesso semplici che ti ho descritto), bisogna valutare caso per caso anche se le caratteristiche tipiche collezionistiche sono spesso facilmente distinguibili quando si entra nel meccanismo.    

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Caro sdrnet, ti ringrazio del tempo e della bellissima nota. "purtroppo" apre, come è corretto che sia, solo l'oblo che si affaccia su un mondo veramente grande, ma altrettanto è affascinante. Le regole di cui parli sono chiare e sembrano semplici perché la tua esperienza e passione sono  davvero importanti, complimenti!  Molto bello il ragionamento della "unicità", peccato che, come racconti, risulta sicuramente complesso perchè si basa su un "dopo" che non sai (o meglio lo sai appunto solo dopo). Magari esiste una finestra che fa capire la tendenza della casa madre e quindi decidere se comprare agli albori dei rialzi invece che dopo.

Non so invece perchè alcuni set (appunto il Taj Mahal) siano arrivati così in alto, gli AFOLS ne riconoscono la bellezza del progetto?  Sai, quelli di Star Wars vanno oltre il tema LEGO, credo uniscano 2 forti passioni. Ma il Taj Mahal, così come il Cafè Shop... onestamente li capisco poco. Perchè nel collezionismo, correggimi se sbaglio, il valore è dato anche dal rapporto domanda/offerta: quando escono non credo ci sia (come quando escono le serie numerate - io che amo i castelli guardo il Lowenstein Castle).

Qui, per il collezionista LEGO, il valore è la pregevolezza del pezzo? e tra gli Afols (e mi rendo conto forse di essere sempre più atipico) solitamente la passione riguarda un genere/categoria o no?

 

 

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Molte valutazioni sono dettate dall'esperienza. Adesso dopo diversi anni quando vedo un set inizio a "percepire" che quello potrebbe essere un set di successo.
Al giorno d'oggi però si instaura un nuovo problema: la varietà e il prezzo dei set.
Se una volta venivano presi da un certo interesse anche piccoli set City anche piuttosto comuni, al giorno d'oggi abbiamo a che fare con una enorme varietà di temi e set con licenza o meno. Non da meno la nuova categoria "Adult 18+" che incorpora una sequela di set molto belli ma dal prezzo quasi proibitivo. Proibitivo nel senso che comprarne due o tre scatole come era abituale fare fino a 6 o 7 anni fa, ad oggi diventa quasi impossibile a meno che tu sei una persona molto facoltosa. Sempre per farti un esempio, una volta nella mia wanted list avevo al massimo 2 o 3 set sopra i 100 euro, tendenzialmente il modulare di turno. Gli altri erano set di stampo inferiore e quindi meno cari. Questo non vuol dire che spendevo pochi soldi, ne spendevo parecchi ma molto più spalmati nell'arco dell'anno ed erano spese meno "pesanti".
Ad oggi mi ritrovo una wanted list con una decina di set molto belli, tutti oltre i 150/180 euro! Pensare di comprare un secondo set solo per averlo a livello collezionistico la vedo dura perchè ci sono troppi set in ballo e troppi soldi da spendere solo per avere un ritorno economico in un arco temporale superiore ai 5 anni. Un investimento che regge poco il gioco. Anche perchè una volta le persone che collezionavano erano poche, ad oggi invece le persone interessate a LEGO sono decuplicate e così i reseller.

Quelli che citi tu sono tuttavia set iconici: il Taj Mahal prima che lo rifacessero in una nuova release era un set unico nel suo genere, è stato uno dei set con più pezzi in assoluto e rappresentava un capolavoro architettonico riconosciuto in tutto il mondo. Idem se parliamo del Cafè Corner... il primo modulare in assoluto. Quando è uscito era una cosa senza precedenti ed era abbastanza scontato che sarebbe diventato un must per molti. Io non ho potuto prenderlo semplicemente perchè sono rientrato nella febbre 3 anni dopo quando ormai era uscito di produzione e non sapevo ancora come girava il mercato.
Ci sono sicuramente delle categorie più apprezzate di altre ma non è sempre il tema a dettare le regole del collezionismo ma il set quando è bello, esclusivo o particolare in se.
Il Gungan Sub ad esempio l'avevo comprato doppio proprio perchè avevo avuto una intuizione e soprattutto perchè il prezzo di partenza era relativamente basso. Nel mondo Technic che tendenzialmente non è il tema più adorato dalla massa ma solo da una certa fetta di Afol, ha sfornato alcuni assi nel passato, uno fra tutti il Crawler 4x4 Exclusive Edition prodotto in soli 20.000 esemplari. Io ai tempi l'ho comprato al primo giorno che era disponibile su LEGO sapendo che aspettando il giusto tempo quei soldi sarebbero stati ripagati.
Se fossi "vissuto" nell'età tra il 2005 e il 2010 avrei comprato molte chicche che oggi varrebbero una fortuna nel mercato collezionistico perchè sono usciti set esclusivi che hanno rappresentato degli "apripista" verso quello a cui siamo arrivati oggi. Oggi il mercato collezionistico è cambiato parecchio e così anche l'uscita degli stessi set. Bisogna cercare di recuperare set tra quelli che escono che sono molto interessanti e ricercati dagli AFOL e spesso è sufficiente leggere sui forum anche solo quanto successo hanno già durante la loro vita di produzione. E' un mondo difficile, ma in questo più che mai "basta avere tanti soldi" da spendere! 🙂

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Ah, approfondendo quindi finirò di strozzare quel senso di colpa che in parte ho percepito pensando a LEGO come un mero investimento economico, quando tutto (ahimè) è sempre stata passione!

Meglio così, anche perchè in effetti investire su qualcosa che si ama, e magari guadagnarci qualcosa, è bello 2 volte!

Una percezione che ho, mi sembra molto strana, dimmi cosa ne pensi, è che però statisticamente quasi tutti i set più "particolari" (dalla casa dei simpson, alla DeLorean di ritorno al futuro o qualsiasi altro set che di base possa suscitare qualcosa), in effetti nella loro somma, chi più chi meno, tenderà inevitabilmente ad aumentare di valore. Certo, mi dirai che c'è da investire, ci vuole spazio, etc etc, ma anche fosse un 5% l'anno, non mi pare proprio un investimento da gettare. Poi qualcuno farà flop (e ti rimarrà un po' di LEGO...) e qualcun altro sarà incredibilmente desiderato da tutti.

E' una sensazione troppo qualunquista?

  • Ahah 1
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Ci sono troppe variabili.

Di solito i set che acquisiscono più valore sono quelli che sono alla portata di ognuno e sono capostipiti di una nuova linea / tema. Gli apripista, che spesso giacciono invenduti sugli scaffali, e di cui il pubblico si accorge con ritardo.

C'è sempre un delay tra il lancio di un nuovo prodotto, il suo successo, e il trasformarsi in un tema.

Io però mi permetto di sottolineare che la crescita infinita non esiste. Se da un lato oggi APPLE è desiderata da molti, ci sono stati ben altri periodi. Alla stessa maniera anche per LEGO, è onestamente impensabile che il trend di crescita sia infinito. E che allo stesso modo le quotazioni procedano sempre alla stessa maniera. 

Oggi è così, e tutti danno per scontato che più un set invecchia, più varrà. Ma non è così.

Per paradosso, è più facile che set city, oggi snobbati ma iconici, sorprendano un indomani, perchè riscoperti.

 

Tornando alla tua domanda iniziale riferita all'idea se un set LEGO, una volta comprato, mantenga il prezzo d'acquisto pagato se conservato nuovo o in ottime condizioni, io credo che la risposta sia "NI".

Il LEGO è un gioco creativo e universale, e appassionerà altre generazioni. Ma non è detto che cambiando i vertici di LEGO, non vengano compiute azioni diverse dalle attuali che possano cambiare le prospettive.

Supponiamo ad esempio che LEGO trovi più valida dal profilo economico, la strategia di Playmobil, con scatole che rimangono in produzione per molti più anni, e con ristampa continua dei set di maggior successo. Le cose per il mercato collezionistico LEGO rimarrebbero le stesse?

Che panico ha scatenato LEGO ad ogni ristampa?

 

Infine considera che il successo decennale di questa nuova età dell'oro, ha portato all'accumulo nelle case di grandi e bambini di grandi qualità di LEGO, che per il momento è per lo più custodito come un grande gioco di cui non privarsi, ma se molti in contemporanea volessero disfarsi del loro materiale, già oggi tutto il fenomeno quotazioni si ridimensionerebbe in maniera significativa.

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Ciao Mauro e grazie del tuo contributo, molto prezioso.

Condivido i passaggi relativi all'impossibilità di crescita del valore all'infinito, è pur vero che, immagino, essendo il valore degli oggetti da collezione il rapporto tra domanda e offerta, man mano che passa il tempo l'offerta è destinata a diminuire. Ci saranno persone che si "accontentano" di un aumento del valore del 20% e soprattutto ci saranno persone (per esempio per me è così per i castelli) che i SET li vogliono aprire, toccare, muovere, anche se non costruire. E credo anche che la maggior parte dei SET che vengono comprati (da 10 o 1000 euro), anche se presenti in moltissime case (come correttamente mi fai riflettere), vengano usati, giocati, persi. Avere un SET completo, a distanza di anni, non credo sia semplicissimo (se non per un vero collezionista o semplice giocatore metodico), avere un SET integro non aperto credo sia ancora più difficile. Ma è la mia riflessione, basata su quello che farei io, per cui potrebbe essere distorta (e da qui il piacere di confrontarmi con guru del settore come te)

Quando parli delle ristampe, quale tipologia di panico ha scatenato? Il panico dei collezionisti che avevano SET ormai rari che si sono impauriti nel vedere di nuovo i loro SET sugli scaffali?

Grazie grazie ancora!

ps. i playmobil a me proprio non piacciono!! 🙂

 

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Il 31/1/2021 alle 10:42, Medieval-Italy ha scritto:

Ciao Mauro e grazie del tuo contributo, molto prezioso.

Condivido i passaggi relativi all'impossibilità di crescita del valore all'infinito, è pur vero che, immagino, essendo il valore degli oggetti da collezione il rapporto tra domanda e offerta, man mano che passa il tempo l'offerta è destinata a diminuire.

E' questo il punto, spesso si dà per scontato che l'offerta sia destinata a diminuire rispetto alla domanda.

Per esperienza personale ti posso dire che non è detto che la domanda cresca o rimanga costante nel tempo.

Io colleziono altre cose rispetto al LEGO, e in certe situazioni, le quotazioni dopo picchi di qualche anno sono crollate miseramente. In alcuni casi non vi è quasi più domanda. Banalmente ti cito due esempi come sorpresine e schede telefoniche dall'essere richieste in massa, sono tornate a un piccolissimo mercato di nicchia, con le quotazioni tornate a prima che si creasse il picco collezionistico. 

C'è uno spunto poi che può venire dal recente sondaggio per il 90 anniversario LEGO: il classic space è secondo. Chi ha votato Bionicle secondo te è interessato al Classic Space?

Ora il sondaggio sembra terminerà comunque con la vittoria del classic space, perchè la setta delle ombre si sta occupando di chi ha votato i Bionicle, ma ciò non toglie che sta avvenendo un cambio di prospettiva e desiderio di temi nel fandom LEGO. Questo influenzerà la domanda?

 

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Ciao Mauro, di nuovo i commenti che porti sono un ottimo contributo e le motivazioni chiare. 

Per quanto riguarda al trend delle collezioni e della probabile "interruzione" di un amore di massa (e le tue citazioni di tessere telefoniche e sorpresine sono esempi lampanti), mi viene voglia in effetti di interpretarle, magari puoi anche qua darmi un contributo.

Per le tessere mi viene da pensare sia dovuto al fatto che hanno smesso di produrle e quindi quando qualcosa non si produce più (nel senso più lato, perchè non è che dalla tessera siamo passati ad altro di più evoluto), il fatto di non avere nuove uscite potrebbe far passare la passione? 

Per le sorpresine Kinder è in parte simile, alla fine dopo le belle serie di un tempo, mi sembra le collezioni abbiano perso, anche da parte di Kinder, quell'approccio basato sulla collezione (ricordo anche le pubblicità di un tempo che dopo non hanno fatto). Saranno elementi simili?

Ciò premesso mi hai fatto venire voglia sulla psicologia delle colleizoni, mi leggerò qualcosa in tal senso :-)

Tornando a LEGO, sono andato un po' OT ma non a caso, fin quando saranno prodotti i pezzi "classici" probabilmente non c'è questo rischio (ce ne saranno altri), sicuramente cambieranno i temi, ma spero/credo non sia sufficiente.

E' vero, come dici, che se il trend diventa Bionicle qualcosa vuol dire (in tal caso brucio tutto e mi metto ad adorare i cloni cinesi), tutto sta nel valutare in effetti i tempi di questo trend.

Vado a studiare, mi sa che metto all'asta tutti i pezzi :-)

 

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7 ore fa, Medieval-Italy ha scritto:

Per le tessere mi viene da pensare sia dovuto al fatto che hanno smesso di produrle e quindi quando qualcosa non si produce più (nel senso più lato, perchè non è che dalla tessera siamo passati ad altro di più evoluto), il fatto di non avere nuove uscite potrebbe far passare la passione? 

Per questa tipologia di collezione penso incidano tre fattori: 

  • la fine della produzione di massa, che come dici tu, che indubbiamente toglie dalla quotidianità il prodotto.
  • l'enorme disponibilità e varietà di prodotto sviluppato negli anni, che finisce sempre per inflazionare la percezione dello stesso
  • La moda o curva collezionista. C'è sempre un momento in cui un fenomeno collezionistico di successo passa dalla nicchia alla massa, per poi ritornare nicchia. Quando ritorna spesso lo fa distruggendo tutte le quotazioni e mercato pregresso, svuotando di significato il possesso degli oggetti per i collezionisti meno determinati.

Riguardo a questo ultimo fattore, LEGO, presenta una notevole eccezione, nel senso che spesso, anche chi non colleziona, ha un legame affettivo o di percezione di qualità dell'oggetto per cui non se ne vuole privare a prescindere.

Mi è capitato spesso di conoscere persone, per esempio, che in possesso di discrete collezioni di classic space, figlie di un'infanzia assai felice, non se ne volessero assolutamente privare a prescindere, proprio perchè al di là del valore economico del momento, l'oggetto di per sé era considerato ancora valevole e funzionale, anche se conservato e dimenticato in un armadio.

 

7 ore fa, Medieval-Italy ha scritto:

Per le sorpresine Kinder è in parte simile, alla fine dopo le belle serie di un tempo, mi sembra le collezioni abbiano perso, anche da parte di Kinder, quell'approccio basato sulla collezione (ricordo anche le pubblicità di un tempo che dopo non hanno fatto). Saranno elementi simili?

Per le sorpresine KINDER il mio pensiero è che:

  • A - la qualità negli anni non è sempre stata costante, con notevoli cadute.
  • B - il mercato è stato inflazionato da sempre più serie.

Io vedevo ai mercatini vendere serie complete a 50 euro. E oggi pacchi da 15 Kg rimangono invenduti alla stessa cifra. Produzione smisurata. E per la maggior parte delle persone valore percepito (non parlo di quello economico) dell'oggetto assai scarso finita la moda. (rimangono però eccezioni, vedasi le vecchie serie di soldatini in metallo ecc., ma li è proprio il percepito della qualità dell'oggetto ad essere diverso) 

 

7 ore fa, Medieval-Italy ha scritto:

 

Tornando a LEGO, sono andato un po' OT ma non a caso, fin quando saranno prodotti i pezzi "classici" probabilmente non c'è questo rischio (ce ne saranno altri), sicuramente cambieranno i temi, ma spero/credo non sia sufficiente.

LEGO è un prodotto di qualità, che viene percepito come valore. L'azienda è stata brava a rinnovarsi e a cambiare target e temi. Ma fondamentalmente per quanto perda collezionisti ogni anno (perchè gente che smette ne ho conosciuta parecchia), ne riesce a creare di nuovi, per ora sempre in numero maggiore a chi esce.

In più la massa, percepisce molti set come di valore a prescindere (valore non economico) e questo mantiene il gusto del possesso, e la sensazione di plusvalore del possederlo. Anche se non lo si usa.

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Tutto chiaro, con livelli ovvi di imprevedibilità, ma chiaro.

Ma ad oggi esiste un qualche sito/gruppo per capire come sono distribuiti i collezioni di LEGO? il Classic Space, che ci cita spesso, mi sembra tra i più sacri 🙂 Gli altri quali sono? Forse le statistiche di Bricklink possono dare una mano a capire?

 

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25 minuti fa, Medieval-Italy ha scritto:

Tutto chiaro, con livelli ovvi di imprevedibilità, ma chiaro.

Ma ad oggi esiste un qualche sito/gruppo per capire come sono distribuiti i collezioni di LEGO? il Classic Space, che ci cita spesso, mi sembra tra i più sacri 🙂 Gli altri quali sono? Forse le statistiche di Bricklink possono dare una mano a capire?

 

Scorrendo Bricklink puoi farti un'idea (comunque discutibile) guardando quanti hanno in wishlist i vari set.

Onestamente non ritengo il classic space tra le cose più ambite o ricercate in materia LEGO. E' più iconico, ma non necessariamente più collezionato.

Ti faccio banalmente notare che quasi 4000 persone hanno in wishlist il caffè corner per dire contro gli 800 scarsi della 928

Oppure che questo set Bionicle è nella wishlist di 375 persone....

70795-1.png

Il concetto di sacralità secondo me si sta spostando verso i nuovi prodotti.

Non comprate classic space. Le quotazioni sono ancora artificiosamente alte.

Puntare oggi sul classic Space un errore. Varrà sempre di meno.

Lasciatelo lì dov'è.

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12 minuti fa, Medieval-Italy ha scritto:

e delle mie adorate serie Castle cosa ne pensi? dal Castello Weetabix, il 375 e 383 fino ai recenti Castle. Li amo a prescindere dal valore, ma non nego che se svalutasse tanto mi rattristerei (e magari manterrei soltanto gli oggetti di culto)

Guarda, dal 1985 a oggi, ho sempre incontrato più difficoltà economiche nel comprare set castle del periodo anni 80.

I prezzi sono andati crescendo con continuità per la mia esperienza. Ora come per il classic space c'è un lieve calo dei collezionisti nostalgici di quell'epoca. Complessivamente credo che vi sarà sempre interesse per il castle, perchè tutti siam affascinati dai castelli a prescindere dal fatto di aver vissuto o meno l'epoca "gialla" (come colore delle scatole).

Io credo che LEGO ci stia pensando, sa di poter vendere parecchio con la giusta serie castle. Non so però se, per la concomitanza di HP (castello e magia) aspetterà ancora per tornare alla carica con qualcosa di molto forte. Daltrocanto il nuovo ideas, potrebbe anche segnare l'inizio di qualcosa.

Io do per scontato che a Billund sappiano che c'è spazio per una serie castle "UCS-style"

 

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2 ore fa, Medieval-Italy ha scritto:

la tua lunga esperienza mi è di largo conforto. 

in effetti le serie HP sono molto simili, ma diverse. io per esempio proprio non le guardo (così come Knight Kingdom II che non reputo Castle).

Grazie davvero!

Anche secondo me sono diverse, ma credo che per le vendite ai bambini, le due linee si cannibalizzino un pò. 

In più non escluderei che possano esserci delle condizioni per l'uso della licenza di HP che oggi preveda delle clausole di salvaguardia in tal senso. Io ad esempio le chiederei.

E comunque la produzione di HP è molto importante in questo momento. 

Un dato che potrebbe aiutare molto i collezionisti, ma che purtroppo non esce da LEGO (altro che leaks) è quello sulla tiratura delle scatole. Quello si che ci darebbe tante info importanti.

Purtroppo le darebbe anche ai concorrenti di LEGO, e quindi... 

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