Exit the Dark Age (Una storia AFOL)

Quasi tutti gli AFOL passano un periodo di Dark Age, è capitato in parte anche a me.
Ma cos’è la Dark Age? Come e perché ci si entra? E come e perché se ne esce?

Esaminiamo innanzitutto il termine: era oscura per i non anglofoni. Si riferisce al periodo in cui un AFOL smette di giocare con i mattoncini. Può avvenire in qualsiasi momento, in genere inizia tra i 14 e i 16 anni, e può perdurare sino a qualsiasi età. Per molti accade tra i 24 e i 30 anni, ma non c’è una vera e propria età di riferimento, semplicemente si potrebbe affermare che non è mai troppo tardi.

Diorama City - ItLug Latina 2011

Diorama City – ItLug Latina 2011

L’oscurità ci abbraccia

Si entra in Dark age in tarda adolescenza, probabilmente perché si vede LEGO® come un giocattolo ed a quella età si hanno altre passioni e si tende a prendere distanza dai giochi. Tutti i mattoncini vengono messi in cantine o soffitte nella migliore delle ipotesi, passati a fratelli minori in quella intermedia, o regalati a cugini distanti in quella peggiore. Ci sono casi casastrofici addirittura in cui i mattoncini vengono letteralmente buttati nel cassonetto, in altri invece vengono venduti a rapaci AFOL affamati. Questa situazione che sul momento viene vissuta neutralmente diventa un vero e proprio dramma in futuro. Molti AFOL tentano disperatamente di ricomprare tutti i set che avevano in infanzia, spesso investendo capitali, e ricominciano la scalata.

 

Diorama City - ItLug Latina 2011

Diorama Space – ItLug Latina 2011

Ho visto la luce. Del Power Functions

Si esce dalla Dark Age e si ritorna a giocare con LEGO® in età più o meno adulta (da qui la A di AFOL) per motivi che vanno dal più classico al più inusuale, la cosa particolare è che per tutti è un processo che segue strade diverse ma porta nella stessa destinazione. La causa più comune di “uscita dal tunnel” sembra comunque essere il ritrovo dei propri mattoncini di infanzia. Chi li tira giù da uno scaffale, chi li ritrova inscatolati in soffitta, il futuro AFOL osserva con melanconica soddisfazione i suoi giochi infantili. Prende un libretto di istruzioni, si mette a cercare tra i pezzi e rimonta il suo set preferito d’infanzia. Lo osserva. Gli piace. Lo riporta indietro.

Perché questo è, torniamo indietro con i ricordi a tempi che hanno per noi il sapore di quando tutto era nuovo, fantastico, giocoso, da scoprire. Lo vediamo con occhi adulti che però non ci vietano la possibilità di sentirci, almeno in parte, come allora. Ed è così, l’AFOL ricomincia un lento e faticoso percorso di risalita. La china per molti è ripida, ma poi si esce dal buco e si scopre una cosa magica che da bambini, in qualche modo, ignoravamo. La comunità.

 

Diorama Castle - ItLug Latina 2011

Diorama Castle – ItLug Latina 2011

Una comunità poco comune

Timidamente l’AFOL uscito dalla dark age si affaccia al mondo di internet, che quando era bambino non esisteva, e scopre la comunità online degli appassionati come lui. Vede tutto quello che si è perso, scopre set che lo appassionano, li compra, ricompra i set che da bambino non si era potuto permettere, o si è perso, o ancora semplicemente ne vuole un altro. I cataloghi degli anni passati gli mettono nostalgia, i poster degli anni andati sono da incorniciare. Comunica con altri AFOL e diventa un nodo di quella rete che chiunque stia leggendo quest’articolo almeno in parte ha imparato a conoscere.

 

 

 

Una storia AFOL

Anche se in parte minore, anche io ho vissuto una Dark Age. Verso i 18 anni ho iniziato gradualmente a comprare meno LEGO®, terminando gli acquisti nei negozi e facendo aste sporadiche su ebay delle cose che ancora mi potevano piacere. Ricordo di aver acquistato, a 20 anni, tutta la prima wave (traduzione letterale, onda – indica una serie di set a tema comune usciti nello stesso periodo) di Star Wars, perché stentavo a credere ai miei occhi. Poi però, piano piano, silenzio, fino a che, inaspettatamente, a 29 anni ho ricevuto in regalo il 7094 (il castello di Fantasy Era).

LEGO Castle 7094 Belegering van het koningskasteelNon mi aspettavo minimamente un regalo del genere e sono rimasto sorpreso. La mia prima reazione è stata dentro di me “Stupendo! Ma… davvero?”. Non sapevo se la mia vita adulta si poteva legare nuovamente ai mattoncini che avevo progressivamente abbandonato con gli anni. Mi sono divertito moltissimo a montarlo e mi sono scatenato nuovamente su ebay e bricklink, comprando pezzi e omini in continuazione, volevo creare un gioco di ruolo LEGO®. Finché poi, facendo questi acquisti, non ho conosciuto, era inevitabile, quelli che sono stati poi i miei compagni di avventura negli anni successivi. Sono andato come visitatore a ItLUG Latina 2011 (le foto illustrano alcuni scatti che feci apputno alla mostra) e come espositore a ItLUG Latina 2012. Si parla di solo 3 anni fa, ma a me sembra davvero una vita. La comunità mi ha arricchito, dato possibilità, dato momenti di gioco e crescita che pensavo davvero impossibili superati i 30 anni. Ma va bene così.

Ognuno ha una storia AFOL da raccontare su come è entrato, come è uscito, come ha vissuto la sua Dark Age.

Tutti abbiamo però un percorso comune che ci ha portati qui.
A costruire, a fantasticare, a creare.
La Dark Age è finita. Benvenuti in Golden Age.

Enter the Black Seas – Una storia AFOL

Tutti gli AFOL hanno una (o più) storie da raccontare. Quella che vi racconto oggi è datata 1989.
Avevo molti set LEGO, i miei genitori mi avevano viziato. Possedevo una piccola città in miniatura, come ad alcuni di voi sarà capitato.  Ma quel giorno di marzo 1989 io e i miei fratelli eravamo tutti e tre ammalati. Non eravamo andati a scuola, nessuno dei tre, e mia madre in una trasmissione televisiva vide un reportage sul primo grande galeone prodotto da LEGO, il Black Seas Barracuda (in Italia, Squalo Nero, tradotto liberamente dal catalogo Australiano dove compariva come Dark Shark). Vide i nostri occhi ipnotizzati mentre seguivamo la trasmissione e fece qualcosa che non ho mai dimenticato. Chiamò il nostro giocattolaio di fiducia e se lo fece portare a casa. Pagando una piccola fortuna, 170.000 lire, me lo ricordo ancora oggi.

Lego_PiratesCome ricordo che non sono riuscito a montarlo in una giornata. Io e mio fratello Kenny (Edwin, il più piccolo, aveva 4 anni e non era ancora passato da DUPLO a LEGO System) familiarizzavamo con i nuovi pezzi… e poi comunque per due bambini di 10 e 7 anni era una sfida non indifferente.
Quel giorno ha segnato la mia storia da AFOL. Ho impiegato qualcosa come 10 ore per montarlo, ogni “fase” delle istruzioni non ti diceva quali pezzi aggiungere. Il set non era diviso in bustine numerate. Era più difficile, ma per me voleva dire solo una cosa: serviva più ingegno. Piano piano la nave cresceva e con essa la mia soddisfazione. Da quel giorno, collezionai ogni singolo set dei pirati, compresi quelli piccoli, e così è stato fin quando non li hanno interrotti, con mio grande dispiacere. Ma ormai avevo pure 15 anni e stavo entrando nella mia Dark Age e quindi soffrii la cosa meno del previsto.

Ma non mi dimentico l’emozione. Le prime facce che non si limitavano ad avere solo il classico sorriso. Omini con la barba! Con la benda sull’occhio, la gamba di legno… e al posto della mano, un uncino. Che però agganciava, come la mano vera e propria.Pirates-1990-2

Un sacco di tempo a capire come si poteva (non si poteva!) mettere il pappagallo sulla spalla di Redbeard. Ore e ore a sognare i set che vedevo sul catalogo, fin quando poi non li avevi.
Tipo la Eldorado Fortress (in Italia, Fort Sabre) o il Caribbean Clipper (in Italia, Falco dei Mari). E poi ancora gli indigeni (Oropacos), chiedersi perché avevano cambiato colori ai gendarmi (bluecoates, redcoates), inventare che alcuni erano francesi ed altri spagnoli. Usare i nomi letti nel catalogo per identificare le minifures (il Governatore Boria, il suo primo ufficiale De Martinez), fare un piccolo esercito di pirati e gendarmi.

Pirates-1990Era facile, disponevi tutti i set dei pirati da una parte della camera, tutti i set dei gendarmi dall’altra, e poi facevi salire i pirati sulle navi e li facevi salpare! Per salvare un compagno in prigione, o semplicemente per sgraffignare il bottino del Governatore. Ahrrr!

Questi avvenimenti sono ancora fortemente presenti nella mia memoria e le immagini che vedete qui postate ancora mi rievocano i sogni che facevo da bambino. La curiosità, l’immaginazione, la scoperta… so che ogni bambino si sente così ed è quello che voglio evocare in loro quando faccio le mie MOC.

A Marzo/Aprile uscirà la nuova serie dei pirati e benché non mi facciano viaggiare nel tempo come la prima serie… li prenderò.

Sarò di nuovo pronto a salpare. E non sarò il solo.
Per i Sette Mari!