Jump to content

Amazing Vehicles Vol.1 - by Nathanaël Kuipers and Mattia Zamboni


Recommended Posts

Posted

L'idea in sé è carinissima (pur considerando la semplicità dei modelli... Kuipers in passato ha decisamente fatto di meglio), hanno solo fatto l'errore madornale di appoggiare il libro su un set ormai fuori produzione (al momento su bricklink ce l'hanno solo in 10 e costa quasi il doppio del prezzo nominale).

 

Avrebbero dovuto farsi dare dalla Lego un set Creator in anteprima in modo da far uscire set e libro contemporaneamente e/o venderli insieme, in combo.

 

Ma tanto il 50% degli acquirenti saranno nerds come noi che lo compreranno solo perché è un libro sulle LEGO... :D:D:D

 

Posted

Avevo giá ordinato i suoi due libri su amazon UK a Giugno........e mi trovo ad avere Mattia dimfronte a me a Ballabio! Fantastico!

 

 

Una realizzazione maniacale (tutti i brick rifatti in cad e renderizzati, i riflessi sui parabrezza, i giochi di luce x "illuminare" i modelli.....)

 

 

E Mattia poi.......simpaticissimo e molto molto "alla mano" :)

 

 

 

 

Entrambi i libri mi arriveranno ad ottobre, dopo la pubblicazione del secondo volume, ma davvero non vedo l'ora di averli per le mani più per il prodotto in sè (i libri) che x il contenuto legoso.......

Posted

Vi posto la mia intervista fatta a Mattia Zamboni a giugno per il giornale per cui lavoro, il Giornale del Popolo, quotidiano della svizzera italiana. Non ho mai avuto il tempo di fare io una recensione, perciò mi accodo a seguito del post aperto da Rosco. La mia non è una recensione è più un articolo divulgativo e sulla curiosità in sè, considerando un lettore non "tennico" ;)

 

Lego

La passione si costruisce, anche con le istruzioni

Da Bedano agli Stati Uniti con un libro sul mattoncino più noto

 

Pagina a cura DI Andrea Finessi

 

Non importa quanti anni hai, cosa fai e quanti "pezzi" hai, tutti amano i Lego. Dal bambino che li usa per giocare, a chi li usa per costruire modelli di acceleratori di particelle e satelliti, come gli ingegneri dell'LHC di Ginevra o quelli della Nasa, da chi li usa per costruirsi i propri personalissimi modelli, a chi li usa per creare opere d'arte. E poi c'è chi, come l'ingegnere elettrotecnico Mattia Zamboni, 38 anni, di Bedano, è appassionato di grafica e ci fa i libri. Di libri sulle costruzioni ne esistono ormai tanti, con le fotografie dei modelli più belli, ma sono davvero pochi quelli che riportano il mattoncino che non ha bisogno di pubblicità alla sua dimensione di gioco. Zamboni, da una passione ri- nata un po' per caso, lo ha fatto con un semplice volume che insegna a fare ciò che molti bambini oggi non fanno più, ovvero inventare nuovi giochi con quello che si ha. Con lo slogan «non importa quanti pezzi hai, si può essere creativi anche con pochi mattoncini», Zamboni ha creato, insieme ad un "designer" di modelli Lego, Nathanaël Kuipers un libro di istruzioni per dieci costruzioni diverse, ma sempre con gli stessi pezzi: dalla macchina sportiva al camion, dal muletto al passeggino. E, come se già non bastasse costruire a sviluppare la creatività, anche tecniche speciali da veri professionisti del mattoncino.

 

Mattia Zamboni, il suo libro è stato presentato nelle scorse settimane a Lugano. Ci racconti un po' di cosa si tratta e come sia nata quest'idea.

Da piccolo ho sempre giocato ai Lego veramente tanto finché poi, crescendo, passa la passione. La voglia mi è tornata quando mi è capitata tra le mani una rivista di costruzioni Lego Technic che adoravo da piccolo. Dato che da sempre sono appassionato di grafica in generale, mi sono detto «se un giorno io perdessi il lavoro, un libro come questo è qualcosa che mi piacerebbe fare». Da lì è partita l'idea di fare una pubblicazione con idee Lego, soprattutto perché mi piace "giocare" con la grafica. È stato un graduale riavvicinamento ai Lego, iniziato con lo studio di programmi che esistono oggi per fare le costruzioni virtuali. Per imparare ad utilizzarlo ho preso un esempio di un modello ufficiale già fatto e l'ho ricostruito virtualmente un passo alla volta. Quindi ho cominciato ad allenarmi ad esportare le istruzioni che ricreavo e a convertirle con un altro software di grafica tridimensionale che permette di ricreare immagini fotorealistiche, come quelle che ci sono nel libro.

 

E quando le è venuta l'idea di fare un volume di istruzioni Lego?

Quello che ha dato la svolta a tutto è successo nel 2009, quando sono andato negli Stati Uniti con la mia famiglia per lavoro per quattro mesi. Negli Stati Uniti ci sono dei "Lego Store" che vendono tutte le confezioni in commercio. Quel genere di negozi va tantissimo: a qualsiasi ora entri, è sempre pieno di persone di qualsiasi tipo ed età. Lì è partita l'idea ufficiale e così in un paio di giorni ho creato il mio sito internet brickpassion.com, dove oggi si può trovare anche il mio libro "Amazing Vehicles".

 

Ma perché fare un libro di istruzioni, visto che ci sono già tanti modelli Lego in commercio?

Ci sono tantissime costruzioni create da designer molto belle, per le quali non esistono istruzioni. L'idea è quella di scegliere le costruzioni, a mio modo di vedere, più belle al mondo fatte dagli appassionati e di crearne le istruzioni. Sono quindi partito scegliendo dei modelli, un'auto sportiva e un fuoristrada di designer Lego famosi. Ci sono dei costruttori che partendo da delle fotografie, ad esempio di auto, costruiscono i loro modelli Lego il più verosimili possibile. Io, al contrario, ho fatto quella che si definisce "reverse engineering" e ho fatto le istruzioni sul computer partendo dai modelli già fatti. Ma la mia idea è cambiata nel tempo. Inizialmente pensavo di fare un libro per pubbli- care le istruzioni di uno di questi modelli, una Ford GT. Soltanto che quando si è trattato di contattare il designer per spiegargli cosa volessi fare, dopo una risposta entusiastica iniziale, non si è fatto più sentire. Questo mi ha messo un po' in crisi, perché non avrei fatto un libro su un modello di un autore che non mi ha dato il suo nulla osta. Unito al fatto che le istruzioni erano difficili e ad un certo punto il modello da me ricostruito mi è caduto dall'armadio andando in mille pezzi... beh, l'ho preso come un segno del destino che magari non era la cosa giusta da fare. È stata mia moglie che mi ha detto "vai avanti", così ho continuato. L'illuminazione, se così si può dire, è arrivata quando ho visto una scatola Lego di quelle "3 in 1", un set che permette di costruire tre veicoli diversi con i pezzi a disposizione. Non è un set particolarmente inte- ressante, ma ho trovato su internet una persona che sulla base di quella scatola e di quei pezzi, ha realizzato altri venti modelli, tutti uno più belli dell'altro, perfino di quelli Lego.

 

Un'idea che forse è più alla portata di tutti.

Esatto. Questa secondo me era l'idea migliore, realizzare un libro non di nicchia, ma che permettesse a chiunque, con pezzi che si trovano comunemente, di costruire e imparare. In sostanza ho fatto le istruzioni sulla base delle fotografie di questi venti modelli. Ci sono riviste e libri che già trattano di Lego, ma non sono fatte dall'azienda danese. Questo mi ha stimolato a provare, mettere insieme un'anteprima e presentarmi in un Lego store. L'idea è piaciuta subito e questo mi ha galvanizzato. Non l'ho mai fatto per i soldi, anche perché ci ho impiegato tantissime ore. Mi piaceva proprio l'idea che il mio libro venisse venduto nei negozi Lego. Contattato il creatore dei modelli, Nathanaël Kuipers, non ci credeva che qualcuno avesse preso i suoi modelli per farci un libro. Il mio grosso sforzo è stato creare istruzioni anche meglio della Lego, un libro che impressionasse dal lato grafico. Una volta entrati in contatto con una casa editrice americana, la risposta è stata praticamente immediata ed entusiasta.

 

Sul libro si parla anche di tecniche avanzate di costruzione.

L'idea del libro è quella di dare la possibilità di imparare. Attraverso modelli realistici molto semplici, ma anche sofisticati, utilizzando tecniche geniali da far conoscere, mostrando che si può essere molto creativi sulla base dei pochi pezzi che si hanno a disposizione. Dall'inizio infatti presenta delle basi di teoria e poi si inizia a far ragionare, facendo notare ad esempio che allineando alcuni pezzi si ottiene la "formula magica", ovvero l'allineamento in base alle misure dei singoli pezzi. Tutte tecniche che vengono utilizzate per i dieci modelli. Tra l'altro tutte le istruzioni sono state testate da mio figlio Leonardo, all'epoca cinque anni, che ha assemblato tutti e dieci i modelli. Nei prossimi giorni consegnerò il secondo volume che dovrebbe uscire entro Natale. Molto simile, con altre pagine di teoria e altri dieci nuovi modelli, sempre da fare con gli stessi pezzi.

 

Amazing Vehicles di Mattia Zamboni e Nathanaël Kuipers si può trovare tramite il sito www. brickpassion.com oppure tramite la casa editrice No Starch Press, al prezzo di 19.95 dollari (con e-book).

 

 

 

Sempre gli stessi dal 1958

LEGO, il cui significato viene da "leg godt", gioca bene in danese, oggi è un marchio di- stintivo noto in tutto il mondo. Nato come un prodotto per bambini dalla mente di Ole Kirk Christiansen, l'azienda Lego di Billund, in Danimarca, fondata nel 1916, ha iniziato a produrre i famosi mattoncini a partire dal 1949, ma soltanto dal 1958 essi assunsero la particolare forma che ne caratterizza ancora oggi gli assemblaggi. E proprio il design dei mattoncini utilizzabili intuitivamente da chiunque è stata una delle caratteristi- che del successo di questo particolare gioco. L'altra caratteristica è il far parte di un "sistema", visto che ogni nuova serie o scatola è compatibile con il resto del sistema. Negli anni si sono visti tanti temi, divenuti classici, come lo spazio, la città, i castelli medievali, fino ad arrivare ad attingere al cinema, con Harry Potter, Star Wars e tanto altro. Senza contare i Lego Technic, che hanno dato spazio alle costruzioni più complesse

Le minifigures, gli omini divenuti oggetto da collezione.

di veicoli. L'azienda danese ha rischiato il fallimento nel 2003, ma cambi di gestione e unariorganizzazionedell'azienda inseguito hanno fatto continuamente crescere gli utili, arrivando nel 2012 a guadagnare 760 milioni di euro, con un fatturato di 2,5 miliardi. Nel 2002 la Lego ha perso il brevetto per la forma del mattoncino e negli ultimi anni sono nate diverse aziende che costruiscono repliche compatibili di costruzioni, anche se non sempre con gli stessi altissimi standard di qualità Lego. Negli ultimi anni inoltre si è sviluppato un mercato legato agli appassionati di minifigures (i classici omini dalla pelle gialla), che trovano su internet piccole armi ed elmetti che replicano in piccole pistole e fucili realmente esistenti, ma mai prodotti da Lego per scelta aziendale.

Posted

 

La mia opinione è che l'acquirente perfetto è il genitore che vuol far scoprire a suo figlio quante cose si possono fare con lo stesso mucchietto di pezzi, magari costruendo insieme a lui: purtroppo si tratta di un'élite di illuminati, visto quanto si sente spesso dire durante gli eventi espositivi... :-X

 

 

 

 

Si, tipo la classica mamma che con in mano una scatola nuova di un set dice al figlio: "vedi se ti stufi di giocare con questo (e mostra l'immagine del frontale con il modello A), puoi fare anche questo (e mentre lo dice gira la scatola per far vedere al pargolo la foto del modello B)".

 

 

NO IMBECILLE!!!!! E' LEGO!!!! Con i pezzi della scatola ci puoi fare tutto quello che vuoi!!!!!!!

 

 

 

 

Ecco perchè ho subito preso i libri di Nathanaël e Mattia: per imparare, o forse per ricordarmi, in quali e quanti modi si possono combinare i mattoncini, fossero anche quelli di un unico set (e quindi figuriamoci con Bricklink a disposizione.......)

Posted

Comunque parlando del libro in generale, l'idea di mostrare quante cose puoi fare, anche solo con i pezzi di una scatola creator, è il vero contenuto di questo volume. Lo vedo nei bimbi di oggi, che se anche gli regali la scatola UCS da 2mila e rotti pezzi, ti fanno ciò che c'è nelle istruzioni e poi il modello finisce sulla mensola a prendere polvere. Non ci giocano, non li smontano e soprattutto non utilizzano i pezzi per inventare altro. E poi magari sono annoiati, perché hanno troppi giocattoli diversi. Io ricordo che avevo praticamente solo LEGO e così da piccolo i miei giochi me li inventavo io, costruendomeli con i pezzi che avevo. Al massimo provabo a fare quei modelli che c'erano nelle ultime pagine delle istruzioni, per i quali però non c'erano istruzioni... Penso che un libro come questo possa aiutare a ritrovare questo gusto e a imparare tecniche avanzate ben spiegate e riassunte nel volumetto.

Posted

Ciao a tutti!

 

Sono Mattia. Come i più informati sanno nella mia vita negli ultimi mesi c'è stato un grosso cambiamento col trasferimento all'estero con la famiglia. Questo ha assorbito tutte le mie energie e solo ora riesco a trovare il tempo di rifarmi sentire.

Innanzitutto vorrei ringraziare per il caldo benvenuto ricevuto a Ballabio 2013 alla mia prima "apparizione" ;-)

E' stato un autentico piacere conoscervi e spero davvero di aver occasione di rivedervi.

Doveroso poi un ringraziamento speciale a RoscoPC per la recensione del libro, davvero molto apprezzata.

 

Attualmente posso segnalarvi che pure il secondo volume è disponibile!

http://www.amazon.com/The-LEGO-Build-It-Book-Vol/dp/1593275137/

 

Cosa aggiungere?

E' stato un progetto davvero elettrizzante per me, partito dalla mia passione LEGO, lunghe serate passate a creare ed ottimizzare la grafica del libro, il contatto ed incontro con Nathanaël, la ricerca dell'editore ed il decollo del progetto.

Aggiungo alcuni dettagli tecnici alla recensione fatta. Si, è vero: i pezzi 3D dei rendering sono stati tutti modellati dal sottoscritto per ottenere i risultati che potete vedere nel libro. Ma ho investito anche parecchio tempo per definire un processo rapido ed efficiente per convertire i modelli dal formato .ldr al software che utilizzo per il rendering fotorealistico, mantenendo la gerarchia del modello intatta compresi i colori dei pezzi. Chi si cimenta con questi software sa che conversioni di modelli 3D sono fattibili, ma tutta la parametrizzazione viene persa, il che significa che un modello importato non riuscirà mai ad avere l'aspetto di un modello nato nel programma col quale si renderizza. E questo è particolarmente vero per i pezzi trasparenti. Per risultati realistici bisogna utilizzare materiali abbastanza sofisticati che applicati ai pezzi low poly importati da ldraw proprio sono lungi dall'essere scambiati per veri.

Il vantaggio del mio metodo però è che dopo varie conversioni importo l'intero modello Ldraw, applico i materiali realistici e poi inizio a sostituire i pezzi con le versioni altamente dettagliate da me realizzate.

Il vantaggio quindi è basato sul fatto che non è necessario sostituire tutti i pezzi, in quanto:

1) quelli non visibili non richiedono sostituzione.

2) pezzi molto "squadrati" risultano comunque realistici, quindi non richiedono necessariamente sostituzione

Questo mi permette bene o male in una serata di avere il modello HD pronto. Quello che in realtà richiede molto più tempo è ottimizzare l'illuminazione, posizione camera, scelta parametri come profondità di campo, effetti movimento, ecc. In certi casi si può spendere comodamente anche 3-4h giusto per uno scatto.

Ma dato che ho sempre dato la priorità alla qualità ho preferito mai prendere scorciatoie ed il motivo per il lavoro maniacalmente dettagliato ha sempre avuto un'ulteriore spiegazione: volevo aver la possibilità di realizzare close-up realistici, e l'unico modo è avere pezzi molto dettagliati, sennò è palese anche all'occhio non esperto che non si tratta di qualcosa di realistico.

 

 

Per quanto riguarda il fatto che il libro si appoggia su di un set non più in commercio sono doverose delle puntualizzazioni:

1) come avrete notato il titolo del libro non è "Alternative set 5867", poichè questo non è mai stato lo scopo.

2) Il senso e spirito del libro è quello di ingegnarsi con i pochi pezzi di cui si è in possesso ed è stata giusto messa una piccola nota informativa che i pezzi utilizzati capita che corrispondano al set 5867.

Questo naturalmente è anche stato fatto per sfruttare tutto il lavoro già fatto da Nathanaël, ma avremmo pure potuto inventarci un set nostro di pezzi.

Quindi, per quanto io possa capire la frustrazione di qualcuno, chi classifica come errore madornale questa scelta, temo non abbia capito che il vero spirito del libro è proprio quello della riscoperta della creatività e della possibilità d'ingegnarsi con i pochi pezzi di cui si è in possesso.

Non da ultimo i tempi di realizzazione di un libro di istruzioni sono veramente lunghi, includendo la creazione dei modelli, istruzioni, grafica, ecc (solo per stampa e spedizione alla casa editrice si deve calcolare 12+ settimane!) quindi appoggiarsi su un set esistente, per quanto nuovo, non da grandi garanzie sulla longevità del set legato al libro.

Naturalmente potendoci lavorare al 100% cambierebbe le cose, ma come ognuno di voi anche per me LEGO non è la mia professione :(

 

 

Ma colgo l'occasione per porvi una questione che ci potrebbe aiutare nella scelta per futuri potenziali libri.

Quale tema vi piacerebbe vedere sviluppato dopo gli "Amazing vehicles" ?

Alla luce di quanto detto sopra, proponendo un libro stile "Creator, X in 1" preferireste se:

1) fosse basato su di un set di pezzi inventato ed ottimizzato per la realizzazione di modelli molto diversificati e dettagliati con il compito di doversi procurare i pezzi, oppure

2) basato su di un set comodamente reperibile in commercio con però le eventuali limitazioni date da quel set di pezzi ?

 

Io e Nathanaël siamo sicuramente interessati ai vostri feedback, e ben disposti ad ascoltare le vostre idee.

 

Colgo l'occasione per salutare tutti, in particolare quelli che conosco.

 

Grazie e a presto!

 

- Mattia

 

 

Posted

ciao Mattia, sono Andrea! concordo con Rosco e Marco che partire da un set già esistente sia indubbiamente la cosa più semplice e pratica. L'altra opzione avrebbe invece il vantaggio di poter scegliere i pezzi di partenza, con cui poter dettagliare i veicoli. Ma a quel punto forse sarebbe snaturato il concetto del libro, perché diventerebbe "solo" un libro di istruzioni miste, qasi senza un filo conduttore. Forse l'ideale, magari potreste proporlo a TLG, come suggerisce Rosco, Sarebbe che Lego facesse un set APPOSTA insieme al libro con dei pezzi misti basic e non. Un kit di costruzioni per imparare tecniche e a fare tante costruzioni con quello che hai. C'è già la Builders Academy e i Creator, ma questo è qualcosa di diverso che unisce i due concetti. Non so quanto possa fare gli interessi di TLG, ma se l'idea è venduta e confezionata bene, potrebbe anche essere un passo in più che fa da ponte tra la comunità AFOL e del classico customer.

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
  • Recently Browsing   0 members

    • No registered users viewing this page.
×
×
  • Create New...