The LEGO® Adventure Book – Volume 2

Copertina di The LEGO Adventure Book 2Recensione della notte di Natale!

Avrei altri libri usciti prima di questo di cui parlare, ma non posso evitare di spingere “The LEGO Adventure Book 2” avanti nella fila, è semplicemente troppo bello.

Se ricordate il primo volume (e spero l’abbiate tutti, se non lo avete, abbiatelo) l’autrice Megan H. Rothrock viaggia con il suo minifig-avatar tra le MOC di alcuni dei migliori costruttori mondiali, raccondando anche una storia, sulla falsa riga del LEGOLAND Idea Book del 1980.

Quest’anno la storia è ancora più elaborata dello scorso anno: Megs per sbaglio libera un Destructor che, come dice il nome stesso, si diverte ad andare in giro a distruggere le costruzioni. Così tutto il libro si trasforma in un lungo inseguimento alla sua ricerca, sempre tra i più bravi costruttori al mondo (qualcuno già visto nel primo volume, qualcuno nuovo). In più questa volta Megs dovrà aiutare a ricostruire le costruzioni che il Destructor ha distrutto.

La storia parte all’Idea Lab di Megs. Rispetto al volume precedente si possono notare nuove MOC, ispirate anche al viaggio dello scorso anno. In questa sezione troviamo delle lunghe e dettagliate istruzioni per costruire un “Trago” cioè un treno-drago.

Il primo costruttore che incontriamo è Mark Stafford che ci mostra i suoi Vic Viper (costruiti secondo le direttive stabilite su Flickr). Torniamo poi a visitare un costruttore già conosciuto lo scorso anno: Are J. Heiseldal che ci presenta quella che secondo me è la MOC migliore del volume: una stazione di servizio coperta, con tanto di locale sul tetto. Si possono passare ore a guardare i dettagli di questo MOC, fenomenale.

Are J. Heiseldal

La bellissima stazione di servizio di Are J. Heiseldal.

Si passa poi ad Arjan ude Kotte, un costruttore di navi (un’armatore?). Si possono vedere diverse delle sue enormi opere (tra cui la Jacques Cousteau’s Calypso), ma ci sono anche le istruzioni per costruirne una di dimensioni più abbordabili.

Dalle navi a un’isola… un’isola dei pirati, di Barney Main. E non c’è isola di pirati senza i galeoni, naturalmente.

Incontriamo poi la prima costruttrice donna del volume (a parte Megs, naturalmente): Birgitte Jonsgard. Prima ci introduce una bellissima casetta in stile Tudor (con istruzioni) e poi ci mostra la sua città medievale “Snugburg”, assolutamente fantastica nell’essere relativemente… “piccola”. Tutta la città sta su una baseplate 48×48 ed è incredibile quanta roba riesca a infilare in uno spazio così (relativamente) ristretto.

Tommy Williamson

Neo Classic Space by Tommy Williamson.

Si passa poi a Tommy Williamson, con un bellissimo set cinematografico. Spettacolare il “Green screen” per gli effetti speciali, realizzato interamente con tile lime 1×2. E non poteva mancare anche in questo volume un tocco di Neo Classic Space con una bellissima astronave “in scala” sul set del film.

Un salto veloce in uno scenario apocalittico a cura di Tyler Clites e arriviamo in una bella fortezza di Marco den Basten (fortezza di cui possiamo imparare a costruire la torre). Questa MOC fa parte delle “Guilds of Historica“, un progetto di Eurobricks di cui vediamo anche altri esempi.

Abbiamo poi un’altra donna, Yvonne Doyle (che di lavoro fa la programmatrice SQL!) con una bellissima strada e che ci insegna a costruire gli interni di una cucina in dettaglio.

Daniel August Krenz

Daniel August Krentz.

E anche questo volume viene chiuso dal grandissimo Daniel August Krentz che tutti ormai conosciamo come il progettista del Castello giallo originale (375). Lo ritroviamo con le sue assurde torri e con un autobus per microfig. E per chiudere in bellezza una cabina telefonica blu… solo che questa è più grande fuori e più piccola dentro! 😀

Non vi racconto come finisce con il Destructor, ma nell’ultima pagina vi posso dire che “l’avventura continua…”. Aspettiamoci quindi un volume 3 per il prossimo anno!

Chiude il volume una breve “legenda” dei termini più usati (brick, plate, tile, jumper, slope e così via) e qualche accenno di tecniche avanzate di costruzione.

Non ho riassunto tutto quanto, naturalmente, c’è molto di più nel libro. Rispetto al primo volume ci sono meno modelli e più istruzioni (ne ho specificate solo alcune, in realtà sono circa 40), ma le istruzioni non appesantiscono la lettura del volume che risulta ben equilibrato.

Potete trovare altre immagini sul gruppo Flickr del libro. E molte di queste MOC, che erano esposte allo stand di Megan al Fan Weekend di Skærbæk, a settembre.

Inutile dirlo, anche questo volume è assolutamente fondamentale, andate a comprarlo immediatamente. Amazon.it, IBS o NoStarch Press.

Nota bene: Il volume, naturalmente, è esclusivamente in inglese.

LEGO Space – Building the Future

Copertina LEGO SpacePochi giorni fa è uscito per i tipi della No Starch Press LEGO® Space – Building the Future, un lussuoso volume cartonato di 216 pagine di grandi dimensioni (23,5 x 28 cm). Era stato mantenuto un certo riserbo su cosa contenesse in dettaglio il libro, si sapeva solo che era una specie di storia illustrata della conquista dello spazio passata e futura.

Ed è esattamente così; partendo dallo Sputnik lanciato in orbita dai russi nel 1957 il libro passa velocemente dal programma Apollo, dalle sonde Voyager e da quelle di Marte (Curiosity) per andare poi a esplorare il nostro futuro partendo dalla costruzione di una base lunare e dall’esplorazione di Marte fino ad arrivare al viaggio interstellare e all’invasione aliena. E tutto questo passando dalle varie fasi del tema LEGO Space, partendo dal Classic Space fino ad arrivare a Futuron, Blacktron e persino, Ice Planet 2002 (pur non nominandoli mai, per ovvi motivi di copyright). Il tutto inserito nella storia futura umana. Un progetto davvero ambizioso.

Tutto il libro è concepito come un libro di storia (vera per le prime 10 pagine, fantascienza per il resto) illustrato con fantastiche MOC. La narrazione, pur restando principalmente nozionistica, alla comparsa degli alieni diventa anche abbastanza avvincente e ci si dimentica per un po’ che si sta leggendo un “libro di storia”.
Il racconto viene interrotto in più punti dalle schede tecniche di veicoli e robot (MOC) le cui funzionalità sono pensate e quindi descritte esattamente come se si trattasse di veicoli e robot reali.

Gli amanti delle istruzioni non resteranno delusi, ce ne sono dieci: Sputnik, LL-290 Transport Shuttle, VX-02 Drop Ship, M364 Turtle, HC Series, Viper Escort Variant, Computer Terminal, Federation Survey Robot e per finire forse la MOC più divertente: Keko (Federation Mechanoid).

LEGO Space - Pagine 78-79

Chi ha l’occhio particolarmente svelto avrà trovato alcune sigle delle astronavi elencate qui sopra familiari… Per esempio c’è la scheda di una “LL-497 Explorer” che viene presentata come “tributo dell’Explorer originale, creata da Jens Knudsen”. Essendoci sul libro solo MOC, l’originale non è presente, ma è chiaramente la classica 497 che tutti volevamo da piccoli (e che io mai ottenni, sigh). Il vero Jens Knudsen è il creatore del tema LEGO Space e designer di quel set (incidentalmente è anche il creatore anche delle minifig).

Pur essendo una celebrazione del passato il volume non è assolutamente “purista”. Tutte le creazioni, Classic Space e seguenti, non temono l’utilizzo di pezzi moderni (mantenendo la riconoscibilità mediante i colori) e le stesse (bellissime) “tute” Classic Space vengono modernizzate essendo indossate da personaggi con capelli, teste color carne ed espressioni facciali. Inoltre utilizzano visiere trasparenti sui (nuovi) caschi. Insomma, per farla breve, si parla di Neo Classic Space.

Nessuna idea va sprecata; per esempio, se si devono mostrare dei trasporti merci nello spazio, cosa può esserci di meglio di un container “Maersk Spaceland”? Inoltre il libro ha diverse strizzate d’occhio al mondo degli AFOL (Space). Per esempio a capo della “Tranquility Base” c’è la AFOL responsabile del sito Tranquility Base (un webcomic Classic Space).

Gli autori del volume sono Pete Reid e Tim Goddard e almeno il primo di questi nomi dovrebbe risultarvi familiare: Pete Reid è uno degli autori presenti sul “LEGO Adventure Book” dello scorso anno, dove lo vediamo presentare la fabbrica delle tartarughe robot presente anche qui. Un altro motivo per conoscerlo è perché la sua Exo-Suit è il progetto CUUSOO più recente ad aver passato la selezione e che verrà messo in produzione diventando un set reale il prossimo anno. (Fra l’altro, nel libro la Exo-Suit compare spesso e volentieri.) Infine, Reid è il “creatore” del filone Neo Classic Space citato sopra. Molte delle opere del libro si possono trovare nella sua pagina Flickr e su New Elementary c’è una lunga e interessantissima intervista con lui focalizzata soprattutto sui pezzi utilizzati nelle MOC del libro.

Per quanto riguarda invece l’altro autore, Tim Goddard, anche lui potrebbe esservi noto: è uno dei costruttori che compaiono nell’ormai già classico “LEGO Ideas Book”, dove era persino riuscito a infilare un paio di modelli Neo Classic Space! Potete trovarlo su Flickr.

Devo infine citare l’altissimo livello delle fotografie delle MOC sul volume. Una MOC può essere bellissima, ma se è fotografata male non renderà mai quanto potrebbe. Il volume per fortuna è graziato da fotografie bellissime che mettono in risalto le MOC e i dettagli delle scene illustrate in maniera strepitosa. Diamo a Cesare quel che è di Cesare e citiamo anche qui i responsabili: Ian Greig per le foto e Chris Salt per i layout.

LEGO Space - Pagine 192-193

I capitoli:

  • Capitolo 1: The Space Age
  • Capitolo 2: The Federation
  • Capitolo 3: Ships of the Federation
  • Capitolo 4: Inhospitable Climate Engineers
  • Capitolo 5: New Frontiers
  • Capitolo 6: Realm of Shadows
  • Capitolo 7: Army of Darkness
  • Capitolo 8: Star Justice
  • Capitolo 9: Infiltration
  • Capitolo 10: Across the Universe

C’è anche un trailer video del volume:

Riassumendo, a chi può piacere questo libro? Ai fan Classic Space, ai fan LEGO Space, ai fan dei mecha, ai lettori di fantascienza, agli appassionati dell’esplorazione spaziale e, in generale, un po’ a tutti gli AFOL.

Il libro è naturalmente in inglese, ma non lasciate che la cosa vi fermi se l’inglese è un problema, questo è uno di quei casi in cui vale la pena anche solo guardare le figure (anche se leggerlo è meglio).

Acquistatelo su Amazon.it (c’è anche per Kindle, ma non rende, non è un romanzo!), IBS, Amazon.co.uk, Amazon.com, The Book Depository o direttamente dall’editore No Starch Press (cartonato + pdf).

5 stelle su 5!

The LEGO® Adventure Book – Volume 1

Copertina di The LEGO Book Adventure - Volume 1Riprendiamo anche a parlare dei libri LEGO! Cominciamo con quello che è un nuovo classico… non è proprio nuovissimo (novembre 2012), ma parlarne è doveroso.

The LEGO® Adventure Book, edito dalla No Starch Press, è opera di Megan H. Rothrock, ex-designer LEGO che ricordando il mitico LEGOLAND Idea Book del 1980 (in cui due minifig viaggiavano attraverso i temi di allora, Town, Space e Castle), ha creato una storia in cui lei stessa, come minifig, viaggia tra le creazioni di ben quattordici (lei inclusa) costruttori.

Il libro si apre con Megan che costruisce un laboratorio (con tanto di istruzioni) e un mezzo di trasporto (con istruzioni) per accompagnarla nel suo lungo viaggio.

La prima tappa è una città (di Craig Mandeville) con istruzioni per costruire un tram e una caffetteria. Viene mostrato anche un bellissimo zoo con le istruzioni per costruire un ponte.

Un garage ci fa da portale per arrivare al secondo costruttore (Are J. Heiseldal), esperto costruttore di automobili. Anche il costruttore successivo (Moritz Nolting) costruisce veicoli, meno realistici e più fantasiosi del precedente.

E questo ci porta a Jon Hall e ai suoi fantastici modellini di aereoplani che quasi non si direbbero nemmeno LEGO visto che raramente uno stud resta scoperto! Con istruzioni per costruirne piccolo bellissimo aereo, il “Phoenix”.

Seguono Pete Reid con la sua enorme fabbrica di tartarughe robot (con istruzioni per farne una… una tartaruga, non una fabbrica) e Peter Morris con degli ottimi modelli originali di astronavi o, per essere più precisi, di caccia spaziali.

Gli appassionati di mecha non potranno perdersi poi i robot di Mark Stafford (anche qui con le istruzioni per costruirne uno).

The LEGO Adventure Book - Volume 1Si arriva poi ad Aaron Andrews, appassionato di tema Castle con il suo villaggio – e mercato – medievale. E non solo, Aaron ci propone anche un fantastico castello giallo, omaggio al mitico 375 (il “castello giallo”).

Tocca poi a Mike Psiaki e al suo parco di dinosauri (con istruzioni per stegosauro e T-rex).

Non poteva mancare un angolo dedicato alle Friends ed ecco quindi Katie Walker con un piccolo diorama. E con dei bellissimi pattern per mosaici e finestre non tradizionali composte principalmente da tile 1×1 e, per usare un termine tecnico, “slopini”.

the-lego-adventure-book-b-1All’appello mancano ancora i treni, e ci pensa Carl Greatrix a darcene un’ottima dose, con tanto di istruzioni per costruire una “Jinty Tank Engine”. E non solo treni c’è anche una riproduzione della stazione di Corfe Castle.

Piccola parentesi steampunk con bellissimi modelli di Sylvain Amacher e si chiude con Daniel August Krentz, cioè il grandissimo designer che nel 1978 ha progettato il 375, il castello giallo di cui sopra. E si presenta proprio in una minuscola casetta/castello costruita nello stesso stile (la potete vedere in copertina al volume), per poi spostarsi in costruzioni molto futuristiche, geometriche e moderne… il genere di costruzione che progetta oggi.

In totale circa 200 modelli e 25 istruzioni.

Il giudizio sul volume è estremamente positivo… potrebbe essere il miglior libro LEGO non specialistico mai realizzato. Le istruzioni sono tante, ma non intrusive e non occupano troppo spazio nell’economia del libro. Gli stili dei costruttori visitati da Meg sono estremamente vari e riescono a coprire praticamente tutti gli stili e i temi LEGO attuali (manca forse il Technic “puro”). Difficilmente un AFOL non troverà almeno una o due aree tra le sue preferite. Personalmente ho amato di più i “viaggi” nei temi City, Castle e Train essendo i miei preferiti, ma sono tutti di massimo livello. E questo non significa che il libro non piacerebbe anche a un bambino, anzi, è proprio un libro che può piacere a tutti; per il bambino sarà come è stato per noi da piccoli il classico “6000” e le istruzioni, pur non essendo super semplificate come quelle che si trovano nei set odierni, sono comunque molto chiare. Al limite ci sarà la frustrazione di non avere tutti i pezzi necessari, ma non l’abbiamo forse vissuta tutti?

Ecco un esempio di istruzioni:

the-lego-adventure-book-a-1

Potete acquistare il volume (esclusivamente in lingua inglese) su Amazon.it, Amazon.co.uk, IBS, Amazon.com, The Book Depository o direttamente dall’editore No Starch Press.

E preparatevi perché il prossimo mese esce il volume 2!