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Gru telescopica


Fabio

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Buongiorno a tutti,

anche se è ancora allo stadio di progetto esecutivo, prima di essere travolto dalla febbre da Chiron, volevo presentare la mia nuova "creatura": una gru telescopica in scala circa 1:14, liberamente ispirata ad una Demag AC 700.

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In configurazione da lavoro al veicolo sono collegati i contrappesi, mentre tutte le funzioni di bordo sono sempre comandate da uno specifico telecomando (nel modello è rappresentata solo la parte iniziale della tracolla), che sfrutta tutti i canali dell'attuale sistema PF.

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Il progetto, tutto realizzato con LDD, conta complessivamente circa 41.000 pezzi, di cui circa 2.000 per il telecomando. Il corpo gru, in configurazione stradale, misura 200 brick in lunghezza, 42 in larghezza e 40 in altezza.

Tutte le funzioni proprie della gru sono riprodotte meccanicamente impiegando solo ed esclusivamente i componenti del sistema PF ed in particolare:

  • 15 motori XL;
  • 5 motori L;
  • 13 motori S;
  • 4 servomotori;
  • 18 ricevitori;
  • 4 trasmettitori;
  • 5 batterie, di cui 4 al litio.

Le funzioni comandate sono 20, ovvero:

  1. trazione, su quattro assi;
  2. sterzo, su sette assi;
  3. sollevamento braccio;
  4. estensione braccio;
  5. rotazione tavola rotante;
  6. argano;
  7. rotazione stabilizzatori anteriori;
  8. rotazione stabilizzatori posteriori;
  9. allungamento stabilizzatori anteriori;
  10. allungamento stabilizzatori posteriori;
  11. discesa stabilizzatori anteriori;
  12. discesa stabilizzatori posteriori;
  13. commutatore stabilizzatori destra / sinistra;
  14. rotazione cabina sovrastruttura;
  15. inclinazione cabina sovrastruttura;
  16. sollevamento superlift;
  17. apertura superlift;
  18. tensionamento cavi superlift;
  19. varo contrappesi;
  20. selettore sfilo.

Per poterle comandare tutte ed avere sempre abbastanza potenza per questo colosso, l'impianto elettrico è suddiviso in 4 sezioni principali, ciascuna alimentata da una batteria al litio, a cui si aggiunge una sezione ausiliaria, comandata dalla quinta batteria. Il sistema è pensato in modo che 1 trasmettitore (le due levette a fianco del secondo manipolatore) controlli sempre la sezione ausiliaria che comanda un commutatore a bordo gru in grado di attivare simultaneamente fino a un massimo di 6 funzioni alla volta (3 trasmettitori, uno per ciascuno dei tre manipolatori), consentendo, in questo modo, di controllare da remoto l'intera gru. Il numero elevato di ricevitori, invece, si spiega con la scelta di collegare i motori delle funzioni più energivore (trazione, sterzo, sollevamento braccio ed estensione braccio) a più batterie (ad esempio la trazione e lo sterzo le usano tutte e quattro), in modo da potere sfruttare al meglio tutta la potenza disponibile.

Un apposito carosello presente sul telecomando (nel modello è la serie di pneumatici bianchi nella parte alta della struttura) e collegato alla stessa leva che controlla il sistema di commutazione, mostrerà, di volta in volta, quali comandi sono attivi, simulando la presenza di un display. Sulla gru, invece, sono presenti una serie di led di stato (sono i plate round visibili nella parte nera dietro la cabina di guida all'altezza del secondo asse) per confermare la sezione dell'impianto elettrico attiva.

Le uniche parti non originali LEGO saranno il rotolo di carta stampata avvolto sul carosello del telecomando e tutti i cavi e le funi della gru (chi ha detto che sono un purista? :D:D).

Come i frequentatori di Latina sapranno già, questa non è la mia prima creazione di questo tipo, visto che negli ultimi anni ho portato a quella esposizione la stessa gru, in scala 1:20 e livrea completamente nera. Il cambio di scala mi ha consentito di migliorare la funzionalità complessiva e riprodurre, con la massima fedeltà possibile, le modalità di funzionamento della una gru telescopica reale: questa volta saranno i cilindri ai lati del braccio a sollevarlo, il sistema telescopico usa un singolo attuatore centrale per tutte le cinque sezioni di cui è composto e così via.

Riguardo la realizzazione siamo appena agli inizi. Attualmente ho costruito solo il commutatore, le sezioni fisse degli stabilizzatori e la struttura interna del telecomando. Tralascio, ovviamente, gli innumerevoli provini che negli ultimi due anni ho realizzato per avere la ragionevole certezza che tutto funzioni a dovere (alcuni erano con me a Latina 2017). Per il resto ho quasi completato la fase di approvvigionamento dei pezzi: la wanted list iniziale era di circa 18.000 unità, che per un neofita assoluto di Bricklink erano oggettivamente troppi !!! A tal proposito colgo l'occasione per ringraziare tutti gli amici che mi hanno fornito le parti che mi erano necessarie ed in particolare Marcello di Pianeta Mattoncino che mi sta aiutando anche con gli ordini Bricklink internazionali. Conto di iniziare la costruzione a pieno regime appena finito di riordinare i pezzi che erano della vecchia gru che, inevitabilmente, ha dovuto cedere il passo alla nuova realizzazione.

Lavoro ed altri impegni personali permettendo, a meno di intoppi in fase di realizzazione che vanno comunque messi in conto, spero di completare il tutto per la fine di quest'anno.

Seguiranno aggiornamenti.

Arrivederci a presto,

Fabio

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2 ore fa, alf ha scritto:

per caso anche tu eri un fanatico del set 8421 ?

A dire la veritá non mi ha colpito particolarmente.  

Costruire una gru credibile é stata la prima idea che mi é venuta in mente quando, anni fa, ho scoperto la comunitá di appassionati LEGO. Allora si diceva fosse impossibile costruire una gru con piú di 3 sfili funzionanti.

Ciao, grazie ed a presto,

Fabio

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15 ore fa, GianCann ha scritto:

Sarebbe bello vedere qui sul forum la progressione della costruzione

Considerata la durata stimata dei lavori mi sembra un'ottima idea. Condivideró volentieri l'evoluzione del progetto.Per il momento sto completando la risistemazione dei pezzi della vecchia gru ed oggi ho ritirato quasi tutte le parti che mancavano.

Appena finito faccio un giro veloce di foto delle componenti  che ho giá assemblato e provvederó ad aggiornarvi sul prosieguo dei lavori.

8 ore fa, Toretto1981 ha scritto:

Secondo te che peso potrà alzare questa gru? In termine di kg ovviamente...

La risposta giusta é non lo so.

Considerando che il punto debole di questo tipo di costruzioni é l'incastro tra le sezioni del braccio, l'unico modo per avere una risposta alla tua domanda é provare con il sistema completo. La versione precedente reggeva circa 200 gr con il braccio esteso fino a 2.15 m (3 sfili su 5).

Il mio obbiettivo, comunque, é riprodurre la dinamica di funzionamento, anche una portata simbolica a braccio tutto esteso sarebbe un successo.

Ci aggiorniamo appena possibile.

Buona serata ed a presto,

Fabio

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Buongiorno a tutti,

come promesso ecco il primo step di avanzamento dei lavori che, per sfoltire la montagna di pezzi, si concentra su sotto assiemi semplici ma, generalmente, ad alta densità di pezzi.

Prima di passare alle foto, doverosa premessa: causa ultimi ordini in arrivo potrebbero esserci delle parti mancanti qua e là. La situazione sarà sanata appena possibile ma, per semplicità, considero comunque concluse le relative lavorazioni.

Per prima cosa ecco il telecomando, pressoché completo. Il rotolo - display è in fase avanzata di definizione. Rimane da studiare la tracolla ma, visto che i cingoli non mi mancano, ho lasciato in sospeso la questione per utilizzarla come "tappabuchi" in caso di stop forzati su altri fronti:

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Proseguiamo con le strutture dei contrappesi anche se, senza i tappi anteriore e posteriore (realizzati in snot), l'effetto non è il massimo visto che, sostanzialmente, sono 14 grosse scatole vuote con la forma di una L deformata:

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Le due parti che faranno la maggiore fatica per fare funzionare la gru, insieme alla tavola rotante, sono i cilindri di sollevamento braccio: insieme potrebbero sollevare un braccio di 10 kg di peso (quello della gru dovrebbe attestarsi nell'intervallo 5 - 8 kg). In pratica ciascuno funziona come un paranco a doppio tipo di fune, in modo da raddoppiare la forza sviluppabile con un motore XL accoppiato con un rotismo 1:64 (i cavi necessari saranno aggiunti una volta montati sulla sovrastruttura). Faccio notare che l'uso di tre gradazioni di griglio sullo stelo è voluta e serve ad indicare il raggiungimento della massima estensione (il tile successivo è rosso e, ovviamente, non deve mai essere estratto).

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Nella MOC hanno solo funzione "estetica", ma gli stabilizzatori colpiscono sempre visto che, nelle gru di grosse dimensioni, sono a loro volta travi telescopiche. Costruttivamente somigliano molto a quelli che avevo realizzato per la gru precedente, ma sono di maggiori dimensioni e con le pareti laterali in snot:

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Concludiamo questo primo step con le uniche parti del carro che ho già realizzato. Il primo è il gruppo volvente della tavola rotante, che ricalca un progetto che ho trovato qualche anno fa in rete. Il secondo è il commutatore dell'impianto elettrico (gli interruttori sono ospitati direttamente nel telaio del carro) che, dal punto di vista tecnico, è una variazione sul tema "cambio Porsche" a 4 uscite e comando remoto:

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Per il momento questo è tutto. Prossimo step pianificato: porta contrappesi, completamento dei contrappesi (ordini mancanti permettendo) e/o prime sezioni del braccio.

Ci aggiorniamo appena possibile.

A presto,

Fabio

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Buongiorno a tutti,

prima che la febbre da Chiron (già in viaggio) si impossessi di me, un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori.

Per via del solito ordine mancante che blocca, tra l'altro, gran parte delle sezioni in giallo, ho dovuto mettere da parte il portacontrappesi e sono passato al braccio.

Ecco come si presentano le cinque sezioni di cui è composto, a partire da quella fissa (15x15) fino alla più piccola (7x7):

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La sezione più grande ospita un'asta interna (5x5) lungo la quale scorre un corsoio che muove tutte le altre, oltre ad un selettore che consente alle alette del corsoio di "agganciarle" una per volta. Il cavo PF visibile nella foto è quello del relativo motore, mentre il sistema che aziona, via fune, il corsoio è ospitato nella sovrastruttura. In foto si vedono anche parte degli attacchi per gli elementi che andranno installati successivamente (superlift, flanglia di attacco dei cilindri, ecc.)

Ogni sfilo si collega automaticamente al precedente con un arpionismo montato poco più di un pannello prima del collare giallo (in corrispondenza dei fori sulla faccia superiore di ogni sfilo) ed è dotato di un sistema di sgancio automatico (gli elementi in rosso e grigio in fondo ad ogni sezione) che, per essere attivato, necessita di un extra corsa di circa 2 brick. Monterò gli elastici necessari a fare funzionare il tutto solo a gru terminata visto che, una volta installati, diventa piuttosto complicato disassemblare il braccio. Qui di seguito l'assemblato nei suoi 115 cm di lunghezza e circa 4 kg di peso, insieme ad un dettaglio della testa:

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Tutto esteso e con gli sfili correttamente bloccati fra loro, il braccio supera di poco i 4 m di lunghezza, oltre a flettere parecchio 😃, per via del gioco tra una sezione e la successiva, più che per la deformazione di ciascuna di esse.

Prossimo aggiornamento dopo il montaggio della Chiron.

A presto,

Fabio

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Buongiorno a tutti,

parcheggiata la Chiron sulla sua mensola 😂, i lavori sono ripresi.

Questa volta le novità sono poche, ma "di peso". Innanzi tutto ecco come si presenta il braccio con tutti gli accessori installati:

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In nero, nella parte anteriore, si intravede la flangia di collegamento con i cilindri di sollevamento. In giallo, in primo piano, i puntoni che, nella gru reale, consentono di lenire le sollecitazioni sul braccio. La prima struttura è una mia invenzione visto che, in LEGO, i cilindri sono più grandi della scala del modello e quindi non estrano, come dovrebbero fare, nello spazio tra il raccordo del braccio e gli stabilizzatori, ma sono a fianco del braccio. I secondi, quando in uso, sono posizionati perpendicolarmente allo stesso braccio dal cilindretto nero al centro e si divaricano di 60° grazie ai due attuatori meccanici alla loro base. Due tamburi bianchi, posizionati sulla faccia inferiore di ciascun puntone, consentono di serrare i cavi che si impegnano sulle due pulegge connesse alla testa braccio. I motori di serraggio, ben visibili in foto, sono collegati ad un rotismo che consente di scollegarli automaticamente quando il braccio, estendendosi, svolge il cavo.

Ho approfittato dell'arrivo dell'ultimo ordine mancante anche per completare il portacontrappesi con i suoi 14 contrappesi, questa volta completi di tappi anteriori e posteriori.

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Da notare la forma di ogni peso che, come nella realtà, facilita il centraggio ed inoltre il collegamento solo ai quattro angoli, in modo da semplificare al massimo le operazioni di montaggio / smontaggio e risparmiare l'enorme quantità di tile che sarebbe stata necessaria per rivestire tutte le 14 facce superiori. La struttura centrale è vuota per ospitare, semmai decidessi di fare l'upgrade, l'argano ausiliario che affianca quello principale, posizionato nella sovrastruttura, nelle configurazioni di sollevamento più complesse.

In definitiva mancano all'appello solo, si fa per dire, i due sottoassiemi più grandi: carro e sovrastruttura che, per motivi strutturali, sono, in realtà, un monoblocco.

Prima di buttarmi a capofitto nel lavoro, ho pianificato una revisione dei pezzi a disposizione, visto che ho riscontrato alcuni errori di calcolo (qualcuno evidente nelle foto 🙂). Appena finito, nell'attesa delle necessarie integrazioni, dovrei essere comunque in grado di cominciare la costruzione, anche se le verifiche dei meccanismi rallenteranno, giocoforza, il lavoro.

Aggiornamenti, come sempre, appena possibile.

A presto,

Fabio

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Buongiorno a tutti,

 

prima di iniziare la lunga galoppata dell'accoppiata carro / sovrastruttura ho completato i pochi elementi accessori che ne fanno parte.

In particolare ecco come si presenta la cabina di comando della gru, che sarà collegata nella sezione laterale sinistra della sovrastruttura:

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I due motori che ne comandano i movimenti sono alloggiati, per ragioni di peso, all'interno della sovrastruttura, mentre un rotismo al suo interno fa in modo di replicare la rotazione della tavola rotante principale sullo snodo dietro la cabina, visto che sarebbe stato poco utile mantenere i due movimenti indipendenti. In fondo la cabina passa direttamente dalla posizione ripiegata dietro la sovrastruttura a quella di utilizzo a fianco ad essa, senza soluzione di continuità e non mi sembra che nelle operazioni di varo siano previste tappe intermedie. Questo, tra l'altro, fa risparmiare un motore e lenisce l'affollamento (sempre di motori) nella sovrastruttura.

Qui di seguito, invece, due foto di gruppo dei nove assali divisi per categoria: 3 solo sterzanti (assi 1, 2 e 3), 2 fissi (assi 6 e 7) e 4 motori e sterzanti (assi 4, 5, 8 e 9). La peculiarità di questi ultimi è di avere i motori a valle del differenziale per evitare che tutta la coppia generata debba passare attraverso quel componente. Nonostante questa scelta la gru avrà comunque un albero motore per tutta la sua lunghezza, che muoverà anche un "motore" 8 cilindri posizionato all'altezza dell'asse 2.

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Detto questo, iniziamo a fare sul serio.

Ecco come si presenta, al momento, la struttura del carro:

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Il modo di procedere è contointuitivo, ma funzionale, visto che le batterie ed i sistemi di comando elettrico sono in testa alla gru, appena dietro la cabina, mentre nella costruzione ho preferito iniziare dalla zona della tavola rotante. Anche se questo complica la gestione dell'impianto elettrico e necessita di dovere in qualche modo "immaginare" dove posizionare le innumerevoli prolunghe (ci sono 8 cavi solo nel passaggio tra carro e sovrastruttura) e quale tipologia usare (lunga o corta), l'assemblaggio viene velocizzato perché la sezione compresa tra gli assi 4 e 9 è perfettamente speculare rispetto alla stessa tavola rotante (esclusi di due terminali, ovviamente), quindi si può montare con la metà dei passaggi.

Prima di chiudere due piccole note di colore. Gli assali sono senza ruote perché, tradizionalmente, nei set ufficiali si montano nell'ultimo step e non ho voluto fare un'eccezione. I quattro motori visibili in coda al carro in quella strana posizione serviranno a comandare gli stabilizzatori posteriori. Li ho dovuti piazzare in anticipo (ovviamente fuori posto) perché dopo sarebbe stato impossibile raggiungere le rispettive prolunghe al di sotto della tavola rotante.

Il prossimo aggiornamento è fissato, salvo complicazioni, al completamento della sezione simmetrica, con relativa installazione dei quattro stabilizzatori, le cui sedi si cominciano ad intuire ai quattro angoli della tavola rotante.

A presto,

 

Fabio

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Grazie @Fabio per condividere qui sul forum l'avanzamento dei lavori.

So benissimo che questa tua "documentazione" richiede tempo, ma è molto utile a tutti gli utenti del forum.

Spero possa essere di spunto ed ispirazione per altri AFOL, e veder sempre di più la descrizione dettagliata di MOC, anche nelle fasi costruttive.

Facebook, purtroppo, ha "assorbito" molta della conversazione che si teneva sui forum (e non è un problema solo di questo forum/tema) ma, per la sua struttura non pensata per lunghe e dettagliate conversazioni, fa si che tutto venga "dimenticato" nell'arco di pochi giorni... e, progetti come il tuo, non possono/devono essere dimenticati 😉

Direi, tra l'altro, che a conclusione del tuo progetto, possa esser messo in piedi un bell'articolo per il sito.

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Troppo buoni, grazie.

In certi casi l'avere superato gli anta e non avere account su alcun social network aiuta. Sappiate, però, che le puntate saranno parecchie e ricche di colpi di scena: oggi ho dovuto ridisegnare al volo il rotismo del selettore degli stabilizzatori perché non si è dimostrato abbastanza potente ma, come sempre in questi casi, in prova funzionava benissimo.

Ci aggiorniamo alla prossima.

A presto,

 

Fabio

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Buongiorno a tutti,

 

le ultime due settimane sono state più proficue del previsto:

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In pratica sono riuscito a montare anche il commutatore dell'impianto elettrico ed a predisporre il collegamento degli assali 2 e 3.

Ecco una veloce carrellata di dettaglio, in cui ho anche rimosso il coperchio del commutatore:

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Da notare, a parte la proliferazione di cavi elettrici, il montaggio "a candela" dei servomotori, uno per ogni coppia di assali, ed i due gruppi di 4 motori ciascuno che azioneranno gli stabilizzatori. Il sistema ne usa 3, uno per ogni movimento, mentre il quarto commuta il controllo dallo stabilizzatore di destra a quello di sinistra (nelle foto sono chiaramente visibili i selettori, nel tradizionale colore rosso), in modo che, complessivamente, le quattro "zampe" della gru siano completamente indipendenti. La trasmissione del moto a ciascuno stabilizzatore è affidata alle quattro coppie di cardani che per ora penzolano ai lati della tavola rotante.

Le strutture in lift accanto ai servomotori sono le sedi degli attuatori che aprono a compasso gli stessi stabilizzatori. Le mensole a sbalzo all'esterno del telaio, vicino ai servomotori, sono i supporti per gli stabilizzatori. Il posizionamento al centro della coppia di assali non è, ovviamente, casuale, ma serve ad impedire che, a causa dell'inevitabile flessione delle strutture, qualche parte vada a strisciare sulle ruote. Le espansioni 1x sparse lungo il telaio sono, invece, gli attacchi degli ammortizzatori dei diversi assali.

Le camme rosse sugli assi che escono dal commutatore visibili nell'ultima foto, invece, servono per evitare di azionare nel verso sbagliato gli interruttori che troveranno posto nella prossima sezione del carro.

Il cestello nella coda della gru, infine, ospiterà il contrappeso del carro che, nella realtà, aiuta a stabilizzare la macchina nelle prime fasi del varo, quando i contrappesi principali non sono ancora stati installati dietro la sovrastruttura. In LEGO ha solo funzione estetica anche se, per coerenza, ho realizzato le quattro lastre che lo compongono in "massicci" brick doppi (i fori sfalsati servono a favorire le operazioni di imbracatura e sollevamento):

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Alla prossima puntata,

 

Fabio

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Buongiorno a tutti,

con le ferie alle porte ecco le ultime novità prima del meritato riposo:

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In pratica tutta la parte strutturale del carro è completa e l'ultima cosa che resta da fare è connettere tutto l'impianto elettrico, prima di passare alle finiture decorative. La sola eccezione è la cabina di guida che ho già assemblato, tetto escluso. Ecco un dettaglio:

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Qui di seguito, invece, la sezione in cui sono alloggiati tutti i ricevitori che, essendo il cuore del sistema di controllo, ho pensato di posizionare nel vano che ospita il "motore":

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Il servomotore incaricato di sterzare il primo assale (è quello appena dietro la cabina) aziona anche lo sterzo che, per questo, si muoverà insieme alle ruote. Un rotismo moltiplicatore amplificherà i 90° percorsi dallo stesso servomotore simulando un movimento realistico.

A proposito di impianto elettrico, nella parte destra della figura sono provvisoriamente posizionate le quattro luci led che segnalano la sezione dell'impianto attiva. L'indicazione è resa più immediata dai plate round trasparenti posizionati poco dietro l'ultima coppia di ricevitori, su entrambi i lati. In primo piano, invece, sono visibili i 9 ricevitori presenti sul carro. Quello che sporge nella cabina è deputato al controllo del commutatore dell'impianto elettrico, mentre gli altri otto sono incaricati di pilotare le diverse funzioni della gru.Tutti i cavi sparsi in giro, invece, saranno presto collegati ai rispettivi ricevitori. Prima però, ho intenzione di installare gli assali in modo da fare affluire anche i connettori che comandano i motori di trazione ed i servomotori di sterzo e fare le connessioni una volta per tutte.

Ricordo, a tal proposito, che l'impianto elettrico ha una struttura a griglia, visto che impiega quattro batterie (saranno alloggiate nelle sezioni non pavimentate di giallo ai lati del corpo centrale nero dietro la cabina) ed è suddiviso in quattro settori (identificati dai colori dei plate round), in modo da usare tutta la potenza di bordo per le funzioni più energivore, ovvero, per il carro: trazione (4 linee, una per ciascuna delle batterie), sterzo (4 linee, una per ciascuna delle batterie), tavola rotante (2 linee su due batterie diverse). Questo approccio, peraltro, consente di comandare tutte le 20 funzioni di bordo con i soli 8 canali del sistema PF.

So che questa descrizione, oltre che scarna, non è propriamente intuitiva, ma permettetemi di non svelare, per il momento, lo schema elettrico completo. Prometto però di pubblicarlo alla conclusione del progetto, dopo il collaudo finale.

Per il momento è tutto.

A presto,

 

Fabio

 

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15 ore fa, Fabio ha scritto:

So che questa descrizione, oltre che scarna, non è propriamente intuitiva, ma permettetemi di non svelare, per il momento, lo schema elettrico completo. Prometto però di pubblicarlo alla conclusione del progetto, dopo il collaudo finale.

Su questo specifico punto sono veramente molto curioso. Se puoi/vuoi ti chiederei anche più informazioni sulle batterie che userai.
Complimenti per il progetto che stai portando dietro: bellissimo.

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9 ore fa, ZioTitanok ha scritto:

Se puoi/vuoi ti chiederei anche più informazioni sulle batterie che userai.

Certo,

come dichiarato nel post di inizio progetto, utilizzerò 4 batterie LEGO al litio, che ho acquistato per l'occasione.

Sto valutando, invece, se rinunciare alla quinta batteria, questa volta standard, che era previsto dovesse alimentare il ricevitore del commutatore. Motivo: il bilanciamento dei carichi. Una delle quattro batterie principali è relativamente meno impegnata delle altre per cui, per fare in modo che si scarichino tutte il più uniformemente possibile, vorrei affidarle anche la gestione del commutatore.

Ciao ed a presto,

 

Fabio

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Buongiorno a tutti,

 

con il rientro dalle ferie si ricomincia ed è tempo di assemblaggi.

Ecco come si presenta il carro con la struttura completa in tutti i suoi 150 cm di lunghezza, da paraurti a paraurti:

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Per il momento ho deciso di non montare la parte decorativa sul retro della cabina per favorire eventuali interventi nella zona connessioni elettriche che, adesso, è decisamente più ordinata:

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All'appello mancano solo le quattro batterie al litio 8878, unica fonte di alimentazione della MOC (per rispondere a ZioTitanok), che installerò solo alla fine, essendo per il momento impegnate nelle prove finali dei diversi sottosistemi. Appena pronti saranno posizionate a coppie proprio sopra l'assale 1, esattamente dove adesso sono provvisoriamente ancorati i terminali visibili nella prima foto.

Faccio notare che, prima di installare gli stabilizzatori, ho preferito montare anche le ruote sugli assali, contrariamente a quanto avevo pianificato di fare, per sincerarmi che tutti gli allineamenti fossero corretti e le sospensioni lavorassero correttamente. Purtroppo è probabile che sarò costretto ad intervenire su quelle degli assali esterni, ma prima voglio andare un po' avanti con la sovrastruttura: non posso escludere che il problema sia solo dovuto alla mancanza (del peso) del braccio e della stessa sovrastruttura.

A proposito di quest'ultima, ecco un dettaglio della tavola rotante con i primi pezzi già installati:

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I cavi che passano dal carro alla sovrastruttura sono in totale otto: sei portano l'alimentazione alle torrette riceventi che saranno installate nella stessa sovrastruttura e due comandano i motori di rotazione.

Per il momento è tutto.

A presto,

 

Fabio

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Buongiorno a tutti,

Ringrazio per il paragone tra la mia gru ed il MF, sono molto lusingato ma, come ho letto tempo fa, per noi AFOL vincere è facile non avendo, ad esempio, i limiti di budget che, inevitabilmente, ogni set, UCS compresi, deve rispettare.

Detto questo, passiamo a cose più serie ed iniziamo con la sovrastruttura che, in questa MOC, non è scollegabile dal carro, con il quale costituisce un blocco unico:

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Il primo sottosistema ad essere assemblato è quello che comanda i cilindri di sollevamento (ed i cilindri stessi), anche se le viti senza fine ed i motori saranno montati solo nel prossimo step.

L'immagine qui sotto evidenzia il rotismo che aziona i cilindri:

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In pratica si tratta di un paranco a doppio tiro di fune azionato da un doppio rotismo simmetrico, per diminuire le sollecitazioni su ciascuna ruota, con rapporto di trasmissione complessivo 1:144. Al posto del bozzello con il gancio, però, il cavo spinge fuori lo stelo del cilindro.

Il sistema è così forte che, in prova, i due cilindri sono riusciti a sollevare un braccio dal peso equivalente a 10 kg (ovvero i primi tre fili, dal peso di 5 kg, e 2.5 kg concentrati sulla punta) senza che saltasse un solo dente o stallasse uno dei motori, quindi non ci dovrebbero essere problemi una volta finita la gru (la bilancia non raggiunge i 7 kg). Il punto cruciale per il funzionamento di tutto il sistema è che i due argani devono essere perfettamente sincronizzati, in modo che la spinta dei due cilindri sia simmetrica, altrimenti il braccio rischia di svergolare tendendo a sollevarsi in piena torsione. Decisamente una cosa da evitare: l'unica volta che mi è successo ho fatto diventare letteralmente a "Z" una delle due aste da 10 sul fulcro del braccio. 

Ultima nota di colore prima di concludere: le due colonne di lift neri visibili a sinistra nella prima foto, fanno parte delle strutture che hanno il compito di ripartire del carico applicato del braccio, visto che alla loro sommità si trova proprio l'asse su cui è articolato lo stesso braccio.

Per il momento è tutto,

A presto,

 

Fabio

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Buongiorno a tutti,

i lavori proseguono, anche se a ritmo non particolarmente serrato. La sovrastruttura ha guadagnato un altro "strato":

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Il dettaglio evidenzia meglio il montaggio degli elementi di rinforzo della sezione anteriore, ai lati del vano per il braccio, e dei rotismi di comando del sistema di estensione dello stesso braccio, nella sezione posteriore. Nota importante: motori visibili sul retro sono quelli di varo dei contrappesi. Le manovre che interessano il braccio utilizzano solo motori XL, per ovvi motivi di peso. In alto, invece, è visibile il motore che comanderà l'argano insieme alla prima parte del relativo rotismo ed in basso comincia a prendere forma il castello su cui è ancorato il braccio della cabina di manovra della gru durante le operazioni di sollevamento.

Tornando all'estensione braccio, il sistema utilizza due unità simmetriche, ciascuna affidata alle cure di un motore e dotata di due tamburi controrotanti. A destra di ciascuno di essi è possibile vedere i primi due stadi di riduzione con l'immancabile vite senza fine incastonata all'interno delle strutture nere davanti ai due motori già installati. I due tamburi anteriori ed i due posteriori impegneranno rispettivamente entrambe le estremità di uno dei due cavi fissati al cursore all'interno del braccio, consentendo di muoverlo tirandolo verso l'alto o verso il basso a seconda di quale dei tamburi è in avvolgimento. Come già per i cilindri di sollevamento tutto dovrà funzionare perfettamente in sincrono (con il doppio dei cavi!!) per garantire che nessun cavo si incastri / ingarbugli da qualche parte, evitare di fare impuntare il cursore o perdere parte della spinta.

Il prossimo passo sarà, ovviamente, l'installazione dei cavi con tanto di posizionamento del braccio, visto che a sovrastruttura terminata questo livello è, di fatto, inaccessibile.

Ci aggiorniamo appena conclusa questa cruciale operazione.

A presto,

 

Fabio

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Buongiorno a tutti,

è stata dura, ma finalmente: missione compiuta!!! Ecco come si presenta la gru con il braccio in posizione:

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I motori installati all'estrema sinistra sono proprio quelli che comandano l'estensione del braccio, provvisoriamente ancorati sono nella parte inferiore, in attesa di completare la sovrastruttura.

Dopo avere completato l'operazione mi sono reso conto che il complesso gru - braccio è, adesso, troppo pesante per essere sollevato da una persona sola: ho rischiato di spezzare il carro tra gli assi 3 e 4 almeno un paio di volte, per via dell'eccessiva torsione, prima di desistere. Per potere continuare il progetto senza interruzioni, per il momento, ho infilato sotto la struttura una bacchetta di legno che ne faciliti la movimentazione in sicurezza. Questo rialzo fa si che le ruote rimangano sospese ad alcuni centimetri da terra, evitando, tra l'altro, di sforzare le viti senza fine cui sono collegate le ruote degli assi motori.

Una volta finita tutta la gru provvederò a realizzare una pedana dotata di ruote che mi consenta di trasportare più facilmente tutta la struttura senza il rischio di romperla.

A presto,

 

Fabio

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8 ore fa, squall87 ha scritto:

non so se è stata già fatta questa domanda... ma di cosa ti occupi? Non per farmi i fatti altrui... ma in questo progetto ci sono conoscenze, non di poco conto, di diversi ambiti.. 
Tralascio i complimenti perchè sono oramai scontati... 😲

Grazie, fa sempre piacere vedere apprezzato quello che a Latina 2016 ho definito "la materializzazione della mia follia".

Per quanto riguarda il mio lavoro, non è azzardato affermare che con questa MOC gioco in casa, visto che sono ingegnere meccanico oramai dal lontano 2001 e dottore di ricerca in meccanica strutturale dal 2005. Per onestà intellettuale, comunque, devo osservare che tutte le volte che ho seguito un approccio squisitamente analitico nello sviluppo della gru, mi sono ritrovato con elementi sottodimensionati che sono stato costretto a modificare, anche radicalmente. Probabilmente l'entità delle forze di attrito tra i vari componenti, specie le ruote dentate, e la deformabilità dei pezzi e degli assemblaggi, è tale da non consentire questo approccio alla progettazione, almeno in assenza di dati precisi al riguardo. Per questo, oramai da tempo, procedo alternando sperimentazioni alle fasi di progettazione, anche se la complessità della MOC è tale da non potere evitare il ricorso ad alcune modifiche in corso d'opera. Una, piuttosto significativa, sembra prefigurarsi all'orizzonte, ma ne parleremo, se del caso, appena finita la sezione cui attualmente sto lavorando.

Buona serata ed a presto,

Fabio

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Buongiorno a tutti,

si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Questo è lo stato attuale dei lavori:

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Il braccio è ancora scollegato, ma presto inserirò l'asta che lo vincolerà al resto della sovrastruttura. I motori di estensione braccio ora sono completamente ancorati. Alla loro sinistra ha trovato posto l'argano che ho modificato al volo, durante il montaggio, introducendo i due ingranaggi gialli, inizialmente non previsti, solo ed esclusivamente per ragioni estetiche. Spero di non dovere tornare sui miei passi visto che adesso il tamburo è notevolmente più piccolo. All'estrema destra la struttura ad U che si sta delineando accoglierà il dispositivo di varo dei contrappesi. Il vano accanto ai motori XL ospiterà il rotismo di comando e, a fianco di quello più in basso, si intravede uno dei due motori che azioneranno questo sistema. Nella parte superiore della foto, sopra il motore che comanda l'argano, spuntano, per ora disordinatamente, parte dei cablaggi cui presto saranno collegate le ultime 7 torrette riceventi, completando in questo modo l'impianto elettrico di bordo.

Prossimo step: conclusione dei lavori di montaggio e, come promesso, discussione del layout dell'impianto elettrico completo.

Ci aggiorniamo appena possibile.

A presto,

 

Fabio

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Buongiorno a tutti,

finalmente il lavoro di assemblaggio è terminato.

Prima di mostravi come si presenta la gru, volevo farvi vedere quella che potremmo definire un'estensione (inattesa e non strettamente LEGO) del progetto, ovvero la pedana che ho dovuto realizzare per spostare la gru:

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La MOC è troppo grande e pesante per essere sollevata direttamente da una persona sola e la torsione del carro nella zona tra gli assi 4 e 5 è stata tale che ho avuto paura di spezzare la gru l'ultima volta che ho provato a farlo. Per questo ho realizzato questa pedana, dotata di ruote, in modo da potere spostare la gru con facilità ed evitare di distruggerla ogni volta che sarà necessario sollevarla, anche se dubito che potrò farlo da solo. Si tratta comunque di un oggetto piuttosto grande e pesante!

Fatta questa doverosa premessa veniamo al dunque. Ecco l'intera MOC completamente assemblata e con tutte le parti che la compongono:

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Ho tolto dal portacontrappesi gli ultimi tre elementi per ogni lato solo per non impallare il carro e realizzato il bozzello con gancio ad ancora rotante e 4 carrucole. Faccio notare che saranno  sicuramente necessarie delle modifiche, di cui mi occuperò nella fase di collaudo, visto che il peso delle strutture non è uniformemente distribuito sugli assi. In particolare è evidente come il braccio gravi, all'anteriore, sostanzialmente sull'asse 1, tanto che la cabina quasi appoggia sulla pedana. Di contro, gli assi 8 e 9, entrambi motori, sono quasi del tutto scarichi.

Prima di passare, come promesso, all'impianto elettrico, volevo mostrarvi le grafiche che ho preparato per il carosello che fa da display per il telecomando, in modo da mostrare ogni volta la funzione assegnata a ciascuno dei tre manipolatori di cui quest'ultimo è dotato:

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Ancora una volta la mia esperienza lavorativa con la grafica vettoriale è stata preziosa.

La fascia rossa a sinistra è puramente decorativa e la scritta in alto LRC, con uno slancio di fantasia, significa "LEGO Radio Controller". Gli altri simboli dovrebbero minare, seppure molto schematicamente, l'entità del carico sollevato, la qualità del collegamento e lo stato della batteria. La fascia grigia a destra, invece, riproduce gli indicatori luminosi installati sul carro che vedremo tra poco. Completato il collaudo e verificato che tutto funziona come si deve provvederò a stamparla ed applicarla sul carosello/display del telecomando.

Detto ciò passiamo allo schema elettrico che, complessivamente, si presenta come segue:

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Prima di ogni altra considerazione è bene precisare che le miniature che ho utilizzato hanno significato simbolico visto che, ad esempio, ho impiegato un disegno del motore M per indicare una qualsiasi tipologia di motore PF. Per quanto riguardo il suo funzionamento ho provato a conciliare due necessità: controllare più di 8 funzioni (due canali x 4 frequenze dei radiocomandi PF) ed avere a disposizione la massima potenza possibile per alimentare le funzioni a maggiore assorbimento.

Per queste ragioni ho diviso i canali radio disponibili in due gruppi: uno costituito dai canali 1, 2 e 3, con i quali controllare le diverse funzioni della gru, ed il canale 4, che ha sola funzione di controllo. I due motori controllati da quest'ultimo canale, infatti, consentono di gestire un commutatore meccanico, posizionato nel carro sopra gli assi 4 e 5, che agendo opportunamente su una batteria di 8 interruttori, consente di attivare ogni volta 1/4 dell'impianto elettrico, alimentando le corrispondenti torrette riceventi cui sono collegati i motori delle funzioni di bordo. Le batterie, invece, sono collegate ciascuna ad una copia di interruttori, tranne la batteria #4 che alimenta in permanenza anche il canale di controllo del commutatore. Il collegamento è fatto in modo che le funzioni più energivore abbiano i motori alimentati da 2 o quattro batterie simultaneamente. Una serie di led colorati sul carro segnala la sezione attiva. Il colore del led corrisponde con quello della cornice esterna del "display" del telecomando (giallo, verde, rosso e celeste).

Facciamo un esempio per essere più chiari. Quando il commutatore attiva la sezione "A" (gialla), gli interruttori #1, #2, #3, #4 sono chiusi, mentre gli altri risulteranno aperti. I led gialli accesi sul carro segnaleranno l'operatività della specifica sezione. A ciascuno degli interruttori chiusi è collegata, tra l'altro, una torretta sintonizzata sul canale 1 alla quale sono collegati, sul connettore blu, i due motori XL di trazione installati su uno dei quattro assi della gru dotati di questa funzione (ovvero gli assi 4, 5, 8 e 9) ed un servomotore, sul connettore rosso, collegato allo sterzo di una coppia di assi. In questo modo quando viene mosso il manipolatore di sinistra del telecomando (contrassegnato con il collare blu e collegato con il telecomando PF sintonizzato sul canale 1) la batteria #1 alimenterà la torretta che muoverà i motori di trazione dell'asse 4 ed il servomotore collegato allo sterzo in cabina ed all'asse 1, la batteria #2 fornirà energia ai motori di trazione dell'asse 5 ed al servomotore degli assi 2 e 3 e così via. Questo stratagemma serve per sfruttare tutte le batterie contemporaneamente ed avere il massimo della corrente su tutti i motori, specie quelli cui sono assegnate le funzioni più gravose, anche se ha comportato, tra l'altro, l'utilizzo di un numero spropositato di prolunghe e di ben 17 torrette riceventi, a fronte di "sole" venti funzioni comandate.

Non vi nascondo che il progetto di questo impianto è stato un'operazione non banale, ma l'obbiettivo primario era quello di evitare l'intervento delle protezioni integrate nel sistema PF con i motori, specie gli XL che sono i più impegnati.

La lunga sessione di prove di collaudo che mi attendono certificherà la bontà delle scelte fatte, anche se la ripartizione non uniforme del carico sulle ruote, dovuta alla bassa rigidezza del telaio del carro, mi preoccupa alquanto, speriamo non sia di cattivo auspicio.

Vedrò di tenervi aggiornati degli sviluppi in modo da condividere anche la conclusione definitiva del progetto. Purtroppo, l'approssimarsi delle festività di fine anno ed altre questioni personali che si profilano all'orizzonte, potrebbero dilatare, anche in maniera molto significativa, i tempi.

A presto,

 

Fabio

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Buongiorno a tutti,

ultimo atto prima di una lunghissima e forzata sosta.

Ecco un paio di foto (venute non benissimo, peraltro) del primo sollevamento:

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Il "carico" viene sollevato senza sforzi, anche se le funzioni principali fanno il loro dovere solo a sprazzi. La rigidezza relativamente bassa dei telai, i cui effetti sono visibili anche nelle foto, implica malfunzionamenti nei movimenti principali del braccio e del carro. Tutto il resto sembra andare bene e l'argano ha ancora molto margine di sollevamento (tra l'altro è stato necessario usare solo 3 coppie di contrappesi delle 7 disponibili).

Ringrazio tutti del sostegno e dell'affetto che mi avete dimostrato fino ad ora. Purtroppo questi malfunzionamenti ed il mio imminente trasferimento, per esigenze lavorative, implicheranno uno stop al progetto di cui, per il momento, non posso prevedere la durata, ma è probabile vada oltre l'anno.

Approfitterò della sosta forzata per verificare se e come è possibile aumentare la rigidezza dei punti che si sono rivelati critici nel carro e nella sovrastruttura per aumentare le prestazioni complessive e, ovviamente, al primo evento disponibile sarà un piacere mostrarvi la mia "bambina" in funzione.

Arrivederci,

Fabio

 

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Fantastico! Il confronto con la Bugatti fa ben capire le dimensioni di questo "colosso". In un progetto del genere qualche problema è purtroppo inevitabile, e si scoprono solo a lavoro ultimato. Ma il mattoncino è bello anche per questo: si smonta e si migliora sempre!

Attendo fiducioso di vederlo dal vivo prima o poi 😉

 

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