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Un pensiero


Shintaku

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Se volessi andare in Giappone, con un po' di sacrifici potrei farlo.

Vi chiederete, che c'entra questo con LEGO? Ora ci arrivo. In quasi qualsiasi posto del mondo, praticamente, potremmo arrivarci. In un modo o nell'altro... possiamo spostarci nello spazio a piacimento. Ma non nel tempo.

Ed è forse per questo che la nostalgia ci assale quando ripensiamo ai tempi andati, perché sono dei posti che non possiamo più raggiungere in nessun modo. Quanti di noi appassionati collezionano materiale di quando eravamo bambini? In parte anche se non ce lo vogliamo dire, o anche se ce lo diciamo esplicitamente, è per ritornare almeno in modo indiretto in quel posto, quella cameretta con tutti quegli oggetti che ci erano cari e che forse all'epoca non valutavamo così come oggi...

Io quando guardo quest'immagine mi ricordo di ore intere a guardare quel catalogo immaginando di avere tutte quelle costruzioni che oggi ho, forse anche per accontentare il me bambino che non è mai andato via. Questa singola foto, che per molti sarà stato semplicemente "il lavoro di una settimana" per me è "i sogni di un'infanzia". Così come ogni volta che rimonto il Black Seas Barracuda (o "Lo Squalo Nero"!) un po' mi torna alla mente quando lo montai la prima volta a neanche 10 anni.

E così posso andare in Germania, in Danimarca... diverse volte ogni anno. Posso andare a Legoland, che da bambino mi sognavo. Ma non posso tornare in quella cameretta. O in quel negozio di giocattoli che non esiste nemmeno più, con tutte le scatole che mi facevano restare a bocca aperta. Posso vederla tramite gli occhi dei miei nipotini quando gli regalo la scatola a Natale. Posso immaginarla. Ma non riviverla.

E così sospiro un attimo e poi mi ributto nella mia vita.
A tuti voi che sospirate, come me, ogni tanto, i miei migliori auguri. Siete come me. Sono come voi. Siamo tutti una grande famiglia.
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Guarda, lo raccontai anni e anni fa sul Forum vecchio, oddio, altro che vecchio, il primo forum di ItLUG!

Riporto la storia in se che si aggancia anche a quel che hai scritto @Shintaku...

Il Racconto che scrissi:

C’è sempre un Set che tutti noi abbiamo voluto avere, quello che da piccolo hai sempre desiderato. Beh, due anni fa successe che
Il Metroliner è stato insieme al Galeone dei Pirati il Set che ho sempre desiderato da piccolo. Sfogliavo ogni giorno il catalogo, lo fissavo, immaginavo di giocarci, alla fine l’ho guardato per così tanto tempo che potevo fare l’inventario dei pezzi senza averlo mai avuto in mano. Mia Madre mi vedeva sempre con il sorriso ogni volta che lo guardavo, così un bel giorno mi disse “dai, perché non lo inseriamo nella letterina di Babbo Natale???” non mi sembrava vero di sentir quelle parole, subito mi voltai con un sorriso immenso, da record. Da Settembre iniziai subito a lavorare alla mia Città. Così partii a costruire la stazione (“alla meno peggio”), poi i passaggi a livello (molto fantasiosi) e una zona cargo più Space che City. Arrivano le vacanze di Natale e non vedi l’ora di andare con i tuoi genitori nel negozio più fornito della tua zona per vedere se il prezzo è alla portata di Babbo Natale. Entri nel negozio, ti fiondi subito nel reparto LEGO; ormai di quel negozio sai ogni zona, ogni posizione, ogni scaffale dove è e cosa ha. Lo vedi, è li davanti a te, lo ammiri. Intanto ti raggiungono i tuoi genitori, ti mettono una mano sulla spalla e tu non aspetti altro che ti dicano “dai, prendi subito nota di tutto, nome e codice che lo scriviamo nella letterina di Babbo Natale, così non si sbaglia” ma invece, le uniche parole che senti sono “Cucciolo, un po’ caro…sei sicuro che non ci sia altro?”. Ti giri subito con la faccia da cane bastonato, ma noti che loro non stanno meglio di te, anzi, peggio. Non c’è cosa peggiore che deludere i sogni di un figlio, togliergli il sorriso. La cosa più bella e appagante del mondo è vedere il proprio figlio felice. Allora ti guardi attorno e…“Mamma, anche l’Isola dei Pirati è molto bella, guarda…”. Arriva la mattina di Natale. Ti alzi tutto emozionato, con molte ore di sonno in arretrato (ci siamo passati tutti, tenti di rimaner sveglio e poi…puff! crolli…anzi…svieni!), corri sotto l’albero a prendere il pacco, una volta in mano lo agiti e dal rumore lo capisci subito “LEGO!” e lo scarti, con foga…“Mamma, Papà!!! guardate l’Isola dei Piratiii!!!siii!!!” e tutto felice corri in camera a montarla. E’ vero, nella tua City non girerà un treno, non ci sarà mai un passaggio a livello abbassato, ma ci sarà una bellissima Isola e una Stazione vista Mare.

Poi arrivò il 2012 e...

Sono passati diciotto anni, sei quasi più vicino ai trent’anni che ai venti. Vieni a sapere che qualcuno dall'altra parte del mondo ha ancora una scatola chiusa, sigillata, nuova. Così ti viene un’idea malsana…scrivi un’e-mail tac, prendi il portafoglio tac, estrai la carta di credito tac, paypal tac, e da quel momento inizia l’attesa. Aspetti finché…tempo quindici giorni arriva da oltre oceano, direttamente nel tuo ufficio. Appena senti squillare il telefono e vedi che è la centralinista capisci subito che “è arrivato!”, non prendi neanche l’ascensore, ti spari tre rampe di scale di fila, corri in reception e trovi li di fronte a te l’omino della DHL con il tuo pacco in mano. Appena lo vedi gli sorridi, un po’ lo scambi per Babbo Natale (con qualche anno di ritardo), gli vai in contro e gli strappi dalle mani quel desiderato pacco. Non aspetti neanche di staccare dal lavoro, vuoi subito controllare che sia lui, così ritorni nel tuo ufficio, prendi il taglierino e zac-zac lo apri… è lui!. Hai quasi trent'anni, ma conti tutti i minuti che mancano a fine della giornata e quando è l’ora di staccare prendi tutto di corsa e corri a casa. Mangi di fretta, il tuo pensiero è altrove, corri in camera, apri con delicatezza il tutto e…sei li pronto per montarlo.Ti sembra di tornare indietro nel tempo, non è Natale, è quasi estate, ma l’atmosfera è quella. Lo monti seduto per terra, perché è così che da piccolo montavi sempre, il tavolo non sapevi nemmeno cosa fosse, è una cosa da grandi. Da quando inizi a montarlo fino alla fine hai il sorriso stampato in faccia, come un bambino spensierato, dimentichi tutte le preoccupazioni che hai da grande, la rata della macchina, le bollette, i problemi legati al lavoro; ritorni ad essere quel bambino ingenuo dove l’unica preoccupazione che hai e quella di aver fatto i compiti di geografia o di matematica per il giorno dopo. Ormai è quasi mezzanotte, hai finito di montarlo, tutto perfetto…e anche se è tardi, vuoi giocarci! Non hai mai avuto un treno e quello è “il” treno che hai sempre desiderato. Così attacchi i binari, colleghi l’alimentatore, posizioni bene il treno e…via! giri la manopola e il treno parte! il circuito non sarà uno dei più lunghi e complessi, ma quell'ovale ti basta. Hai ancora quasi trent'anni e ti trovi in soggiorno seduto per terra, quasi al buio, con le luci del treno che illuminano leggermente la stanza. Lo fai andare, lo fermi, riparte, lo fai fermare vicino la banchina, riparte…non te ne accorgi, il tempo vola, sono quasi le due di notte.
Tua madre si sveglia, si avvicina e “non è ora di andare a letto? Domani puoi giocarci quanto vuoi dai…”, la guardi con gli occhi di un bambino felice, ti alzi, spengi tutto e ti infili a letto…come la notte di Natale. Quella frase ti fa sentire un bambino di dieci anni, ti fa dimenticare tutto e ti corichi con un sorriso incancellabile.

Ora, quelle poche volte che mi trovo in stazione ad aspettare un treno e vedo che è in ritardo di pochi minuti non mi arrabbio più, mi siedo e attendo. Ho aspettato un treno per molto più tempo…

Ora è il 2019...

E con quel treno ci gioco ancora ☺️ ...

 

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Le foto furono scattate quel giorno

Ultima modifica: da Pix
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grazie Shintaku e Pix, i vostri racconti mi hanno fatto commuovere.

Ricordo anch'io alcuni momenti della mia infanzia (sono del 1972) dove si aspettava di ricevere in regalo una scatola LEGO. Mi sono sempre piaciuti e credo di conservare quasi tutti i set regalati od acquistati negli anni dai miei genitori. Mio papà era l'unico a lavorare ed eravamo tre figli. Di conseguenza i regali Legosi erano pochi. Un bel ricordo è quando mi hanno regalato a Natale il set 6392 Airport. A quei tempi poi con 4 basi per la pista mi sembrava enorme. Aveva poco più di 500 pezzi ma ragazzi, ai miei tempi era "tanta roba" per me. Ricordo anche di aver scritto al servizio ricambi LEGO a Lainate per acquistare altre basi per la pista. Tanti bei ricordi 😀

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Non credo si tratti di un discorso da bar, visto che l'aspetto nostalgico è alla base dell'attuale età dell'oro LEGO, sia che sia un papà che regala ai figli qualcosa con cui ha giocato, sia che si tratti di collezionista adulto.

Il passato si allontana velocemente, il collezionista LEGO è quello che cerca di trattenerlo.

Ma cos'è in definitiva una collezione? Un mondo dentro il mondo. Ogni oggetto, ogni set, ha una sua storia, con emozioni che ci legano ad esso o fantasie cha abbiamo costruito con esso. 

Alla fine I collezionisti sono fisiognomia del mondo delle cose. È sufficiente osservarne uno e badare a come tratta gli oggetti della propria vetrina. Si direbbe che appena li tiene in mano appaia ispirato da essi, abbia l'aria di un mago che attraverso di essi guardi nella loro lontananza. Quando @Shintaku guarda quella foto, vede attraverso il tempo.

In realtà sta viaggiando attraverso il tempo...

 

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