Una delle caratteristiche fondamentali di un AFOL è, lo sappiamo, la creatività.
Alle volte però, vuoi perché l’ispirazione svanisce o vuoi perché subentra la voglia di cambiare… tema (“ho finito il mio diorama/modulare, a cosa mi dedico adesso?”), a un certo punto anche al migliore degli AFOL può capitare di aver bisogno di cercare altrove la propria ispirazione.
Capita allora che dopo aver gironzolato per il web alla ricerca di MOC, diorami e creazioni in generale che possano darti qualche spunto o idea nuova, dopo aver sfogliato riviste, esserti confrontato con altri AFOL eccetera, ti succeda di andare a farti un giro in un museo che nulla ha a che vedere con LEGO e con i tanto amati mattoncini così, tanto per svagarti un po’.
Se però il museo in questione è il “Leonardo da Vinci” di Milano, ovvero il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, ecco che ti trovi letteralmente circondato da oggetti, opere, costruzioni e invenzioni che da sole basterebbero a darti progetti da realizzare vita natural durante, a iniziare dalla collezione di macchine e progetti del Maestro Leonardo da Vinci, un vero e proprio (alla maniera della sua epoca) “AFOL”della prima ora.
È proprio dopo la visita al museo che al sottoscritto è venuta l’idea di sottoporre ad ItLUG il progetto di uno shooting fotografico che sottolineasse questo connubio tra il nostro mondo (fatto di mattoncini) e il museo quale fonte di ispirazione per le nostre creazioni.
Quale modo migliore di rendere immediatamente “tangibile” il concetto tanto caro a noi AFOL che con LEGO non c’è limite alle possibilità di costruire pressoché qualunque “cosa”, se non quello di realizzare una serie di scatti fotografici i cui soggetti fossero set LEGO ritratti accanto alle loro controparti “reali”?
In accordo con il museo e con il beneplacito di LEGO Italia, ieri, lunedì 3 marzo, siamo andati al Museo “Leonardo da Vinci” per realizzare gli scatti.
Un doveroso e sincero ringraziamento va al nostro socio Domenico Franco, che da Roma è venuto appositamente a Milano per eseguire materialmente le foto, così come “progettate” e sottoposte alla direzione del museo e a LEGO Italia.
Domenico è venuto accompagnato dal suo giovane assistente, il figlio Michele (anch’egli fotografo, per quanto… in erba).
È stata scelta la giornata di lunedì poiché in tale giorno il museo è chiuso al pubblico e quindi era a nostra completa disposizione (con somma gioia del piccolo Michele).
Nello scegliere i soggetti degli scatti, si è tenuto conto sia della importanza “oggetti” esposti al museo, sia di quella dei set ufficiali LEGO scelti per affiancarli (per numero di pezzi, per estetica, per “importanza” dal punto di vista “storico” eccetera.
Le “coppie” fotografate sono quindi state le seguenti:
- “Barca a Pale” di Leonardo da Vinci (un’imbarcazione in grado di procedere anche controcorrente grazie a pale azionabili con la sola forza delle braccia di un singolo uomo) vs. LEGO set n. 20215 “MBA – Master Builder Academy – Leonardo’s Boat”;
- Locomotiva Breda Gr. 691-022 e locomotiva FS Gr. 746-031 vs. LEGO set n. 10194 “Emerald Night”;
- Sottomarino della Marina Militare Italiana S 506 “E. Toti” vs. LEGO set (CUUSOO) n. 21100 «Shinkai 6500» e LEGO set N. 4888 «Underwater Exploration»;
- Nave-scuola “Ebe” vs. LEGO set n. 10210 “Imperial Flagship”;
- Ponte di comando del transatlantico «Conte Biancamano» vs. LEGO® set n. 10241 «Maersk Triple E Class Ship» e LEGO set n. 10155 «Maersk A2E Class Ship»;
- Biplano Macchi Ni10 vs. LEGO set n. 10226 «Sopwith Camel»;
- Triplano Ricci R-6 vs. LEGO set n. 10024 «Red Baron»;
- Elicottero AgustaWestland A109 GdF vs. LEGO set n. 8068 «Rescue Helicopter» e LEGO® set n. 9396 «Helicopter»;
- Convertiplano AgustaWestland AW609 vs. LEGO set n. 8434 «Aircraft».
Lo shooting non poteva che iniziare dal soggetto che da il nome al museo: la “barca a pale” di Leonardo da Vinci. Dopo qualche scatto per trovare la giusta angolazione e la corretta illuminazione, Domenico ha prodotto gli scatti definitivi che andranno “a portfolio”. Nessuna difficoltà particolare, viste le
dimensioni tutto sommato contenute sia del soggetto “reale” sia del set LEGO.
Lasciato il padiglione “leonardesco”, abbiamo trasferito armi e bagagli nel padiglione ferroviario, perché la coppia successiva da immortalare era quella “ferroviaria”. Per realizzare questi scatti, il lavoro di Domenico è stato decisamente più arduo: illuminazione naturale ma “filtrata” dalla soffittatura in plexiglass opaco e soprattutto dimensioni colossali del soggetto “reale”. Vi posso assicurare che la locomotiva Gr. 691-022 ha le dimensioni di uno chalet di montagna. Data poi la collocazione all’interno del padiglione, organizzato come un vero terminal ferroviario e quindi con i vari locomotori e vagoni separati da un vero marciapiedi di una vera stazione ferroviaria, la distanza tra un “convoglio” e l’altro ha reso davvero difficoltoso trovare il giusto “angolo” e la
giusta prospettiva per rendere bene le somiglianze (estetiche) e le differenze (di dimensioni soprattutto) tra il locomotore “vero” e la sua controparte legosa. Disponendo di uno spazio antistante molto maggiore, abbiamo deciso di approfittarne e di fare qualche scatto extra usando come “modello reale” anche un’altra locomotiva, ovvero la FS 746-031.
Terminate le attività “ferroviarie”, ci siamo trasferiti all’aperto, per eseguire gli scatti a “Sua Gigantosità” il sottomarino S 506 “E. Toti”, l’unica delle nostre… star ad essere esposta all’aperto.
Per fortuna il meteo ci ha assistito e siamo riusciti a fare i nostri scatti all’asciutto. Anche per questi scatti il lavoro di Domenico è stato davvero faticoso, date le dimensioni e la posizione del sottomarino rispetto al muro di cinta, alla parete esterna del padiglione ferroviario accanto al quale il sottomarino è stato collocato e alla altezza impressionante del sottomarino stesso.
Terminati gli scatti con il sottomarino come protagonista, ci siamo trasferiti nell’ultima location, il padiglione aereo-navale, dove ci attendevano gli altri… “modelli”, ovvero le navi, gli aerei e gli elicotteri di cui sopra. Data l’ora però (ormai si erano fatte le 12:30), prima di procedere con i nuovi scatti, siamo andati a mangiare un boccone, accompagnati da alcuni dei responsabili del museo.
Rientrati al museo, ci siamo dedicati alle foto… “navali”, a cominciare dal mastodontica “Nave Scuola Ebe”, un veliero bi-albero davvero… grosso!
Illuminazione “ostile” (luce naturale che filtra all’interno del padigline da alcune vetrate), dimensioni della nave e dimensioni, forma e peso della sua controparte legosa (non sembra, ma la “Imperial Flagship” si difende bene in quanto a dimensioni) hanno richiesto anche in questo caso tutto la maestria di Domenico che come sempre ne è uscito benissimo. 🙂
Dopo il brigantino, è stata la volta del ponte di comando (e del sottostante “salone delle feste”)
del transatlantico “Conte Biancamano” che è stata scelta per essere affiancata ai due più recenti set LEGO delle navi portacontainer “Maersk”, dal momento che vi sono parecchie somiglianze “estetiche” tra le rispettive timoniere. In questo caso, l’illuminazione naturale proveniente dalle grandi vetrate antistanti la timoniera della “Biancamano” e l’ampio spazio disponibile di fronte a essa, hanno reso un po’ più facile il lavoro di Domenico rispetto a quello richiesto per gli scatti al Brigantino.
Terminati anche gli scatti… navali, abbiamo trasferito set LEGO e attrezzatura al piano superiore, dove ci attendevano gli aerei e gli elicotteri.
Trattandosi di un padiglione molto ricco di mezzi e con gli aereoplani disposti… “vicini vicini” gli uni agli altri, non è stato facile (di nuovo) per Domenico trovare la giusta prospettiva e la migliore inquadratura per i suoi scatti, ma come sempre, è riuscito nell’impresa. Soprattutto gli scatti al triplano Ricci R-6 sono stati un po’ ostici, dal momento che questo magnifico esemplare di aereoplano… si trova appeso al soffitto del padiglione!!!!
Lasciati gli aereoplani, siamo passati alla zona elicotteri, dove mentre Domenico si produceva nei suoi scatti, studi di profondità di campo e di illuminazione eccetera, il piccolo Michele si è divertito ad allenarsi con il simulatore di volo e ha imparato i fondamenti di ciclico, passo collettivo e pedaliera. 🙂
Gli ultimi e forse i più complicati degli scatti sono stati quelli al convertiplano AW609: il modello da immortalare è infatti appeso a un metro circa dalla testa dei visitatore e vi assicuro che posizionare la sua controarte legosa non è stato affatto facile: per fortuna il museo ci ha messo a disposizione un po’ di filo di nylon… et voilà! Scatto… fatto!
Adesso tocca a Domenico il delicato compito della post-produzione degli scatti, al termine della quale le foto saranno rese pubbliche e condivise da ItLUG, dal museo e da LEGO Italia.
Qui termina la cronistoria dello shooting di ieri, e quindi tocca ora ai ringraziamenti:
– ringrazio Domenico Franco che, con mezzi propri (di trasporto… e di ripresa) ha messo a disposizione del progetto la sua competenza, bravura ed esperienza (nonché l’assistenza del suo degno erede, il piccolo Michele, che nonostante la levataccia spero sia sia divertito ad avere un museo tutto per sé).
– ringrazio Giovanni Cella, project manager del museo nonché nostro referente, per la disponibilità sua e del museo;
– ultima ma non meno importante, ringrazio ItLUG per l’approvazione data al progetto, che spero dia a ItLUG stessa e a tutti i suoi soci la stessa soddisfazione che ha dato al sottoscritto farne parte e nel portarlo a compimento.
Le foto finali, accompagnate dai set LEGO utilizzati per lo shooting, saranno presentate in anteprima a Cartoomics 2014!
Intanto eccovi qualche foto dal backstage.
Sul sito di RomaBrick intanto potete trovare il reportage fotografico di Domenico Franco del museo.
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