Un’altra visita alla LEGO House

Lo scorso venerdì ho avuto modo di partecipare a una visita di test riservata agli AFOL (circa 200) alla LEGO House. Questa è stata la mia quarta visita all’interno della LEGO House, ma la prima vera visita con la casa praticamente pronta all’apertura. Questo breve articolo è quindi una specie di integrazione rispetto a quello scritto l’ultima volta in occasione della “posa” delle opere di Cristiano!

Cosa manca ancora? Principalmente gli esterni non sono ancora accessibili. Quindi niente tetti e niente terrazzi. E dal lato del torrente è ancora tutto un cantiere, ma almeno il torrente, precedentemente interrato in un tubo, è ora finalmente a cielo aperto; deve ancora essere preparato il piccolo “parco” che lo accompagnerà.

Internamente invece è praticamente tutto pronto. Nella piazza Ole Kirk pubblica (non serve il biglietto di ingresso) c’è il LEGO Store, un vero LEGO Store (viene accettata la carta VIP) con tanto di Pick-a-Brick Wall con ottimi pezzi (per esempio plate round 1×1 trasparenti!) che vengono anche usati per costruire due modellini esclusivi, due piccoli acquari. Presenti anche alcuni set LEGO Education e la macchina per produrre i mosaici del proprio volto, come al LEGO Store di Leicester Square (anche se lo scorso venerdì non era ancora stata attivata).

Nella piazza, oltre alle statue rappresentanti Ole, Godtfred e Kjeld, ci sono i “totem” in cui si convertono i biglietti acquistati online nei braccialetti che accompagneranno durante la visita. Basta scannerizzare il QR Code del biglietto e viene prodotto il braccialetto con cui si può entrare dai tornelli nella Experience Zone, riservata appunto ai visitatori paganti. Si potrà poi uscire e rientrare più volte anche se non è ancora chiaro cpn quali regole e dinamiche (persone diverse mi hanno detto cose diverse!)

Una volta entrati c’è la massima libertà di movimento, non esiste un “tour” predefinito (anche se poi verranno attivati anche quelli). Tipicamente quindi si comincia con il salire dalla scala principale che si sviluppa attorno al bellissimo Albero della Creatività. Si sale quindi direttamente alla Masterpiece Gallery nella Keystone, la stanza in cima alla LEGO House realizzata a forma di mattoncino 2×4, con i tre grossi dinosauri DUPLO, System e Technic sotto i “tubi” del mattoncino e le teche laterali con le opere di AFOL di tutto il mondo (in cui fa la sua fantastica figura anche il nostro Cristiano). Queste teche non erano ancora riempite interamente, ma lo saranno all’apertura al pubblico tra un mese esatto.

Si può poi scendere alle aree sottostanti, la principale probabilmente è il World Explorer con i fantastici diorami in scala minifig. Rispetto a un mese fa sono state aggiunte le “transenne” (in realtà dei vetri ad altezza di bambino) molto pratiche.

Ci sono poi le varie sezioni con le attività:

  • Story Lab, dove si possono creare filmati stop-motion;
  • City Architect, dove si possono costruire moduli cittadini microscale 8×8 e aggiungerli a un layout interattivo proiettato dal soffitto (molto bella questa attività);
  • Brick Builder, l’area di gioco libero con le due enormi cascate LEGO e DUPLO;
  • Character Creator, dove si possono creare le minifig;
  • Critter Creator, dove si possono creare dei piccoli animali;
  • Flower Artist, dove… avete capito;
  • Biblioteca, con libri e riviste in tutte le lingue;
  • Fish Designer, dopo si possono costruire… sì, pesci, come avrete immaginato, ma che dopo averli costruiti si possono digitalizzare e inserire in enormi acquari;
  • Robo Lab, dove si possono guidare dei robot per compiere determinate missioni.

Sicuramente avrò ancora dimenticato qualcosa anche questa volta…
La cosa bella di queste attività è che appoggiando il vostro braccialetto a dei sensori situati sulle pareti potete memorizzare quello che avete fatto (la minifig creata, il modulo della città…) e in qualche modo così “tenerlo” e poterci poi accedere anche da casa mediante l’app (non ancora disponibile).

Ma come avrete immaginato la mia sezione preferita non è nessuna di queste. Prendendo le scale laterali è infatti possibile scendere nello “scantinato” dove è ospitata la meravigliosa History Collection. Rispetto a un mese fa ora è terminata. L’History Collection è composta da un’altra stanza centrale a forma di mattoncino 2×4 (con tanto di codice “3001” stampato sul soffitto) con moltissimi set esposti sulle pareti (una specie di “vault” parziale) che nei tre tubi centrali ha due showcase (treni e Technic) e un pannello di schermi in cui è possibile visitare un database visuale di tutti (?) i set mai prodotti e crearsi anche una propria collezione (sempre memorizzabile nel proprio account mediante il braccialetto).
Nel “corridoio” attorno alla stanza centrale è invece è presentata sulle pareti la storia LEGO, con documenti, giocattoli, oggetti e set d’epoca, dalla nascita di Ole Kirk Kristiansen fino ad arrivare a oggi.

Personalmente passerei ore quaggiù ed effettivamente l’ho già fatto.

Presente anche una piccola sala cinema che purtroppo ho scoperto troppo tardi, distratto da tutto il resto. Credo che ci sia una chicca assoluta tra i filmati proiettati al cinema, ma aspetto di esserne certo per parlarne, prima di prendere una cantonata!

All’uscita della zona a pagamento si trova un vero stampo di mattoncini 2×4 che li produce al momento; i mattoncini vengono poi subito impacchettati in polybag da 6 pezzi e ogni visitatore, passando il proprio braccialetto per l’ultima volta su un sensore, avrà una tessera personalizzata con una delle 900 milioni e passa di combinazioni con cui i 6 mattoncini possono essere uniti (ce n’è abbastanza per centinaia di anni di visitatori). E ognuno potrà prendere una bustina di pezzi.

Non ho parlato dei ristoranti… perché non ci sono andato, ho passato troppo tempo nel sotterraneo. Solo il bar Brickaccino e il ristorante per famiglie Mini Chef erano aperti per ora. Il ristorante “di lusso” Le Gourmet non era ancora aperto.

La LEGO House aprirà al pubblico il 29 settembre (dopo l’apertura ufficiale il 28). Durante la prenotazione sul sito bisogna scegliere l’orario di arrivo, ma una volta dentro non ci sono limiti di tempo, si può restare fino alla chiusura. Il biglietto d’ingresso costa 199 DKK (circa 27 EUR). Qui trovate gli orari d’apertura per i prossimi mesi.

In futuro saranno disponibili tour guidati per i fan che includeranno anche il tour alla LEGO Idea House e alla fabbrica (ma che costeranno anche 2500 DKK, 336 EUR), ma anche mini-tour più economici come quello storico che prima o poi farò sicuramente, quello architetturale, relativo alla struttura stessa della LEGO House e quello sul LEGO Brand, più generale. Tutti questi mini-tour costeranno 49 DKK (6,5 EUR).

Tutte le informazioni sulla LEGO House si possono trovare sul sito ufficiale, legohouse.com.

La prossima visita per molti AFOL è prevista per il 22 settembre, dove la LEGO House aprirà ancora una volta le porte in anticipo per i partecipanti dello Skærbæk Fan Weekend! Per allora dovrebbe essere tutto pronto!

Un socio ItLUG espositore alla LEGO® House!

Mentre questo articolo viene pubblicato, io e Cristiano Grassi siamo nella LEGO® House a Billund a fare il set-up di una selezione delle sue opere all’interno della Keystone, l’enorme “mattoncino 2×4” situato in cima all’edificio.

Cristiano è stato selezionato da LEGO insieme ad altri 19 AFOL provenienti da tutto il mondo per far parte del primo gruppo di fan che vedranno le loro opere esposte nella LEGO House Masterpiece Gallery, indicativamente per il primo anno di apertura.

La LEGO House aprirà al pubblico il 28 settembre 2017. Potete trovare i biglietti e tutte le informazioni sul sito ufficiale.

Mentre noi siamo occupati con il setup abbiamo pensato di riproproporvi un’intervista con Cristiano realizzata qualche mese fa per conto di BrickJournal Italia (pubblicata sul numero 6). Ovviamente è passato qualche mese e Cristiano ha costruito qualcosa in più rispetto ad allora, visitate il suo account Flickr per trovare anche tutte le novità!

Intervista a cura di Francesco Spreafico
Fotografie fornite da Cristiano Grassi

Ciao Cristiano, vuoi presentarti brevemente ai lettori di BrickJournal?

Ciao a tutti! Mi chiamo Cristiano Grassi, sono un socio ItLUG classe 1982 e vivo a Foresto Sparso in provincia di Bergamo con mia moglie Laura e i miei due figli Alessandro e Maria, rispettivamente di quattro anni e un anno.

Durante il giorno faccio il fiorista nell’azienda di famiglia, il papà e il marito, e mi ricavo il tempo per dedicarmi ai mattoncini puntando la sveglia ogni giorno alle quattro del mattino e costruendo fino alle otto. In questo modo non mi sento in colpa non sottraendo tempo alla famiglia.

Fortunatamente al momento ho la possibilità di tenere tutti i miei pezzi LEGO® in un appartamento sfitto che mi permette libertà di orario, di rumore e un grande spazio a disposizione. È eternamente in fase di organizzazione, ma nonostante questo riesco sempre a trovare i pezzi che cerco.

Non ho un tema preferito. Mi piace mettermi alla prova ogni volta con temi diversi e vedere fino a dove posso spingermi. Un’altra cosa che mi piace fare è non accontentarmi del principale utilizzo di un pezzo, ma cercarne sempre di nuovi. Ad esempio, il serpente della linea Ninjago è diventato il fumo delle locomotive a vapore, gli anelli di Frodo sono diventati i contorni cromati per le luci, pattini da ghiaccio, coccinelle, racchette da neve, accessori per minifig sono diventati elementi decorativi per le locomotive, gli archi sono diventati pantografi.

Nell’ambiente mi sono scelto il nickname VedoSoloLEGO. Questo perché ho un’infinita passione verso i mattoncini e perché ovunque vada e qualunque cosa veda, penso se e come potrei costruirla con i mattoncini LEGO.

Domanda di rito: hai avuto una dark age? E se sì, quanto è durata e come ne sei uscito?

Non ho mai avuto una vera e propria dark age, non avendo mai completamente accantonato i mattoncini LEGO. Da bambino ricordo che ci giocavo spesso, sfogliando i cataloghi degli anni 89, 90 e 91 (secondo me stupendi e che conservo ancora gelosamente) e sognando di avere mattoncini infiniti per costruire paesaggi immensi. Tutti i miei averi però stavano in una scatola che sarà stata non più di 60×40 cm.

Da ragazzo a momenti alterni ci giocavo nel solaio della casa dei miei genitori, acquistando qualche piccolo set con le mance e i ricavi di qualche piccolo lavoretto.

Come la maggior parte degli AFOL ho iniziato costruendo set. Poi ho iniziato a modificarli e a dar loro un’ambientazione. Ora costruisco cose mie e da poco più di un anno carico alcuni dei miei progetti su LEGO Ideas.

German Steam Locomotive

Nell’ambiente AFOL italiano sei noto per due temi diversissimi tra loro. Partiamo dal primo, come nasce la tua passione per i treni?

Da bambino sono sempre stato affascinato dai plastici ferroviari, dalla grande quantità di particolari che contenevano e dalla possibilità di costruire un intero mondo in miniatura. Per questioni di spazio non ne ho mai avuto uno. Altre cose che da bambino non ho mai potuto avere ma che ho sempre sognato sfogliando i cataloghi sono i treni LEGO e la monorotaia cittadina 6399 (ma anche la spaziale 6990 e la passione per questa mi ha poi portato a costruire il diorama spaziale Futuron che ho esposto a ItLUG Lecco 2014 e 2015).

L’unione di queste cose e delle immagini di altre locomotive create da AFOL mi ha spinto a provare a farne di mie. Dapprima molto semplici, ispirate alle grandi locomotive americane, poi sempre più dettagliate. Così sono nate la Coccodrillo, la E326 delle FS, la locomotiva tedesca tributo al 7750 e il treno di Babbo Natale.

L’altro tema che costruisci di frequente sono le vignette 16×16 in tema Disney, ma non solo! Come ti è venuta l’idea di realizzarle? E Hugo Cabret?

Ho un sogno. Poter regalare ai miei figli per il loro compleanno una scatola LEGO con il mio nome scritto sopra, creata da me. E l’unico modo che conosco è attraverso LEGO Ideas. Così un giorno, quasi per gioco, mi è venuta l’idea di caricare le mie locomotive. Seguire ogni giorno l’andamento dei miei progetti sul sito, i commenti degli appassionati e i nuovi progetti che raggiungevano i 10000 voti necessari ad andare alla fase di revisione da parte di LEGO mi ha fatto appassionare sempre più a quella grandissima opportunità che è LEGO Ideas. Ma per me l’idea è bella e il sogno è grande. Poi mi spinge sempre a pensare qualcosa di nuovo, qualcosa che non è mai stato fatto con i mattoncini LEGO.

Ed è così che sono nate le vignette Disney (complice anche mio figlio che mi ha fatto diventare un esperto di Classici Disney). Non era ancora circolata la voce riguardante le minifigure collezionabili quando le ho fatte. Ora il web è pieno di scenette a tema. Piccole nel formato, ma ricchissime di dettagli, come mia abitudine.

Poi una sera guardando il film Hugo Cabret di Martin Scorsese e restandone affascinato dalla storia e dall’atmosfera ho pensato di farne un progetto. Sono prima andato a cercare in Google se qualcuno lo avesse già fatto, ma senza risultati. Avrei potuto realizzare la stazione di Parigi e infilarci centinaia di particolari e riferimenti al film, ma non avrebbe mai potuto andare in produzione a causa del troppo elevato numero di pezzi. Quindi ho ripreso il formato vignetta, ho cercato di ricreare l’atmosfera un po’ steampunk, ho inserito il maggior numero di riferimenti al film e l’ho caricato.

Generalmente sembri progettare MOC sempre tenendo presente che poi le metterai su LEGO Ideas.

Non le progetto solo per metterle poi su Ideas. È che Ideas mi spinge a cercare qualcosa che non è ancora stato fatto, di innovativo. Allora mentre le penso tengo già in considerazione in partenza fattori come in numero di pezzi, la novità piuttosto che una cosa già vista e rivista, il soggetto…

E poi c’è il mio sogno a spingermi…

Come progetti le tue MOC? LDD/MLCad e simili, oppure direttamente con pezzi reali?

Dipende dall’idea di partenza. Per le locomotive ad esempio (a parte quella tedesca che ho costruito solo con pezzi sfusi che avevo in casa) faccio prima il progetto con LDD guardando una foto e poi vado a cercare i pezzi per costruirle. Questo ha da una parte il vantaggio di avere a disposizione pezzi infiniti e di qualunque colore e di poter eseguire modifiche immediatamente, senza dover smontare tutto, dall’altra lo svantaggio di dover dopo andare a cercare i pezzi scoprendo che sono difficili o addirittura impossibili da reperire nelle quantità necessarie dovendo poi modificare il progetto.

Sia per le vignette Disney che per quella di Hugo Cabret invece ho costruito a mano libera, attingendo soltanto ai pezzi che avevo in casa non dovendo copiare qualcosa di esistente realmente.

MLCad l’ho provato qualche volta ma non mi ci sono trovato, probabilmente perché è necessario avere un minimo di base di conoscenza del CAD.

Trovo invece molto bello e immediato LDD. Permette anche l’uso di pezzi in colori nuovi che spesso è un limite durante un progetto. Nel mio caso poi Ideas consente di proporre pezzi già esistenti ma in colori nuovi.

Il prossimo progetto?

Idee in testa ne ho tante. Al momento ho quasi pronti tre nuovi progetti digitali che caricherò a breve, quindi se volete scoprirli dovete seguire il mio profilo su LEGO Ideas.

Un diorama fantasy/medievale che aspetta di essere terminato.

Tanta voglia di riprendere in mano il tema Space e applicarci il mio stile dettagliato.

Medieval Fantasy Scene Panorama [Terminato dopo l’intervista]

Link

Progetti LEGO Ideas attivi

Grazie a BrickJournal Italia per l’intervista.