MOC: Winter Castle and Medieval District

[Riceviamo questo articolo da Sandro Damiano (@sdrnet) e siamo felici di pubblicarlo. Il diorama invernale di Sandro ha raggiunto un nuovo livello di bellezza!]

Quella che sto per presentarvi è la più grande ed impegnativa MOC che io abbia mai costruito fino ad ora. Costruita su 6 basesplate 32×32, farà parte del mio Villaggio Invernale dando un gran valore aggiunto all’insieme; può essere considerata come una MOC “completa a se” e può essere esposta senza tutto il resto del Villaggio Invernale. Costruire in modo “modulare” mi permette di avere la possibilità di esporre i vari moduli separatamente o in una sola grande realizzazione.

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Questa MOC ha richiesto uno studio e una progettazione senza pari. Ho impiegato circa 4 mesi per progettare e reperire i pezzi: la MOC è composta da oltre 900 tipologie diverse di elementi per un totale di 16.000 pezzi! La fase di costruzione è durata molto più del previsto perché ha coinciso con la nascita del mio secondo figlio: le sessioni di montaggio sono state diluite nell’arco di 5 mesi, centellinando il mio poco tempo libero e sfruttando anche pochi minuti liberi. Un pezzo alla volta, sono riuscito a completare il tutto alla fine di maggio!

 

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L’idea del Castello

Ho sempre avuto tantissime idee per il villaggio invernale, ma volevo completare il diorama in bellezza con una costruzione di una certa importanza. Da parecchio tempo maturavo il desiderio di costruire qualcosa di medievale, come una vecchia torre di guardia… alla fine la semplice torre si è trasformata in un vero e proprio castello senza esagerare troppo con la scala (mantenere sinuoso il paesaggio e rimanere coerenti con le altre costruzioni del villaggio era fondamentale). Per la realizzazione del castello mi sono ispirato ai castelli della Val D’Aosta, austere roccaforti poggiate sopra le montagne, utilizzate come sia come strutture difensive sia come semplici residenze per i reali.

La Val D’Aosta ha restaurato e valorizzato i suoi castelli, trasformandoli in attrazioni per i turisti: invece di costruire un edificio abbandonato ho quindi preferito realizzare un castello “per i turisti” mantenendo tutte le classiche caratteristiche medioevali.

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La composizione

L’intero blocco è costruito su 6 baseplate: 2 per il castello, 1 per il cimitero, 3 per la strada con le casette. Mi sono ispirato ai paesaggi ed ai villaggi dell’Alto-Adige/Germania, con le case a graticcio tipiche della Foresta Nera e i castelli arroccati sui dirupi. Volevo che il castello dominasse un dirupo ed è così che, nonostante il poco spazio, ho cercato di costruire una struttura rialzata facendo in modo che il castello sembri letteralmente poggiato all’interno della montagna. L’entrata del castello si trovava abbastanza in alto rispetto al piano stradale ed ho dovuto fare anche una scalinata. Non avevo spazio per fossati o ponti levatoi: magari mi destreggerò in futuro con nuovi castelli! A fianco della scalinata si trova un piccolo cimitero: ad esso collegherò la mia vecchia chiesa (e così tutto avrà una continuità).

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Casette del borgo medievale

La posizione rialzata del castello mi ha permesso di creare una fila di case ai piedi della montagna senza oscurare il castello retrostante. Le case sono state costruite volutamente con vari colori per contrastare il grigio quasi uniforme del castello e sono ispirate allo “stile a graticcio” tipico dei paesi dell’Alto-Adige/Germania. Ricordano molto le casette del mercato medievale del set #10193 che ben s’intonano con un castello (per l’occasione ho sfruttato parte dei pezzi di un #10193 che avevo ancora a casa e che volevo costruire un giorno per qualcosa di “più importante”… quale migliore occasione era questa!).

Ogni casetta ha un suo arredamento interno e anche se il retro delle case non sarà direttamente visibile perché coperto dal castello non ho comunque voluto diminuire il livello di dettagli interni (anzi credo di aver riempito ogni singolo stud!). Gli interni saranno comunque visibili estraendo le case dalle basi.

  • Casa 1 grigia/azzurra: sala da pranzo, salotto con divani e caminetto;
  • Casa 2 rossa/rosa: cucina attrezzata, cameretta della teenager;
  • Casa 3 grigia/tan: ingresso con credenza e stufa a legna, piccolo bagno, studio-biblioteca;
  • Casa 4 bianca/gialla: farmacia (al piano terra), studio del musicista con pianoforte.

La strada di fronte alle case è la stessa che andrà poi a ricongiungersi con quella già presente nel villaggio.

 

 

Il Castello

Potevo cambiare le mie regole e il mio stile? Ovviamente no! Tutti gli interni sono stati realizzati con cura e si possono ammirare dal retro. Il castello è composto da ben 10 sale/ambienti diversi. Nella parte inferiore: la piazzetta interna con la catapulta, l’ufficio turistico e la biglietteria, la stalla dei cavalli, l’armeria, le due prigioni, la cucina del Re. Nella parte superiore: la sala di consiglio dei cavalieri, la sala del trono del Re, la camera da letto reale, la sala dei trofei. Sono anche presenti altre due torri con le vedette.

 

I sotterranei del Castello:

Questo grande spazio da riempire mi ha permesso di realizzare alcune scene aggiuntive dedicate al “Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit”. In basso a sinistra, si può notare una scalinata che scende dal castello e giunge in una grotta con una statua e il cancello di una prigione: due nani e Bilbo Baggings prendono parte in questa scenetta. In alto, usando un ingranaggio nascosto, è possibile far comparire uno scheletro: non è un luogo molto raccomandabile! Un altro meccanismo con un perno rosso apre una botola segreta posta all’ingresso del castello: invitati non graditi possono trovarsi direttamente in cella! In una piccola nicchia girevole si posso ammirare Galdalf il Grigio o Gollum con in mano l’Anello. Infine, è presente anche il drago Smaug in basso a destra, realizzato sfruttando il set #31032. Il drago poggia su un meccanismo che gli permette di spostarsi in avanti quel tanto che basta per far fuoriuscire la sua testa e le zampe dal buco laterale del castello.

Curiosità

  1. Il trono del Re ricorda è ispirato a “Games of Thrones”,  che è sicuramente la mia la serie TV preferita.
  2. Nella sala dei trofei compare anche una spada laser, mentre nell’armeria ci sono un tridente dorato e una katana giapponese. Tutte queste armi non sono in tema… ma era divertente inserirle!
  3. I due quadri presenti nella sala da pranzo della Casa 1 e quelli dell’ufficio turistico all’interno del castello sono delle mie personali fotografie rimpicciolite ed incollate su Tile 2×4.
  4. Sul televisore del salotto della Casa 1 compare una scena del film Star Wars VII.
  5. La camera della teenager è un omaggio allo stile “Friends” che ama mia figlia.
  6. L’albero di fronte alle case ha un metodo di costruzione che non avevo mai utilizzato fino ad ora con elementi snodabili che permettono di basculare i rami e modificare il suo aspetto in varie posizioni.
  7. Sono presenti ben 850 mattoncini 1×2 LBG; il restante 95% dei pezzi è rappresentato da oltre 900 tipologie diverse di elementi!
  8. Sul castello sono presenti 7 bandiere perché 7 è il mio numero preferito.
  9. La MOC ha un’altezza massima di 74 brick (come il mio anno di nascita, 1974) che corrispondono a circa 67 cm.
  10. Se non avessi perfezionato i pavimenti avrei risparmiato circa 2.400 pezzi (che sono appunto il numero di Tile presenti!).
  11. Le due prigioni sono visionabili con uno sportello apribile sul fronte del castello e all’interno è presente uno scheletro e il presidente Lord Business dal The LEGO Movie.
  12. Nella parte alta della Torre principale sta volando la Befana (mi è stato chiesto più volte di inserire nel villaggio anche la vecchietta sulla scopa!).
  13. Il cimitero con lo spettro e lo zombie sono un omaggio al primo disco Live degli Iron Maiden “Live After Death”. Quando ero piccolo, negli anni ’80, mio fratello sfoggiava in camera nostra un grande poster di questo album che mi è rimasto impresso nella mente.
  14. La MOC è scomponibile in ben 17 blocchi per un facile trasporto.
  15. Sono presenti ben 45 minifig!

Ho lavorato moltissimo per questo progetto e quindi spero di essere riuscito a raccontare al meglio questa creazione. Se avete delle domande su questa MOC potete farle sul nostro Forum. Questa MOC verrà presentata per la prima volta a Lecco durante ItLUG Lecco 2016.

Su Flickr ho inserito oltre 100 fotografie per poter osservare al meglio ogni singolo dettaglio di questa MOC: link all’album Flickr!

 

Ricreare il set 10182 – Cafè Corner attraverso Bricklink

[Riceviamo questo articolo dal socio Sandro Damiano (@sdrnet). Questa guida, scritta prendendo come esempio il set 10182, può essere seguita anche per tutti gli altri set che state cercando di ricostruire utilizzando il sito Bricklink.com.]

Ho finalmente trovato il tempo per scrivere una guida per ricostruire il famoso 10182 Cafè Corner da zero, utilizzando unicamente pezzi sfusi ordinati attraverso il sito Bricklink.com, punto di riferimento per gli AFOL di tutto il mondo. Il Cafè Corner fu prodotto nel 2007 e fu il primo vero modulare ideato dal LEGO Designer Jamie Berard. Fin da subito ha avuto un grande successo ed ha dato il via ad una vera e propria moda: oggi la linea dei “modulari” è uno dei temi City/Creator più richiesti. Non avendo arredamento interno (l’unico modulare, insieme al Market Street, a non averne) si presta benissimo ad essere personalizzato: in rete si trovano decine di interpretazioni realizzate da AFOL. 

Sono uscito dalla mia “dark-age” alla fine del 2010 ed il Cafè Corner mi era scappato. Essendo diventato raro e molto ricercato dai collezionisti, dopo due anni di esperienza maturata nel mondo LEGO decisi di ricostruirlo utilizzando Bricklink. Ecco come ho fatto!

Primo passo: create un account su Bricklink.com (se ancora non l’avete fatto). Per vedere l’inventario dei pezzi cercate il codice del set, aprite la pagina dedicata e selezionate la scheda “Set Inventory” (oppure potete aprire direttamente questo link): 2044 pezzi (in 256 lotti) e 3 minifig. La cosa migliore da fare è quella di crearsi la propria “Wanted List”, ovvero la lista della spesa dei pezzi che serviranno per la realizzazione del set: questo è possibile utilizzando la scheda “Wanted, Part Set”, come vedete nell’immagine qui sotto.

  • Inserite il codice 10182;
  • Inserite il nome della vostra lista della spesa (ad esempio “Cafè Corner”);
  • Togliete il segno di spunta su “Include Instructions”. Le istruzioni originali costano care e sono difficili da trovare: potete facilmente scaricarle dal web. Se volete anche le istruzioni cartacee invece lasciate il segno di spunta;
  • Impostate “Wanted In” in “New” (per indicare di volere solamente pezzi nuovi.. non vorrete mica costruire con pezzi vecchi giusto??);
  • Ricordatevi di mettere un segno di spunta sulla voce “Set My Minimum Desired Qty for each Item to Qty of Items in Inventory”, in modo da impostare le giuste quantità di pezzi necessari.
  • Cliccate poi sul pulsante in fondo pagina “Submit for Edit”.

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La successiva lista riepiloga tutti i pezzi e se volete da qui potete eliminare i pezzi che siete sicuri di avere facendo un check sulle caselle “Delete”. A fondo pagina troverete anche le “Alternates Parts” (come vedete nell’immagine qui sotto), ovvero le parti che possono essere sostituite con pezzi simili (quasi identici) prodotti più recentemente (attenzione: i codici sono diversi!): leggete i miei consigli sui pezzi più difficili da recuperare più avanti se volete approfondire. Cliccate infine su “Verify Items” ed infine su “Upload Items”. Avete creato la nuova Wanted List: adesso avete la lista completa caricata sul vostro profilo Bricklink con tutte le tipologie di pezzi con i colori e le quantità giuste per ricreare il set (la potete trovare nella scheda “Wanted, My Wanted List”). Suggerimento: se selezionate dal menù a tendina la vostra Wanted List nella pagina “Wanted, My Wanted List” ed usate i pulsanti “Show All” potrete avere un elenco completo dei pezzi.. che vi consiglio di stampare!

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Inizia ora il lavoro “certosino”: controllare quale di questi pezzi avete già in casa e piano piano comprare quello che vi manca. Tenete sempre aggiornata la Wanted List (sempre da “Wanted, My Wanted List”) e la lista stampata andando a modificare le quantità di pezzi che ancora vi mancano. Trovare tutti i pezzi non è assolutamente facile e vi scontrerete con la dura realtà: ci sono diverse tipologie di pezzi molto rare, molto costose e difficili da trovare. Ricordatevi che potete, partendo dalla “Wanted, My Wanted List”, vedere in quali negozi trovare il pezzo che cercate, oppure, se state comprando da un negozio, potete far uso del tasto “Show All Items this store has on my Wanted List” per vedere quali pezzi della Wanted List sono a disposizione nel negozio.  Di seguito la lista dei pezzi più difficili da trovare con qualche suggerimento adatto a chi non punta a ricostruire il set fedelmente al 100%.

  1. Black Door 1 x 4 x 5 Right with 6 Panes (73312): se non volete spendere almeno 25€ per una piccola porta di plastica potete cercare su Bricklink porte della stessa misura ma con apertura a destra oppure potete creare una porta voi con altri pezzi;
  2. Black Door Frame 1 x 4 x 6 Type 1 (30179): potete sostituirlo con il Type 2 (60596);
  3. Dark Blue Brick, Arch 1 x 5 x 4 – Continuous Bow (2339): potete sostituirlo con quello in colore marrone (viene usato solamente per le scale interne e non è visibile dall’esterno);
  4. Dark Blue Brick, Arch 1 x 8 x 2 (3308): nel 2012 questo pezzo costava 37€, adesso fortunatamente, si trova intorno ai 7 euro.
  5. Dark Blue Support 1 x 1 x 6 Solid Pillar (43888): potete sostituirlo con quello in colore marrone o grigio scuro;
  6. Dark Red Slope 75 2 x 1 x 3 – Hollow Stud (4460b): poiché ne servono 36, cercate di acquistarli dal negozio che ha il prezzo più basso (circa 1/1,20 € a pezzo)… consolatevi che in passato costava molto di più;
  7. Green Baseplate 16 x 32 (3857): sostituiteli senza indugio con una nuova baseplate 32 x 32;
  8. Light Bluish Gray Container, Trash Can with 2 Cover Holders (2439): potete sostituirlo con quello in colore Green o Dark Bluish Gray;
  9. Light Bluish Gray Door 1 x 4 x 5 Right with Trans-Clear Glass (73435c01): può arrivare a costare oltre 100 euro. Potete sostituirlo con un’altra vecchia porta delle stesse dimensioni (ad esempio la 73435c04);
  10. Light Bluish Gray Turnable 2 x 2 Plate, Base (3680): non vale la pena spendere i soldi per questi pezzi, prendeteli di colore nero o bianco;
  11. Tan Brick Arch 1 x 6 (3455): potete sostituirlo con il nuovo modello (92950);
  12. Tan Slope, Inverted 33 x 2 without Connections between Studs (3747a): potete sostituirlo con il nuovo modello (3747b).
  13. White Lamp Post, 2 x 2 x 7 with 6 Base Flutes (2039): potete eventualmente sostituirlo con la versione nera più facile da trovare (al momento);
  14. White Minifig, Utensil Ski with Hinge (6120): quasi introvabile e molto caro, può essere sostituito con il pezzo 99774 che non è però perfettamente identico;
  15. White Panel 1 x 2 x 3 – Hollow Studs (2362b): praticamente introvabile, potete sostituirlo con il nuovo modello (87544);
  16. Tan Slope, Inverted 33 x 2 without Connections between Studs (3747a): potete sostituirlo con il nuovo modello (3747b);
  17. White Window 2 x 4 x 3 Frame (4132): praticamente introvabile, potete sostituirlo con il 60598;
  18. Window 2 x 4 x 3 Pane (4133): queste antine si trovano ancora ma bisogna necessariamente accoppiarle alla finestra 4132. Se prendete le nuove finestre 60598 bisogna anche prendere per ognuna di loro due antine bianche 60608.

Avete lanciato gli ordini in vari negozi? Avete ordinato tutti i pezzi? Ora come fate a costruire questo set? Semplice, andate a scaricarvi le istruzioni: Volume 1Volume 2. Ricordatevi, se avete scelto pezzi “alternativi”, di sostituire i pezzi originali con quelli che avete! Rispetto al periodo in cui decisi di rifarlo (era l’anno 2012) ora le possibilità per ricostruirlo sono più ampie e, in un certo senso, è “più facile”. Paradossalmente, anche se è passato più tempo, molti dei pezzi rari sono diventati più comuni: mi riferisco per esempio ai pezzi in Dark Blue. Purtroppo per altre parti non è così e sarà dura avere tutti i pezzi originali (se non impossibile). Ci sono molti tile di vari colori e altrettanti brick che faranno lievitare il prezzo: non abbattetevi e fate una buona ricerca fino ad ottenere il miglior compromesso. Per costruire “la mia versione” ho speso circa 300€. Consiglio: per chi non vuole ricostruire tutto fedelmente: non diventate matti cercando di avere il pezzo esatto ed usate delle alternative che vi faranno risparmiare e vi permetteranno di ottenere un risultato che si avvicina al 95% del set originale! Spenderete sicuramente meno che comprare il set MISB, pur non avendo certo lo stesso set, ma almeno potrete avere un edificio molto bello e simile all’originale (servirà un occhio molto attento per notare le differenze rispetto all’originale).

Provateci, non resterete delusi e alla fine vedrete che ne sarà valsa la pena. Quindi non mi resta che augurarvi buona fortuna per questa avventura ed invitarvi sul forum in caso di domande e/o perplessità.

PS: altrimenti se siete pazienti potete sempre provare ad aspettare una possibile riedizione..Buona fortuna!

La Magia del mattoncino che non finisce mai

Quando prendo i miei 13926462888_0e78b38120_hmattoncini per costruire, in genere mi immergo in un altro mondo. E’ un viaggio nel tempo, all’indietro, alla ricerca di ricordi che non ho mai perduto, ma sono rimasti vividi nella mia mente, come se costruissero un ponte di vivaci colori in grado di trasportarmi a quando la mia esistenza non era contaminata dal quotidiano ma viveva di singoli istanti. Se soltanto immaginate a cosa mi stia riferendo, allora siete almeno in parte come me, in grado di riempirvi mente e cuore di nostalgia, ma senza soffrirne.

Noi siamo il prodotto di ciò che siamo stati e se queste costruzioni ci permettono di identificarci in un momento più ilare e fanciullesco, allora dobbiamo trarne subitaneo profitto. È un modo allegro per estraniarsi dalla realtà circostante, ma senza mai perdere d’occhio il fatto che dietro ogni mattoncino non c’è solo un mondo per noi. È lo sguardo di incantata meraviglia dei bambini  che osservano il frutto del nostro ingegno, il parto delle nostre idee, l’opera della nostra fantasia. È il sorriso del nostro amico AFOL che studia con sicura perizia la nostra opera. Ed è la nostra soddisfazione.

Noi siamo questo. Ed è riconducibile tutto a singoli piccoli pezzi, colorati, misti, gettati in scatole, che poi come fosse una magia, prendono una forma. Diventano un castello. Una nave. Un grattacielo. Un treno. Qualsiasi cosa vogliamo. Non c’è limite se non quello che poniamo noi. Ed è questo che giorno dopo giorno affascina, strega, rapisce, ci porta in un limbo in cui quel sorriso ha un senso e trova soddisfazione.
La condivisione di tutto questo è per ognuno di noi la sorgente e la foce, non saremmo qui se non avessimo la possibilità di mostrare l’un l’altro cosa è per noi il ritorno alla fanciullezza, il gioco, l’attimo in cui i problemi di sempre sono accantonati, accatastati, altrove, come una pila di mattoncini.

Come una musica, un caleidoscopio, come un sogno romantico, uno sprazzo di colore su una tela bianca. È la nostra libertà. Ma più di tutto è l’immateriale che prende lentamente forma e in un’alternarsi cangiante di dimensioni, colori, direzioni, si traspone nel risultato, la nostra MOC.

C’è tanta magia dietro, in un mondo che di magia non sempre ne ha, per noi, non finisce mai.

Exit the Dark Age (Una storia AFOL)

Quasi tutti gli AFOL passano un periodo di Dark Age, è capitato in parte anche a me.
Ma cos’è la Dark Age? Come e perché ci si entra? E come e perché se ne esce?

Esaminiamo innanzitutto il termine: era oscura per i non anglofoni. Si riferisce al periodo in cui un AFOL smette di giocare con i mattoncini. Può avvenire in qualsiasi momento, in genere inizia tra i 14 e i 16 anni, e può perdurare sino a qualsiasi età. Per molti accade tra i 24 e i 30 anni, ma non c’è una vera e propria età di riferimento, semplicemente si potrebbe affermare che non è mai troppo tardi.

Diorama City - ItLug Latina 2011

Diorama City – ItLug Latina 2011

L’oscurità ci abbraccia

Si entra in Dark age in tarda adolescenza, probabilmente perché si vede LEGO® come un giocattolo ed a quella età si hanno altre passioni e si tende a prendere distanza dai giochi. Tutti i mattoncini vengono messi in cantine o soffitte nella migliore delle ipotesi, passati a fratelli minori in quella intermedia, o regalati a cugini distanti in quella peggiore. Ci sono casi casastrofici addirittura in cui i mattoncini vengono letteralmente buttati nel cassonetto, in altri invece vengono venduti a rapaci AFOL affamati. Questa situazione che sul momento viene vissuta neutralmente diventa un vero e proprio dramma in futuro. Molti AFOL tentano disperatamente di ricomprare tutti i set che avevano in infanzia, spesso investendo capitali, e ricominciano la scalata.

 

Diorama City - ItLug Latina 2011

Diorama Space – ItLug Latina 2011

Ho visto la luce. Del Power Functions

Si esce dalla Dark Age e si ritorna a giocare con LEGO® in età più o meno adulta (da qui la A di AFOL) per motivi che vanno dal più classico al più inusuale, la cosa particolare è che per tutti è un processo che segue strade diverse ma porta nella stessa destinazione. La causa più comune di “uscita dal tunnel” sembra comunque essere il ritrovo dei propri mattoncini di infanzia. Chi li tira giù da uno scaffale, chi li ritrova inscatolati in soffitta, il futuro AFOL osserva con melanconica soddisfazione i suoi giochi infantili. Prende un libretto di istruzioni, si mette a cercare tra i pezzi e rimonta il suo set preferito d’infanzia. Lo osserva. Gli piace. Lo riporta indietro.

Perché questo è, torniamo indietro con i ricordi a tempi che hanno per noi il sapore di quando tutto era nuovo, fantastico, giocoso, da scoprire. Lo vediamo con occhi adulti che però non ci vietano la possibilità di sentirci, almeno in parte, come allora. Ed è così, l’AFOL ricomincia un lento e faticoso percorso di risalita. La china per molti è ripida, ma poi si esce dal buco e si scopre una cosa magica che da bambini, in qualche modo, ignoravamo. La comunità.

 

Diorama Castle - ItLug Latina 2011

Diorama Castle – ItLug Latina 2011

Una comunità poco comune

Timidamente l’AFOL uscito dalla dark age si affaccia al mondo di internet, che quando era bambino non esisteva, e scopre la comunità online degli appassionati come lui. Vede tutto quello che si è perso, scopre set che lo appassionano, li compra, ricompra i set che da bambino non si era potuto permettere, o si è perso, o ancora semplicemente ne vuole un altro. I cataloghi degli anni passati gli mettono nostalgia, i poster degli anni andati sono da incorniciare. Comunica con altri AFOL e diventa un nodo di quella rete che chiunque stia leggendo quest’articolo almeno in parte ha imparato a conoscere.

 

 

 

Una storia AFOL

Anche se in parte minore, anche io ho vissuto una Dark Age. Verso i 18 anni ho iniziato gradualmente a comprare meno LEGO®, terminando gli acquisti nei negozi e facendo aste sporadiche su ebay delle cose che ancora mi potevano piacere. Ricordo di aver acquistato, a 20 anni, tutta la prima wave (traduzione letterale, onda – indica una serie di set a tema comune usciti nello stesso periodo) di Star Wars, perché stentavo a credere ai miei occhi. Poi però, piano piano, silenzio, fino a che, inaspettatamente, a 29 anni ho ricevuto in regalo il 7094 (il castello di Fantasy Era).

LEGO Castle 7094 Belegering van het koningskasteelNon mi aspettavo minimamente un regalo del genere e sono rimasto sorpreso. La mia prima reazione è stata dentro di me “Stupendo! Ma… davvero?”. Non sapevo se la mia vita adulta si poteva legare nuovamente ai mattoncini che avevo progressivamente abbandonato con gli anni. Mi sono divertito moltissimo a montarlo e mi sono scatenato nuovamente su ebay e bricklink, comprando pezzi e omini in continuazione, volevo creare un gioco di ruolo LEGO®. Finché poi, facendo questi acquisti, non ho conosciuto, era inevitabile, quelli che sono stati poi i miei compagni di avventura negli anni successivi. Sono andato come visitatore a ItLUG Latina 2011 (le foto illustrano alcuni scatti che feci apputno alla mostra) e come espositore a ItLUG Latina 2012. Si parla di solo 3 anni fa, ma a me sembra davvero una vita. La comunità mi ha arricchito, dato possibilità, dato momenti di gioco e crescita che pensavo davvero impossibili superati i 30 anni. Ma va bene così.

Ognuno ha una storia AFOL da raccontare su come è entrato, come è uscito, come ha vissuto la sua Dark Age.

Tutti abbiamo però un percorso comune che ci ha portati qui.
A costruire, a fantasticare, a creare.
La Dark Age è finita. Benvenuti in Golden Age.

Enter the Black Seas – Una storia AFOL

Tutti gli AFOL hanno una (o più) storie da raccontare. Quella che vi racconto oggi è datata 1989.
Avevo molti set LEGO, i miei genitori mi avevano viziato. Possedevo una piccola città in miniatura, come ad alcuni di voi sarà capitato.  Ma quel giorno di marzo 1989 io e i miei fratelli eravamo tutti e tre ammalati. Non eravamo andati a scuola, nessuno dei tre, e mia madre in una trasmissione televisiva vide un reportage sul primo grande galeone prodotto da LEGO, il Black Seas Barracuda (in Italia, Squalo Nero, tradotto liberamente dal catalogo Australiano dove compariva come Dark Shark). Vide i nostri occhi ipnotizzati mentre seguivamo la trasmissione e fece qualcosa che non ho mai dimenticato. Chiamò il nostro giocattolaio di fiducia e se lo fece portare a casa. Pagando una piccola fortuna, 170.000 lire, me lo ricordo ancora oggi.

Lego_PiratesCome ricordo che non sono riuscito a montarlo in una giornata. Io e mio fratello Kenny (Edwin, il più piccolo, aveva 4 anni e non era ancora passato da DUPLO a LEGO System) familiarizzavamo con i nuovi pezzi… e poi comunque per due bambini di 10 e 7 anni era una sfida non indifferente.
Quel giorno ha segnato la mia storia da AFOL. Ho impiegato qualcosa come 10 ore per montarlo, ogni “fase” delle istruzioni non ti diceva quali pezzi aggiungere. Il set non era diviso in bustine numerate. Era più difficile, ma per me voleva dire solo una cosa: serviva più ingegno. Piano piano la nave cresceva e con essa la mia soddisfazione. Da quel giorno, collezionai ogni singolo set dei pirati, compresi quelli piccoli, e così è stato fin quando non li hanno interrotti, con mio grande dispiacere. Ma ormai avevo pure 15 anni e stavo entrando nella mia Dark Age e quindi soffrii la cosa meno del previsto.

Ma non mi dimentico l’emozione. Le prime facce che non si limitavano ad avere solo il classico sorriso. Omini con la barba! Con la benda sull’occhio, la gamba di legno… e al posto della mano, un uncino. Che però agganciava, come la mano vera e propria.Pirates-1990-2

Un sacco di tempo a capire come si poteva (non si poteva!) mettere il pappagallo sulla spalla di Redbeard. Ore e ore a sognare i set che vedevo sul catalogo, fin quando poi non li avevi.
Tipo la Eldorado Fortress (in Italia, Fort Sabre) o il Caribbean Clipper (in Italia, Falco dei Mari). E poi ancora gli indigeni (Oropacos), chiedersi perché avevano cambiato colori ai gendarmi (bluecoates, redcoates), inventare che alcuni erano francesi ed altri spagnoli. Usare i nomi letti nel catalogo per identificare le minifures (il Governatore Boria, il suo primo ufficiale De Martinez), fare un piccolo esercito di pirati e gendarmi.

Pirates-1990Era facile, disponevi tutti i set dei pirati da una parte della camera, tutti i set dei gendarmi dall’altra, e poi facevi salire i pirati sulle navi e li facevi salpare! Per salvare un compagno in prigione, o semplicemente per sgraffignare il bottino del Governatore. Ahrrr!

Questi avvenimenti sono ancora fortemente presenti nella mia memoria e le immagini che vedete qui postate ancora mi rievocano i sogni che facevo da bambino. La curiosità, l’immaginazione, la scoperta… so che ogni bambino si sente così ed è quello che voglio evocare in loro quando faccio le mie MOC.

A Marzo/Aprile uscirà la nuova serie dei pirati e benché non mi facciano viaggiare nel tempo come la prima serie… li prenderò.

Sarò di nuovo pronto a salpare. E non sarò il solo.
Per i Sette Mari!