MOC: TEE – Rheingold

Un po’ di storia.

Il Rheingold Express è stato uno dei più famosi treni di lusso europei. In servizio tra il 1928 e il 1987, prendeva il nome dall’omonima opera di Wagner (“L’oro del Reno”) e collegava la Svizzera con l’Olanda passando per la Germania.

Gestito da Mitropa e DR (Deutsche Reichsbahn), è esistito in tre livree: la prima (1928) con carrozze di color viola e crema, la seconda (1962) con carrozze totalmente nuove in tonalità blu e avorio e la terza (1965) con le stesse carrozze ma in livrea TEE (rosso e crema). In questa serie era trainato dalla locomotiva del gruppo 03 (poi rinominata 103).

In mattoncini

La LEGO nel 1980 ha introdotto il set 7740, versione in mattoncini dell’ultima serie del Rheingold, ovvero quella in livrea TEE rosso e crema. La locomotiva, per via del motore 12V a tre assi era persino fedele all’originale nel rodiggio a due carrelli da tre assi ciascuno; tuttavia a causa dei pochi tipi di pezzi disponibili all’epoca la realizzazione LEGO risultava un po’ squadrata rispetto alla forma arrotondata dell’originale.

L’intero treno era realizzato nei due colori LEGO più simili alla livrea originale, ovvero il giallo e il rosso, dato che all’epoca tan e dark red non esistevano (nei set LEGO in vendita al pubblico, perlomeno). Nonostante queste semplificazioni, all’epoca molti di noi hanno fortemente desiderato (e quasi mai ottenuto…) questo set.

La versione di helos

intero

Il nostro membro helos (Stefano Masetti) ci ha già presentato mesi addietro la sua realizzazione della locomotiva di questo treno in standard 7-wide (ovvero il modello è largo 7 studs), la gruppo 103 delle ferrovie federali tedesche (DB), anticipandoci che avrebbe completato il treno nei mesi successivi.

Come promesso, Stefano ha completato il convoglio con i suoi vagoni e ce lo presenta in questa intervista.

carrozza

Ciao Stefano, ci eravamo già visti in occasione della presentazione della locomotiva di questo treno; nel frattempo lo hai completato come ci avevi promesso e devo dire che il risultato ci lascia tutti piacevolmente a bocca aperta. Ci puoi descrivere un po’ la realizzazione di queste carrozze?

Sono 5 carrozze tutte diverse tra loro, nonostante lo stesso schema di colore. Spiccano quella ristorante con il pantografo e la panoramica.
Costruite in larghezza 7-wide, la lunghezza è di 48 stud e 50 per la panoramica. Qui ho trovato la difficoltà maggiore per riprodurre il caratteristico belvedere (dome) con l’obiettivo di inserirci i viaggiatori e gli arredi visibili. Per il resto la costruzione è intuitiva senza particolari difficoltà oltre la base dispari. Ho fatto alcune prove nella ricerca delle proporzioni per un risultato credibile, ma, comunque, ho dovuto accettare un compromesso. Non mi soddisfa la copertura delle carrozze con gli slopes curved 3×1, ma non sono neppure convinto che i brick arch 1×3×2 curved siano più appropriati. Ho abbandonato l’idea di utilizzare le costosissime e rare finestre da treno 1×4×3 tTan, quelle dell’Emerald.
Sono infine arredate con doppie file di sedili in “velluto” (ABS) blu o rosso.

Una delle carrozze aperte, per mostrarne i dettagli interni.

Una delle carrozze aperte, per mostrarne i dettagli interni.

Quindi queste carrozze sono larghe 7 studs: i pezzi LEGO sono quasi tutti modulati su dimensioni pari, dunque in che maniera realizzi la base, ovvero il telaio?

È una struttura di plates, ma è il modello finito che crea la solidità della costruzione. Un doppio o triplo sandwich di plates difficilmente può creare un telaio sufficientemente rigido: in queste carrozze è più l’orditura del tetto a fare da elemento di irrigidimento.
La locomotiva ha un telaio realizzato con una struttura di brackets e plates in modo da supportare tiles decorativi sui fianchi e rovesciati sul fondo per permettere lo scorrimento dei carrelli.

Ecco il telaio “nudo” che mostra la costruzione in larghezza dispari.

Ecco il telaio “nudo” che mostra la costruzione in larghezza dispari.

La lunghezza generosa ti avrà dato sicuramente dei problemi in curva: come li hai risolti?

Occorrono almeno due motori per muovere tutto il peso e vincere gli attriti. Un terzo motore in spinta in fondo al treno sarebbe l’ideale.
Avendo utilizzato per la costruzione dei carrelli il supporto standard, bisogna verificare bene lo scorrimento di tutte le ruote comprimendole per simulare il peso. Un lieve miglioramento l’ho ottenuto passando sui tiles dei carrelli dove appoggia la carrozza uno straccio spruzzato con spray per cruscotti auto.

I carrelli del TEE (in basso a sinistra) e del Railjet OBB dove sono utilizzate le ruote per treni del 1° tipo supportate da pin technic: con questa soluzione la scorrevolezza dei carrelli aumenta considerevolmente.

I carrelli del TEE (in basso a sinistra) e del Railjet OBB dove sono utilizzate le ruote per treni del 1° tipo supportate da pin technic: con questa soluzione la scorrevolezza dei carrelli aumenta considerevolmente.

I tuoi treni sembrano essere abbastanza pesanti: la loro mole ti genera qualche problema “tecnico”? (usura delle ruote, i ganci che non tengono, il motore non tira a sufficienza etc…)

I treni pesanti e/o lunghi mettono sotto sforzo la motorizzazione e spesso, appunto, i magneti non tengono. I ganci sono quelli standard di tipo nuovo (91968) integrati con 2 tiles per bloccarli tra loro. Al Wien LKF, dopo pochi giri, nel TEE ha ceduto un accoppiamento. L’improvvisa diminuzione di sforzo ha provocato l’accelerazione della locomotiva e conseguente volo dal tavolo: motrice e primo vagone fracassati al suolo.
Per ottenere tutta la potenza possibile dai motori alimentati in contemporanea, ho potenziato alcuni regolatori LEGO 9V e costruito dei regolatori di tensione per arrivare fino a 15V, naturalmente utilizzando trasformatori più potenti.

Hai già esposto questo convoglio a Vienna: quando potremo ammirarlo dal vero qui in Italia?

Sicuramente ci sono tre appuntamenti nell’immediato ai quali non mancherò. L’8 e 9 febbraio sarò a Reggio Emilia: il calendario ItLUG 2014 comincia con un grande evento nazionale proprio nella mia città dove sono coinvolto in prima linea nell’organizzazione. Ci è stata concessa a sorpresa una location d’eccezione e ce la metteremo tutta per organizzare un’esposizione adeguata, grazie sopratutto ai tanti afol che già hanno dato la loro adesione.
Poi sarò a Ferrara il 22/23 febbraio. Un evento più contenuto, sostenuto prevalentemente dai soci della zona.
L’8 e 9 marzo sarò al Model Expo di Verona, importante salone internazionale del modellismo dove, nel marzo di quest’anno, hanno debuttato i LEGO grazie al gruppo locale CLV.
Notevole l’apprezzamento dei visitatori e della Direzione della Fiera. Cercheremo di proporre una mostra ancor più bella visto che ci saranno molti più espositori.
Ci sono altri appuntamenti in calendario dove andrei volentieri a trascorrere un bel week-end in ottima compagnia, ma al momento non posso fare programmi.

Hai già costruito tanti treni ma nessuna stazione… È una cosa che ti riproponi di fare oppure gli edifici non ti interessano?

Mi interessano molto. Ne ho cominciati almeno una decina e un paio erano arrivati a buon punto. A parte il fatto di impiegarci troppo tempo, attraverso sempre una fase di autocritica e conseguente demolizione per essere ancora lontano dal (buon) livello medio degli altri AFOL italiani. Work in progress.

Parliamo adesso delle tue realizzazioni in generale: la LEGO ultimamente sta spesso modificando gli stampi dei pezzi e da un anno all’altro anche leggermente le tonalità dei colori: quando tu costruisci badi a questi dettagli o “mischi tutto”?

Dal mio punto di vista non li definisco dettagli. Non sono però in grado di dare una dimensione al fenomeno per contestualizzarlo correttamente e ho una vaga idea delle logiche commerciali e tecniche da cui potrebbe uscire una spiegazione. La qualità più assoluta possibile è uno dei requisiti dei nostri tempi dove si crea la differenza tra un prodotto e un altro. Sono a contatto con industrie di eccellenza dove parte delle risorse sono investite per ottimizzare la qualità. Sul lato pratico, una creazione per esempio a base di dark red di varie tonalità e con dei singoli pezzi addirittura marezzati, è un aspetto positivo per un palazzo ma un disastro per la riproduzione di un treno moderno. Un vagone retrò invece ci guadagna con una bel mix di vari reddish brown.
Mentre in testa ti girano parole come inaccettabile, inaudito, anacronistico e altre più genuine, divido i pezzi di varia provenienza per tonalità sperando di non ottenerne più di due, raddrizzo i plates imbananati, raggruppo i pezzi curvi in base al diverso stampo d’origine, ruoto i plates 1×1 finchè sono il meno scalinato possibile quando usati impilati. Ci si adegua.

Per finire, quali consigli daresti agli appassionati che vogliano cimentarsi nella realizzazione di treni? Ovvero, come partire, in che dimensione costruire (larghi 6, 7, 8 etc…) e infine, consigli di realizzare treni di “fantasia” oppure riprodurre treni esistenti al vero?

Come regola generale ritengo che ognuno deve seguire il proprio istinto facendo quel che più lo soddisfa, sia per scelta dei soggetti, sia per dimensioni.
Il City LEGO inteso come modulari, mezzi, accessori, treni ecc. ha un suo standard. Se si vuole riferirsi a questo occorre non discostarsi troppo per quanto riguarda le dimensioni. Io generalmente costruisco treni larghi 7 in quanto ancora proponibili accostati a quelli regolari larghi 6. Il dispari ha vantaggi perchè permette più dettaglio, maggior flessibilità con le tecniche SNOT, lascia più spazio per gli interni, c’è maggior proporzione con altezza e lunghezza. Per contro aumentano le difficoltà costruttive, la necessità di pezzi a palate quali jumper e plates/bricks/tiles 3×, aumenta il numero totale dei pezzi e il peso. Ho sperimentato varie volte l’8-wide. È improponibile con il 6, i modelli risultano ancor più sproporzionati sulle curve e pesano (e costano) di più per le quantità ragguardevoli di pezzi occorrenti.
Si complicano tutti i problemi di motorizzazione, accoppiamenti e masse in gioco. È comunque uno standard diffusissimo e ritenuto normale, specialmente negli States. Inoltre, ad esempio, le vaporiere con pretese di dettaglio sono pressoché impossibili con il 6-wide e con tanti auguri nel 7-wide. Nelle locomotive a vapore si vedono infatti molti ibridi. Questo per introdurre il concetto che la larghezza non è una barriera fissa: il 10016 è una cisterna 8-wide su base 6-wide. Non bisogna ingabbiare la fantasia, ossessionare la creatività. Quest’hobby per me è quello che per altri può essere una vasca idromassaggio calda e piena di bolle. Io ho ricominciato con i LEGO costruendo i set originali, poi ho iniziato a creare MOCs anche prendendo serenamente spunti e idee dagli altri. Ho sviluppato delle soluzioni personali ma talvolta copio di sana pianta come si faceva a scuola da chi era più bravo :-))) Il mondo LEGO è pieno di gente geniale.

Potete trovare ulteriori foto qui su YouBrick.

Railbricks #13

Railbricks #13Dopo più di un anno dal numero precedente è finalmente uscito il numero 13 di Railbricks, la rivista online dedicata ai treni LEGO! Si sapeva che il numero sarebbe uscito perché sul blog della rivista la redazione aveva tranquillizzato, ma è bello poterlo finalmente leggere.

Come sempre, ricordate che Railbricks è in inglese.

Sul numero potete trovare, tra le altre cose:

  • Report dal National Train Show 2013;
  • Lo studio del redesign di un layout ferroviario;
  • Uno sganciamento a distanza;
  • Modular Model Railroading, uno standard per i layout ferroviari;
  • LUGOCT, il LUG del Connecticut;
  • Il record della ferrovia LEGO più lunga del monto (più di 4km);
  • Le istruzioni complete per costruire una locomotiva a vapore 0-6-0.

Sul sito di Railbricks si può scaricare gratuitamente il numero in versione web (più leggera), da stampa (se volete stamparlo, più pesante) e si può persino comprare una copia cartacea. Lo stesso vale per tutti gli arretrati.

Locomotiva BR 103

Dopo qualche settimana di pausa riprendiamo la nostra rubrica dedicata alle migliori MOC degli AFOL di ItLUG. Beh, che dire, riprendiamo anche con il botto! ma soprattutto con una esclusiva, infatti Helos (all’anagrafe Stefano Masetti di Reggio Emilia) artista dei treni ci presenta la sua ultima MOC…


Ciao Helos! sbaglio o questa è un’anteprima nazionale? cosa ci presenti?
Ho cercato di riprodurre la ben nota locomotiva serie 103 delle ferrovie tedesche DB. Entrata in servizio verso la fine degli anni sessanta, con caratteristiche tecniche d’eccellenza, prestazioni da record, design sviluppato sulla base degli studi di aerodinamica per gli aerei e livrea futuristica per lo standard dell’epoca, la 103 è rimasta per anni lo stato dell’arte della meccanica ferroviaria. Questa macchina è nata dall’esigenza di rinnovamento del parco locomotive elettriche DB dopo la seconda generazione per consentire il traino di convogli pesanti a velocità di oltre 150 km/h fino a 200, laddove la linea avesse le caratteristiche da poterlo permettere. Con una potenza di oltre 7700 kW la 103 è tuttora una delle unità motrici più potenti mai costruite. Tutte le macchine per trasporti, siano esse navi, treni, aerei, automobili, hanno una storia da raccontare per un processo di progetto, produzione e evoluzione che ha interessato il lavoro di migliaia di persone anche per decenni. Alcune, come questa, diventano simboli della capacità produttiva di una nazione. Ormai non più in servizio, ne rimane un discreto numero di esemplari alcuni dei quali mantenuti alla perfezione per ricorrenze ed esibizioni, molto diverso da quanto avviene da noi. Un simbolo ferroviario italiano come ad esempio l’Etr 300, meglio conosciuto come Settebello, gioiello della tecnica anni ’50, all’avanguardia e rimasto a lungo riferimento, è diventato simbolo di rottamazione di ferrivecchi.


Come mai hai deciso di riprodurre questa locomotiva?
Quasi superfluo ricordare quanta suggestione ha scatenato fra gli appassionati di ferrovie e modellisti generando innumerevoli riproduzioni modello in ogni scala. Nel 1980 esce il celebre 7740 12V LEGO innegabilmente ispirato al Trans Europe Express trainato dalla 103. Qui la locomotiva è appena abbozzata secondo lo stile costruttivo LEGO del periodo e i pezzi esistenti. Ma questo lo diciamo oggi! Allora, invece, era il sogno proibito di ogni bambino appassionato di LEGO: il memorabile Train 12V era un sistema ricco di accessori ed automazioni. Inossidabile la posizione del 7740 tra i set più preziosi del Train theme. Il suo fascino ispira continuamente e non si contano le moc dedicate anche perché cresce la disponibilità di pezzi tan e dark red, i colori giusti. Appaiono inoltre gli slope cuved 4×1, prima “single” poi double, di cui intuisco l’utilità per avviare finalmente la mia interpretazione LEGO della 103. Devo ammettere di aver esaminato con attenzione le altre riproduzioni condivise in rete dagli amici “trenisti” per catturare idee e spunti. Non mi convinceva però l’uso diffuso dei brick arch 1x3x2 curved top per il frontale fino all’apparizione dei citati slopes e comunque, ancora, non sono soddisfatto dalla soluzione per il parabrezza.


Come l’hai progettata? hai utilizzato Software (MLcad, LDD) oppure fantasie e carta e penna?
I miei progetti si concretizzano istintivamente in una realizzazione diretta del modello guidata solo dalla foto dell’originale come riferimento per le proporzioni e i dettagli. Un vincolo restrittivo del train è la larghezza. Mi attengo generalmente ai 7studs, veramente pochi per dettagliare. Quindi tra spazi costretti e approssimazione intrinseca della componentistica LEGO, talvolta come riferimento uso solo la memoria perché è quella che cattura la forma o il dettaglio che ti fa riconoscere una cosa o distinguerla da un’altra. Spesso dispongo già dei pezzi specifici che definiscono le linee del modello perché in fase di acquisto presso un negozio BL cerco di ottimizzare la spedizione inserendo tutti i pezzi disponibili da quel venditore per la realizzazione corrente, le realizzazioni parallele e altre di cui comincio ad abbozzare l’idea: ne risulta però una accozzaglia di decine di modelli costruiti a vari stadi di avanzamento e “scheletri” che giacciono incompiuti. Non ho istruzioni di montaggio. Ho provato qualche anno fa a installare MLcad generando le istruzioni per il muso di una locomotiva ma il mio tempo libero è molto limitato e discontinuo: MLcad richiede applicazione, pratica costante, aggiornamento. Ho quindi abbandonato (al tempo non c’erano inserite neanche le ruote BBB). Inoltre, secondo quanto suggerisce un procedimento logico generale, mi sarei eventualmente dovuto abituare a progettare prima e costruire poi, esattamente a rovescio di come faccio ora! Poi, ad esempio, ricorro frequentemente a parti incernierate su hinge o clip per poterle calettare tra loro e non so come si comporta MLcad con pezzi in posizioni angolate o agganciati per il bordo: nella 103 gli slopes 4×1 del frontale sono montati su hinge con una apertura di circa 86° mentre i brick with grilles superiori delle fiancate sono montati rovesciati su tile 4×2 incernierati a tile 1×1 modified with clip. Spesso, durante la fase di sperimentazione, assemblo delle soluzioni che non mi servono allo scopo del momento ma creano la base di partenza di un altro progetto. Navigando tra i mattoncini nel web mi capitano i deja-vusnot, ovvero tecniche costruttive servite pronte e fotografate tipo una ricetta di cucina, ma che pure tu hai più o meno sviluppato in ore di prove e soqquadro del banco di lavoro.


Tra progettazione e costruzione quanto tempo hai dedicato alla realizzazione?
Ho stimato un totale di circa 60 ore compreso ricerca e ordine dei pezzi, in un arco di tempo di 4 mesi. Non so bene perché ma gli ordini mi portano via un sacco di tempo!

I pezzi che hai utilizzato, li hai recuperati comprando set e facendo sorting o acquistando su Bricklink?
Compro pochissimi set e raramente ho fatto un acquisto per fare poi il sorting, anche perché ho investito molto per mettere insieme una buona dotazione di binari e motori 9V. C’è stato recentemente il periodo delle macchinine LEGO in omaggio alla Shell: mi sono dato da fare per accaparrarmi il maggior numero di set del camioncino Ferrari perché era l’unico che conteneva lo slope rosso curved 4×1 double e di fatto l’unico modo per averlo. Purtroppo il modello che ne è conseguito è al momento sospeso mentre gli slopes rossi disponibili a q.li. I miei pezzi vengono prevalentemente da BL.

Parliamo della tua passione, da quanto hai ripreso a giocare con la LEGO? Quale Set ha sancito la fine della tua DarkAge?
Ormai sono una decina di anni. Ho ricominciato quasi per scherzo: mi hanno sorpreso in mezzo agli scaffali LEGO del Toys a guardare i trenini ben sapendo che non dovevo fare regali di quel tipo. Quel Natale mi hanno regalato un 4561. Grave errore che ha sancito di fatto il ritorno ai LEGO. C’era stato invero un precedente quando mia figlia vinse un set 6414 Dolphin Point Paradisia. Fu ripetutamente oggetto di rimaneggiamenti costruttivi da parte del papi per stimolare il lato creativo della ragazza. Disponevo inoltre di una scatola di pezzi vari che avevo messo da parte non riuscendo “stranamente” a gettarla tra i rifiuti con altri giocattoli e cianfrusaglie dopo una operazione di sgombero di una soffitta.

Come hai conosciuto ItLUG? Il tuo primo evento (visitatore e espositore)?
Con il web ho progressivamente aumentato esperienza e conoscenza. Ho scoperto BL iscrivendomi nel 2004. All’inizio seguivo i forum su Lugnet , poi ho scoperto Itlug, da cui ricavavo informazioni più utili poiché condivise da altri italiani. Sono rimasto a lungo visitors anonimo: mi frenava innanzi tutto la mia età, la mia discontinuità ed il fatto di avere una ignoranza profonda dei prodotti LEGO, quindi di non poter interloquire efficacemente con gli iscritti che riscontravo esperti e, detto sinceramente, avevo l’impressione fossero una cerchia di amici un po’ impermeabile agli sconosciuti. Ho fatto una fugace visita a Ballabio 2010 e partecipato come prima esposizione a Lecco 2011.

Hai consigli da dare a ItLUG?
Credo non servano consigli: il forum ha molta partecipazione e le cose si aggiustano con il confronto. Occorre solo buona volontà e moderazione. Non solo è in continua crescita il numero di soci di Itlug, ma cresce pure la reputazione. Le esposizioni agli eventi migliorano costantemente e conseguentemente aumenta la popolarità e la capacità di coinvolgere pubblico, tenendo presente la difficile situazione generale. Penso di rilevare una evoluzione positiva nel nuovo sito e nel forum, un atteggiamento diverso specialmente per i nuovi iscritti. Ci sono state defezioni e cambiamenti, ma questo è fisiologico e comunque fa emergere chi ha veramente il desiderio e la capacità di stare in gruppo, chi ha l’elasticità di non pretendere le cose fatte a sua misura. Apprezzo il fatto che ci sono persone che si fanno in quattro per l’Associazione e spesso mi chiedo come fanno, di quante ore è composta la loro giornata. Naturalmente tutto è perfezionabile e, come il LEGO dimostra, per concretizzare bisogna scegliere e fare.

Chiudendo la nostra intervista, anticipazione sulla tua prossima MOC?
Sicuramente il completamento del convoglio TEE o Rheingold trainato dalla 103, poi un RAe 4/8 1021 Churchill-Pfeil svizzero, poi….

Stazione Centrale di Milano

Con questa puntata andiamo a conoscere Laz, nella realtà Francesco, AFOL di Lecco.

[image path=”http://itlug.org/images/best_of_moc/laz_2012_scm_004.jpg” width=”200″ height =”150″ alt=”” title=”” align=”alignleft” frame=”yes” link=”http://itlug.org/images/best_of_moc/laz_2012_scm_004.jpg”]Ciao Laz, sbaglio o…la tua MOC mi ricorda qualcosa?
E’ una riprodozione microscale (circa 1:200) dell’edificio principale della Stazione Centrale di Milano, così com’era quando è stata inaugurata nel 1931. Le differenze rispetto ad ora non sono enormi (soprattutto in questa scala), ma si possono notare soprattutto negli interni, visibili rimuovendo varie sezioni del tetto. I pezzi utilizzati sono circa 7000 (non sembra, ma ci sono!)

Come è nata l’idea di costruire questa MOC?
La Stazione Centrale mi è sempre piaciuta e avevo già a casa parecchio materiale a riguardo (libri, foto…). Non potendo per ovvi motivi pratici ed economici realizzarla in scala minifig (se volete fornirmi un capannone e un po’ di decine di migliaia di euro io la costruisco volentieri!), ho optato per una microscale non troppo piccola.

Come l’hai progettata? hai utilizzato Software (MLcad, LDD) oppure fantasie e carta e penna?
Sono una capra a usare LDD per progetti che non siano molto, molto piccoli. Per cui ho progettato nel modo più vecchio del mondo: prototipo parziale della stazione costruito provando e riprovando con pezzi vecchi che avevo già a disposizione. Chiaramente facendo i conti su scala e proporzioni su carta.

Tra progettazione e costruzione quanto tempo hai dedicato alla realizzazione?
Circa sei mesi, lavorandoci chiaramente solo nei weekend e alla sera (non tutti i weekend e tutte le sere, anche gli AFOL hanno una vita!) (Forse).

[image path=”http://itlug.org/images/best_of_moc/laz_2012_scm_005.jpg” width=”200″ height =”150″ alt=”” title=”” align=”alignleft” frame=”yes” link=”http://itlug.org/images/best_of_moc/laz_2012_scm_005.jpg”]I pezzi che hai utilizzato, hai fatto sorting o li hai acquistati su Bricklink?
Sempre sia lodato Bricklink! Sì, qualcosina l’ho recuperato dal sorting di qualche set (ma non comprati apposta, già in casa) e molti dei pezzi interni e non visibili risalgono persino ai set di quando ero piccolo che ormai non ho più interi. Ma la maggior parte dei pezzi (praticamente la totalità di quelli esposti) vengono da Bricklink. E quasi sempre nuovi, perché essendo la stazione bianca, dei pezzi usati si noterebbero subito. Solo in alcuni casi ho dovuto prendere pezzi usati, quando nuovi non esistono più o costano un rene (per esempio i White Hinge Plate 1×2).

Parliamo della tua passione, da quanto hai ripreso a giocare con la LEGO?
Solo un paio d’anni!

Quale Set ha sancito la fine della tua DarkAge?
Lo Shuttle (10213)…e soprattutto il Falcon (7965)!

[image path=”http://itlug.org/images/best_of_moc/laz_2012_scm_006.jpg” width=”200″ height =”150″ alt=”” title=”” align=”alignleft” frame=”yes” link=”http://itlug.org/images/best_of_moc/laz_2012_scm_006.jpg”]Come hai conosciuto ItLUG? Il tuo primo evento (visitatore e espositore)?
Per caso su internet, come credo la maggior parte di noi! Vedendo poi che il presidente era della mia stessa città mi sono iscritto subito. Il primo evento come visitatore è stato Lecco 2011 (molto di corsa, il venerdì) e come espositore, realmente, Ballabio 2012, dove ho anche aiutato con l’organizzazione.

Hai consigli da dare a ItLUG?
Basta con le iscrizioni via fax o da scansionare! (ride n.d.r.)

Chiudendo la nostra intervista, anticipazione sulla tua prossima MOC?
La prossima non so quale sarà esattamente. Sicuramente devo terminare la stazione con il piazzale davanti e le tettoie dietro. Poi ho in mente qualche altro progetto, ma sono ancora solo fantasie… (per esempio l’Urquhart Castle, su Loch Ness… o, più in piccolo, il Castello dell’Innominato dietro a casa mia. Sì, mi piacciono i castelli semidistrutti.) E ho anche una nuova cantina (semi) abitabile dove ho intenzione di costruire un (piccolo) diorama City. Si vedrà!

Un Treno in ritardo di vent’anni

C’è sempre un Set che tutti noi abbiamo voluto avere, quello che da piccolo hai sempre desiderato. Beh, due anni fa successe che…

Il Metroliner è stato insieme al Galeone dei Pirati il Set che ho sempre desiderato da piccolo. Sfogliavo ogni giorno il catalogo, lo fissavo, immaginavo di giocarci, alla fine l’ho guardato per così tanto tempo che potevo fare l’inventario dei pezzi senza averlo mai avuto in mano. Mia Madre mi vedeva sempre con il sorriso ogni volta che lo guardavo, così un bel giorno mi disse “dai, perché non lo inseriamo nella letterina di Babbo Natale???” non mi sembrava vero di sentir quelle parole, subito mi voltai con un sorriso immenso, da record. Da Settembre iniziai subito a lavorare alla mia Città. Così partii a costruire la stazione (“alla meno peggio”), poi i passaggi a livello (molto fantasiosi) e una zona cargo più Space che City. Arrivano le vacanze di Natale e non vedi l’ora di andare con i tuoi genitori nel negozio più fornito della tua zona per vedere se il prezzo è alla portata di Babbo Natale. Entri nel negozio, ti fiondi subito nel reparto LEGO; ormai di quel negozio sai ogni zona, ogni posizione, ogni scaffale dove è e cosa ha. Lo vedi, è li davanti a te, lo ammiri. Intanto ti raggiungono i tuoi genitori, ti mettono una mano sulla spalla e tu non aspetti altro che ti dicano “dai, prendi subito nota di tutto, nome e codice che lo scriviamo nella letterina di Babbo Natale, così non si sbaglia” ma invece, le uniche parole che senti sono “Cucciolo, un po’ caro…sei sicuro che non ci sia altro?”. Ti giri subito con la faccia da cane bastonato, ma noti che loro non stanno meglio di te, anzi, peggio. Non c’è cosa peggiore che deludere i sogni di un figlio, togliergli il sorriso. La cosa più bella e appagante del mondo è vedere il proprio figlio felice. Allora ti guardi attorno e…“Mamma, anche l’Isola dei Pirati è molto bella, guarda…”. Arriva la mattina di Natale. Ti alzi tutto emozionato, con molte ore di sonno in arretrato (ci siamo passati tutti, tenti di rimaner sveglio e poi…puff! crolli…anzi…svieni!), corri sotto l’albero a prendere il pacco, una volta in mano lo agiti e dal rumore lo capisci subito “LEGO!” e lo scarti, con foga…“Mamma, Papà!!! guardate l’Isola dei Piratiii!!!siii!!!” e tutto felice corri in camera a montarla. E’ vero, nella tua City non girerà un treno, non ci sarà mai un passaggio a livello abbassato, ma ci sarà una bellissima Isola e una Stazione vista Mare.

 

Sono passati diciotto anni, sei quasi più vicino ai trent’anni che ai venti. Vieni a sapere che qualcuno dall’altra parte del mondo ha ancora una scatola chiusa, sigillata, nuova. Così ti viene un’idea malsana…scrivi un’e-mail tac, prendi il portafoglio tac, estrai la carta di credito tac, paypal tac, e da quel momento inizia l’attesa. Aspetti finché…tempo quindici giorni arriva da oltre oceano, direttamente nel tuo ufficio. Appena senti squillare il telefono e vedi che è la centralinista capisci subito che “è arrivato!”, non prendi neanche l’ascensore, ti spari tre rampe di scale di fila, corri in reception e trovi li di fronte a te l’omino della DHL con il tuo pacco in mano. Appena lo vedi gli sorridi, un po’ lo scambi per Babbo Natale (con qualche anno di ritardo), gli vai in contro e gli strappi dalle mani quel desiderato pacco. Non aspetti neanche di staccare dal lavoro, vuoi subito controllare che sia lui, così ritorni nel tuo ufficio, prendi il taglierino e zac-zac lo apri… è lui!. Hai quasi trent’anni, ma conti tutti i minuti che mancano a fine della giornata e quando è l’ora di staccare prendi tutto di corsa e corri a casa. Mangi di fretta, il tuo pensiero è altrove, corri in camera, apri con delicatezza il tutto e…sei li pronto per montarlo. Ti sembra di tornare indietro nel tempo, non è Natale, è quasi estate, ma l’atmosfera è quella. Lo monti seduto per terra, perché è così che da piccolo montavi sempre, il tavolo non sapevi nemmeno cosa fosse, è una cosa da grandi. Da quando inizi a montarlo fino alla fine hai il sorriso stampato in faccia, come un bambino spensierato, dimentichi tutte le preoccupazioni che hai da grande, la rata della macchina, le bollette, i problemi legati al lavoro; ritorni ad essere quel bambino ingenuo dove l’unica preoccupazione che hai e quella di aver fatto i compiti di geografia o di matematica per il giorno dopo. Ormai è quasi mezzanotte, hai finito di montarlo, tutto perfetto…e anche se è tardi, vuoi giocarci! Non hai mai avuto un treno e quello è “il” treno che hai sempre desiderato. Così attacchi i binari, colleghi l’alimentatore, posizioni bene il treno e…via! giri la manopola e il treno parte! il circuito non sarà uno dei più lunghi e complessi, ma quell’ovale ti basta. Hai ancora quasi trent’anni e ti trovi in soggiorno seduto per terra, quasi al buio, con le luci del treno che illuminano leggermente la stanza. Lo fai andare, lo fermi, riparte, lo fai fermare vicino la banchina, riparte…non te ne accorgi, il tempo vola, sono quasi le due di notte. Tua madre si sveglia, si avvicina e “non è ora di andare a letto? Domani puoi giocarci quanto vuoi dai…”, la guardi con gli occhi di un bambino felice, ti alzi, spengi tutto e ti infili a letto…come la notte di Natale. Quella frase ti fa sentire un bambino di dieci anni, ti fa dimenticare tutto e ti corichi con un sorriso incancellabile.

[testimonial author=”Antonio Ballarin”]Ora, quelle poche volte che mi trovo in stazione ad aspettare un treno e vedo che è in ritardo di pochi minuti non mi arrabbio più, mi siedo e attendo. Ho aspettato un treno per molto più tempo…[/testimonial]